Dopo aver accettato il patto con nostro cugino, fece sparire dalla nostra vista i nostri genitori e ci portò nel suo studio.
Tale stanza era immensa, piena di quadri come l'ingresso. La scrivania era piena di fogli sparsi qua e là, e un grosso computer Mac riempiva il banco.
«Dove ho messo la mappa della caverna?» disse cercando nell'immensa confusione. Cercò anche sotto la scrivania. «Eccola qua!» urlò, ma quando si alzò sbatté la testa emanando un gemito di dolore.
Aprì la mappa e ci mostrò il luogo esatto. «Dovete andare qui. Non preoccupatevi, non vi potrete perdere, perché dovete seguire ciò che c'è nell'aria.»
Alzai le sopracciglia senza capire cosa voleva dirci. «Non capisco. Cosa c'è nell'aria da seguire?» chiese Crip.
Lui alzò le braccia come segno di stanchezza. «Voi scoiattoli non capite niente. Dovete seguire la puzza dell'alito del Drago.»
Crip scoppiò a ridere buttandosi a terra, rotolando come un tappeto. «L'alito del Drago puzza?» chiesi.
Yop mi guardò con sufficienza. «Certo, scemo. Dopo tanto buttare fuoco, si sentirà di certo una puzza di bruciato.»
Crip continuò a ridere, e a dimenarsi per terra.
«Adesso andate, si sta già facendo tardi. Avete solamente 4 giorni per prendere il rubino.» disse Yop spingendoci verso l'uscita. «E solamente perché sono un bravo cugino, vi darò degli zaini al cui interno troverete il necessario per affrontare quest'avventura scoiattolosa.»
Prima di uscire da quel meraviglioso castello, ci diede il necessario, ma subito dopo ci sbatté la porta nel naso.
«Ahi!» esclamammo. «Sono queste le buone maniere da cugino?»
Diedi un calcio alla porta, ma mi pentii subito, perché la zampa mi diventò gonfissima. «Che male scoiattoloso!»
Crip si arrabbiò. «Dopo averci sbattuto la porta nel naso, pretendo di rivedere i nostri genitori e nonno Ciak! Adesso!»
Quel momento di silenzio che seguì, fu smorzato dall'ululare del lupo. Sembrava fosse veramente arrabbiato, mi venne la pelle d'oca, o per meglio dire da scoiattolo, e divenni bianco in viso come la barba di nonno Ciak.
«Va bene, hai ragione tu. Nah, non voglio vedere nessuno. Pace e amore.» disse Crip allontanandosi dal portone.
«Quindi...» dissi. «Da dove partiamo?»
Crip si guardò intorno completamente disorientato, ma ad un certo punto alzò l'indice come se gli fosse venuta in mente un'idea.
«Cosa? Che hai pensato di fare?» chiesi curioso.
«Un bel pisolino.» disse stiracchiandosi.
Gli diedi un ceffone. «Dobbiamo raggiungere la caverna, non dormire!»
«Ma laggiù ho visto un luogo perfetto per riposarci.» disse massaggiandosi la guancia dove l'avevo colpito. «Ascolta, mi sta chiamando... Crip, vieni a riposarti qui, è scoiattolosamente comodo..»
«Smettila di scherzare. Dobbiamo incamminarci, pensa ai nostri genitori e al nonno che per ora stanno soffrendo.» pensai a quando pochi minuti prima li vidi legati a quelle sedie, sembravano pallidi e stanchi. Mi dispiaceva moltissimo per loro.
«Sì, hai ragione.. dovremmo proseguire.» Crip annusò di qua e di là, ma non sentì nulla. Lo imitai, andando nella direzione opposta alla sua. L'unico odore che riuscivo a percepire erano i fiori, la pasta al sugo e....
Qualcosa dietro un cespuglio si mosse. Balzai indietro e presi il mio coltellino. Pronto all'attacco.
Ma quello che sembrava essero un nemico era la scoiattola più bella che abbia mai scoiattolosamente visto. Camminava verso di me dimenando i fianchi, con quel suo vestitino rosa confetto. Portava un fiocco bianco nei cappelli racconti in una coda, e aveva un paio di occhi verde smeraldo.
Mi cadde il coltellino dalle mani e restai a bocca aperta guardando quel bellissimo corpo. «C-ciao.» dissi.
Lei mi guardò e mi fece un sorriso da orecchio a orecchio. «Ciao Crap.»
Conosce il mio nome! Come può essere possibile? Cercai di guardarla meglio... non era stata una mia compagna di scuola, nemmeno un'amica di mio fratello. Non riuscivo a riconoscerla. «Come sai il mio nome?» le chiesi.
Si avvicinò accarezzandomi il viso e in quel preciso istante mio fratello fece capolino da dietro un cespuglio. Non appena vide la scoiattola fischiò. «Ehi, bellezza.»
Lei non diede retta a mio fratello, e disse: «Mi chiamo Susan, e sono colei che vi accompagnerà in quest'avventura.» si allontanò e mise una mano dentro lo zainetto che si portava alle spalle. Estrasse una foto e me la porse.
Vidi una famiglia di scoiattoli, molto simile alla mia. L'unica differenza era che Susan era figlia unica. La foto era stata scattata in quel che mi sembrava essere il soggiorno di casa sua, con i suoi genitori seduti sul divano che facevano il solletico alla figlia, che si dimenava ridendo. Dava l'impressione di una famiglia bellissima.
«Lui è mio padre, e lei mia madre.» disse indicandomeli nell'immagine. «Sono stati rapiti da Yop e so già che anche i vostri genitori sono lì dentro. Sono qui per potervi aiutare e spero che anche voi aiuterete me.»
Le sorrisi con affetto. Mi dispiaceva moltissimo per quello che passò.
Guardai Crip che nel frattempo si era avvicinato per poter guardare l'immagine.
«Certo, che ti aiuteremo. Noi riusciremo a salvare le persone che amiamo.» disse Crip.
Mise una mano al centro e ci guardò facendoci segno di unirci a lui. Aggiunsi la mia sopra la sua, e Susan mi imitò.
«Insieme saremo imbattibili!» esclamò.
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Un'avventura scoiattolosa
AventuraIn questa avventura due scoiattoli, Crip e Crap, cercano di sopravvivere al freddo e al gelo dell'inverno, ma sta succedendo loro qualcosa di terribile: la scomparsa dei loro genitori. I due fratelli sopravviveranno a quell'esperienza davvero spav...