Non appena Susan ci informò della puzza che aveva sentito, ci incamminammo subito verso quell'odore sgradevole. Adesso anche io e Crip riuscivamo a sentirlo. Sembrava si facesse sempre più vicino. E la paura aumentò dentro di me, mi sentivo sempre più vulnerabile e avevo sempre pensieri negativi su ciò che avremmo trovato una volta arrivati.
Crip notando la mia preoccupazione mi consolò dicendo: «Ricordati che questa missione la stiamo facendo per i nostri genitori e il nonno, qualunque scelta prenderemo, io sarò sempre al tuo fianco.»
Lo guardai dritto negli occhi e mi trasmise un coraggio e un amore verso la voglia di salvare i nostri cari, che non avevo avuto prima. Lo ringraziai con un abbraccio e notai che a Susan le cadde l'occhio su qualcosa. Aveva un viso pallidissimo.
«Susan, cosa c'è che non va?» le chiesi.
Lei indicò con un indice qualcosa sul terreno. Seguii la direzione e notai nella neve delle impronte tre volte più grandi di noi. Ci spaventammo a morte tanto che facemmo tutti qualche passo indietro, con gli occhi spalancati dal terrore.
Se prima avevo paura, adesso ero terrorizzato.
«Cosa sono?» chiese Crip avvicinandosi. Era sempre stato lui il figlio più coraggioso.
Osservai bene le impronte e mi avvicinai annusando per bene. Quello che sentii entrò prepotentemente nelle mie narici, che quasi mi fece svenire. Crip mi soccorse subito, prendendomi un attimo prima di cadere e io esclamai: «È lui, l'abbiamo trovato!»
Susan e Crip si scambiarono un occhiata piena di preoccupazione, ma anche di soddisfazione.
Finalmente avevamo trovato il Drago. L'unico problema era che il tempo a disposizione stava terminando.
Presto andammo verso quella puzza tremenda di bruciato, quando ad un certo punto le impronte terminarono. Davanti a noi c'era una grandissima roccia, che era così grande che non riuscivamo più a vedere il sole. Questa roccia poteva solamente essere scalata.
Cercai nello zaino il necessario per scalarla ed esclamai: «Ragazzi! Ho trovato gli attrezzi per proseguire.» ma quando mi girai verso Crip e Susan, li vidi per terra che stavamo morendo dalle risate.
Mi guardai attorno per capire cosa c'era tanto da ridere. Così mi alzai e gli chiesi: «Cosa c'è di tanto divertente?»
Crip non riuscì a rispondermi, dal troppo ridere. Così Susan disse: «Non credi sia meglio passarci intorno?»
Guardai bene la roccia e vidi che il lato destro era libero al passaggio, mentre quello sinistro era chiuso a causa di un albero. Arrossii dall'imbarazzo. «Emh.. si certo! Era quello che intendevo fare.»
Dopo circa un'ora di cammino, ero così stanco che non riuscivo più a sentire i miei piedi. Mi inginocchiai e cominciai a piangere. «Fermiamoci! Vi prego, sono stanchissimo!»
Crip mi diede un ceffone sul braccio e disse: «Alzati fannullone!»
Mi alzai un po' controvoglia e vidi da lontano un buco nero. Mi avvicinai per capire se fosse una mia allucinazione, ma capii ben presto che quella era una grotta scoiattolosamente spaventosa e immensa!
Indicai la grotta a Crip e Susan, che una volta vedendola, iniziammo a correre verso di essa.
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Un'avventura scoiattolosa
PertualanganIn questa avventura due scoiattoli, Crip e Crap, cercano di sopravvivere al freddo e al gelo dell'inverno, ma sta succedendo loro qualcosa di terribile: la scomparsa dei loro genitori. I due fratelli sopravviveranno a quell'esperienza davvero spav...