La decisione rischiosa di Crap

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Ero rimasto sbalordito, sconvolto e tutte le sensazioni più negative che possano esistere in questo mondo scoiattoloso. Rimasi in ginocchio dentro quella trappola per quella che sembrò essere un'eternità. Pensavo e ripensavo solamente al fatto che Susan ci ingannò nel peggiore dei modi. Mi fece avvicinare a lei per poi colpirmi nel momento in cui non me lo aspettavo. Era stata una brava giocatrice e capii che era solamente questo: una giocatrice. Dentro di lei non c'era la persona carina, simpatica, socievole e altruista che fingeva di essere per tutto il tempo che stette con noi. Era solamente una persona malvagia e perfida proprio come nostro cugino e solo adesso riesco a capire che quel legame di sangue che li lega, li unisce anche caratterialmente. 

Mi girai per vedere Crip e vidi il suo viso impassibile, sembrava essere una maschera di dolore. Una piccola lacrima gli rigava il volto fino ad arrivare sotto il mento impedendomi di vederla. Mi avvicinai a mio fratello, che rimase fermo, ma realizzai che nessuna frase potesse aiutarlo in quel momento. Così mi limitai ad abbracciarlo e stringerlo forte. 

In sottofondo sentivo Susan parlare ancora con suo padre. «Ottimo lavoro Susan. Però questi scoiattoli devono essere puniti per aver infranto una delle regole più importanti. Lascio decidere a te la punizione.» disse Yop.

Mi voltai e sentivo la rabbia crescere dentro di me. Sarei esploso in pochi secondi. 

Crip notò la mia rabbia poiché la mia coda era arrotolata su se stessa. «Crap, calmati. Crap! Ascoltami!»

Più parlava più non riuscivo a sentire la sua voce. Era come se il mondo intorno a me si fosse spento e riuscivo solo a sentire la voce fastidiosa di Yop che dava ordini a Susan. Mi alzai in un batter coda e urlai: «Non la passerai liscia!»

Susan dopo aver chiuso la chiamata con suo padre, si voltò verso di me con un piccolo sorrisetto e disse: «Cos'avresti intenzione di fare?»

Passai in rassegna tutte le ipotesi che mi vennero in mente e solo una spiccò in mezzo alle altre. «Ti farò fare la stessa fine delle zuppe di castagne che cucina mia madre!» le urlai.

Scoppiò in una grassa risata e questo non fece altro che far crescere la mia rabbia. 

Crip mi difese. «Tu non hai la minima idea di chi siamo noi. Non ci conosci per niente! Anche se hai passato tanto tempo insieme a noi, non hai la più pallida idea di quello che riusciamo a fare insieme io e mio fratello!»

Sorrisi ascoltando quelle parole che mi aumentarono la fiducia in noi stessi e che avremmo superato tutto stando uniti.

Susan sembrò colpita dal discorso di Crip, ma poi disse: «Perfetto. Vorrà dire che vi separerò.» disse in maniera tranquilla.

Si avvicinò prendendo la rete portandoci in due stanze separate da un muro fatto di vetro così che dalla stanza verde è possibile vedere quella rossa.. Ma quando mise mio fratello nella stanza verde e me in quella rossa, capii che la particolarità stava proprio in quello: ci potevamo soltanto vedere e non sentire.

Susan non appena ci mise nelle rispettive stanze, se ne andò lasciandoci soli.

Mi avvicinai al muro di vetro e provai con tutte le mie forze a romperlo, ma era inutile. Era troppo resistente. Crip fece lo stesso dando numerosi colpi, ma fallì miseramente. Ad un certo punto ci fermammo a riprendere fiato e a pensare ad un piano per liberarci da quella terribile trappola.

Riflettemmo a lungo ma non ci venne nulla in mente. Finché mi ricordai di portare sempre con me un coltellino. Toccai la tasca destra della mia cintura ma non riuscii a trovarlo. 

Chi avrebbe potuto prendermelo?

All'improvviso sentii un rumore provenire dalla porta della mia stanza. Era Susan. Entrò e si avvicinò a me con un sorriso gentile. Feci qualche passo indietro, ma mi ritrovai con le spalle al muro. 

«Sono qui per offrirti un regalo.» disse.

«Qualunque regalo sia, non lo voglio! Non voglio accettare più nulla da parte tua!» mi stavano spuntando le lacrime agli occhi, vedendo Crip provare a tutti i costi a rompere il muro per cercare di proteggermi. Senza di lui al mio fianco mi sentivo triste, solo e debole. E questo non mi piaceva affatto.

«Peccato. Ti avrei volentieri offerto il rubino.»

Spalancai gli occhi. «Il rubino?»

Susan mi guardò negli occhi. «Ah! Adesso sembri interessato!» disse con un sorrisetto, poi continuò: «Ti offro il rubino per salvare i tuoi cari, solamente se lascerai qui Crip. Dovrai andare da Yop solo e non tornare mai più. A te la scelta.»

Rimasi a bocca aperta. Non poteva mettermi davanti a questa terribile scelta. Riflettei a lungo sulla proposta. Salvare Crip oppure salvare la mia famiglia? Se salvassi Crip, rinuncerei alla mia famiglia, ma se decidessi di salvare loro, potrei tornare qui per liberare Crip, all'insaputa di Susan, con più aiuto. 

Riflettei a lungo, turbato da questa decisione, ma riuscii comunque a trovare una soluzione. 

Alzai lentamente lo sguardo fermandolo nei suoi occhi. «Ho deciso.»

Un'avventura scoiattolosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora