Missione completata

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Dopo la domanda di mia madre rimasi per qualche secondo immobile, pensando alle parole giuste da dirle. Ma non mi venne nulla in mente.

«Allora? Crap! Dov'è Crip?» esclamò adesso mio padre Zap.

Cercai di rispondere, ma le mie labbra tremavano. L'unica cosa che riuscii a dire era qualche balbettio. Sentii la mano del Nonno Ciak sulla mia spalla scoiattolosa e riuscii a prendere un po' di coraggio.

«È rimasto da Susan.» dissi tutto d'un fiato chiudendo gli occhi. Avevo paura di quello che avrebbero potuto dire.

Aprii piano piano l'occhio destro e vidi mio padre così terrorizzato che il suo pelo si rizzò così tanto da sembrare un porcospino. Mia madre invece svenne con la bocca aperta.

L'unico a rimanere in piedi e calmo fu il Nonno. Mi girai per dare un'occhiata e lo vidi con gli occhiali da sole messi, con una sigaretta tra le labbra ed infine un fucile più grande di me in mano. Aspirò dalla sigaretta e buttando il fumo disse: «Sono pronto per cucinarmi Susan domani a pranzo. Andiamo.»

Salutai Yop, che stava chiamando una Scoiattumbulanza per i miei genitori. Io e il nonno ci dirigemmo verso Susan. Erano passare poche ora e fuori era veramente buio. Si sentivano tutti i tipi di animali dentro quel bosco. Ma non avevo paura, perché al mio fianco c'era lo scoiattolo più scoiattolosamente coraggioso dell'intero scoiattoloso mondo. 

Dopo 10 minuti di cammino, arrivammo davanti la porta della casa di Susan. Pensando che Susan stesse dormendo, entrammo furtivamente dall'entrata principale. Ma all'improvviso una luce si accese. Susan era seduta sul divano con un coltellino puntato su mio fratello Crip. Io ed il Nonno Ciak ci fermammo. 

«Cosa ci fate qua?» chiese Susan.

Il Nonno caricò il fucile e disse: «Non ti sembra ovvio?»

Susan si spaventò. «N-no.»

Il Nonno pronto a dar fuoco all'intera casa dalla rabbia, sparò un colpo fuori dalla casa facendo sobbalzare nuovamente Susan. «E adesso dammi mio nipote o il mio prossimo bersaglio sarai tu!»

Susan iniziò a piangere e mi sentii male per farle questo. Il Nonno faceva così tanta paura a lei che ne avevo un po' anche io. Dopo tutto io e Susan avevamo passato molto tempo insieme, molti momenti belli ma anche brutti come gli ultimi. Sì, ha rapito me e mio fratello Crip, ma ciò che provavo per lei si fece nuovamente sentire dentro di me che non riuscii a trattenere le mie emozioni. 

Mi misi davanti al Nonno, che ormai aveva già puntato il fucile a Susan, proteggendola. «Adesso basta!» esclamai.

Il Nonno era sconcertato. «Ma.... ma Crip...»

«Lascia stare Crip, parlo di Susan. Non osare mai più a farla spaventare così tanto.» mi voltai verso di lei e guardandola negli occhi lucidi continuai: «Io la perdono.»

Susan gettò il coltellino dall'altra parte della stanza e corse verso di me. All'inizio mi aspettavo che stava per darmi un grosso ceffone, ma mi abbracciò fortissimo. Così forte da ridurmi una polpetta. «Grazie, Crap. Grazie.» disse piangendo sulla mia spalla. L'unica cosa che feci fu quella di ricambiare l'abbraccio, senza aggiungere nient'altro.

Intanto il Nonno Ciak andò a liberare Crip che stava assistendo alla scena incredulo. Non appena Susan finì di abbracciarmi, andai subito da lui.

«Crip!» dissi piangendo.

«Crap!» esclamò lui. «Finalmente sei tornato e sei riuscito a liberare la nostra famiglia!»

Ci abbracciammo forte e tirammo un sospiro di sollievo per essere riusciti a raggiungere il nostro obbiettivo e completare la missione.

Finalmente era tutto finito.

Un'avventura scoiattolosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora