Un fascio di luce argentea filtrava da una piccola fessura tra le assi del tetto, andando ad illuminare parte del volto del ragazzo.
La giovane si alzò lentamente dal suo umile giaciglio e scivolò, silenziosa come un'ombra, verso quello del fratello maggiore. Lo faceva spesso quando non lo vedeva muoversi dopo un certo lasso di tempo.
-Eiliv...- lo chiamò la ragazza con voce flebile.
Un grugnito di disapprovazione arrivò da parte del fratello che si girò dall'altra parte, lasciandosi andare a un grosso sbadiglio.
La giovane sorrise. Ogni volta si sentiva una completa stupida per quel suo atteggiamento così paranoico. Suo fratello stava bene, quindi dov'era il problema? Non sapeva darsi una risposta.
Sospirando ritornò al proprio pagliericcio. Vi si accomodò, ma Morfeo non voleva saperne di farle visita.
-Nissa?- disse una voce maschile attirando la sua attenzione.
Suo fratello stava andando verso di lei ancora mezzo assonnato. La ragazza si scostò un po' dal suo giaciglio per fargli spazio.-A che pensi?- chiese Eiliv sedendosi accanto alla sorella.
-C'è un silenzio assordante questa notte. - rispose la ragazza guardando fuori dalla finestra.
-Tanto meglio. - commentò il fratello con una scrollata di spalle.
Nissa scosse il capo. C'era qualcosa di strano nell'aria, ma non capiva cosa.
I lupi? No, quelli continuavano a ululare... Erano gli unici a spezzare il silenzio.
-Non darti tanta pena, sorella. È solo una tua impressione... O la tua fervida immaginazione. - la rassicurò il fratello dandole un buffetto sulla testa.
Eccolo: Eiliv.
A lui bastava un semplice sguardo. Cosa ne sarebbe stato di lei senza il suo adorato fratello? Con quei suoi occhi azzurri, quel suo gran sorriso in grado di cancellare ogni incertezza e il suo viso, così pallido, incorniciato da quella meravigliosa chioma corvina. Lei lo adorava.- Ti va di andare a fare una passeggiata?- le chiese Eiliv sorridendo.
-Che cosa? Lo sai che non si può fare. - rispose Nissa sbuffando.Le sarebbe tanto piaciuto farla. Quella notte non faceva nemmeno freddo.
- E allora?- sbottò suo fratello saltando in piedi, improvvisamente energico. La sorella lo seguì con lo sguardo, divertita.
- Se saremo silenziosi e torniamo prima dell'alba nessuno lo saprà!- insistette il giovane.
Nissa lo osservò per qualche secondo, incerta... Poi un sorrisino le si dipinse sulle labbra. A chi importa? si disse, l'avrebbero fatto e al diavolo le regole.
Entrambi si infilarono le rispettive calzature e nel più completo silenzio uscirono dalla propria stanza, badando bene a non fare il benché minimo rumore oltrepassando quella dei genitori.
- Usciamo dalla finestra, la porta cigola. - sussurrò Eiliv. Nissa annuì e, imitando il fratello subito dopo, saltò dal davanzale della finestra a uno spesso ramo di pino che era lì vicino.
Non aveva mai violato le regole di Cremer, il suo villaggio, e una di quelle regole era proprio "Non uscire dopo il crepuscolo.", ma lei lo stava facendo e la scarica di adrenalina che le dava la paura di essere scoperta la faceva impazzire. Si stava divertendo e il sospetto di poco prima si era completamente dissolto.
- Svelta, su!- la incitò il fratello, ormai ai piedi dell'albero, - Lasciati andare. Ti prendo io. - le disse alzando le braccia verso di lei.
Nissa ridacchiò scuotendo il capo. Si voltò dal lato opposto a Eiliv individuando un ramo più in basso, ma sufficientemente grosso, in grado di sostenere il suo peso.
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La Spada delle Valchirie
AdventureChe cos'è la Spada delle Valchirie? Da chi è stata forgiata? Quale sarà il destino degli uomini una volta entrati in suo possesso? Qual'è la verità? 661 d.C. Scandinavia In seguito alla distruzione del suo villaggio per mano del Popolo del Nord, Nis...