Capitolo 7

131 15 6
                                        

Il buio attorno a me si fa sempre più fitto ma decido di non prestarci troppa attenzione e proseguire. Avanzo per un bel paio di minuti senza degnarmi di notare se so come tornare indietro o meno, decido allora di fermarmi e sedermi sotto un albero.

Finalmente un po' di tranquillità, il freddo non è nemmeno così fastidioso, anzi. Riesco a rilassarmi quasi subito, isolandomi a modo mio e così riesco a concentrarmi solo e unicamente su me stessa.

Ripenso ai mesi appena trascorsi. Non sono stati poi così terribili come me li ero immaginata all'inizio. Alla fine mi sono terribilmente sbagliata sul conto del Popolo del Nord, saranno quel che saranno, ma è la loro natura suppongo... le loro tradizioni sono così diverse dalle mie, perfino il loro modo di agire e comportarsi. Ma alla fine siamo tutti della stessa specie, umani, e per questo avremo sempre qualcosa in comune, come ad esempio i sentimenti. Li provano tutti.

Rydell, sebbene non lo sembri, è una persona molto sentimentale e anche molto ottimista. Non mi reca fastidio starle accanto, nemmeno quando inizia a fantasticare su Olson, il quale è come un fratello per me.

Astrid, anche lei è molto ottimista, soprattutto è assai sensibile, di lei mi posso fidare ciecamente, non ho mai avuto dubbi su questo. È una persona diretta, se ha qualcosa da dire te lo dice in faccia senza farsi mille problemi. Suo fratello Günnar mi mette spesso in soggezione con un singolo sguardo, ma non lo temo. Sebbene il suo aspetto imponente quasi quanto quello di Edzard so che anche di lui mi posso fidare.

Penso a Ragnar, il quale mi incuriosisce terribilmente. È un tipo strano... Non so bene come definirlo. È ancora una grossa incognita per me, più tento di capirlo e più sembra che qualcuno stenda sopra di lui un velo che mi appanna la vista.

I miei pensieri, infine, virano su Yngve, il suo gemello. Cosa potrei dire di lui? Mi confonde più di quanto non lo stia già facendo suo fratello. Ma una cosa l'ho capita, con lui so di essere al sicuro, so che di me si fida e io posso fare altrettanto con lui. Molto spesso mi sorprendo quando mi rendo conto di osservarlo con troppa attenzione. Ryd dice che il mio si tratta di amore, ma come può essere, se nemmeno ci parlo così spesso come vorrei? Sono una persona timida, queste cose non fanno per me, ma oggi, quando mi ha sfiorato il volto, mi sono sentita strana e al settimo cielo allo stesso tempo.

Abbasso lo sguardo su un ramo spezzato a pochi centimetri dai miei piedi, mi abbasso a raccoglierlo e inizio a disegnare dei cerchi immaginari sul terreno.

Forse Ryd ha ragione... Forse provo qualcosa per lui. Non posso fare a meno di sospirare rassegnata. Non mi sono mai piaciute questo genere di cose, certo sono dei meravigliosi sentimenti, ma sono belli ai miei occhi quando sono altri a provarli. Non fanno assolutamente per me.

Questa vita non fa per me, una volta terminata questa sorta di avventura credo che ritornerò verso casa... O magari un po' più avanti, suppongo che nessuno di Cremer sia sopravvissuto quindi sarebbe inutile passare di lì a vedere se il mio villaggio sia miracolosamente risorto dalle sue ceneri.

Getto a terra il bastone sbuffando nuovamente, questa volta particolarmente seccata. Ero venuta qui da sola, nel bel mezzo della natura, tra il suono del silenzio e la tranquillità e sono più agitata di prima.

-Come mai qui tutta sola?- chiede una voce alle mie spalle. So di averla già sentita quindi non mi avuto e mi volto. Il tipo dai capelli rossi di prima si avvicina a me e si siede.

-Allora?- chiede nuovamente, invitandomi con un  gesto della mano a rispondere. Adesso ricordo il suo nome, è Rik figlio di Rorik il Rosso. Tale padre tale figlio, la somiglianza tra i due è sorprendente.

-Stavo solo pensando.- rispondo con tranquillità unendo le mani in grembo.
-Olson mi ha mandato a cercarti.- dice con un cenno di fastidio al nome Olson. -Dice che dovresti ritornare, qua fuori non è sicuro... soprattutto per una donna come te.-

-Una donna come me?- ripeto divertita. Anche Rik si lascia sfuggire un mezza risata per poi annuire.
-A che pensavi?- chiede il rosso raccogliendo da terra il bastone che avevo appena abbandonato.
Già, a che stavo pensando? A tante cose, tante persone, pensavo a tutto e niente.
-Nulla di così importante. Torniamo dal gruppo.- rispondo è facendo per alzarmi.

-Lo sai che qui nessuno si fida di te, vero? Sono pochissimi quelli che lo fanno e il tutto solo perché lo ha detto Ragnar e poi Yngve ha confermato.- dice Rik attirando la mia attenzione. Abbasso il mio sguardo su di lui. Ancora questa storia? Cosa sanno Ragnar è Yngve? Perché nessuno me lo spiega.
-Sarebbe inutile chiederti di parlarmi di loro, vero?- chiedo sperando di ricevere una risposta negativa e che invece si metta a parlare come un fiume in piena.
-Purtroppo non so molto nemmeno io, ma a Liraæ i gemelli vengono tenuti molto in considerazione... perché non provi a chiedere a Ryd che è loro sorella?- dice lui alzando un sopracciglio.

Scuoto il capo con convinzione: -Le sue risposte sono sempre vaghe, non ho intenzione di chiederle nuovamente spiegazioni.-
-È Astrid?- continua Rik.
-Fa lo stesso.- sospiro.
-Allora chiedilo direttamente ai gemelli.- conclude lui sicuro di sé.

Rimango per qualche istante muta a fissarlo. In effetti non ci avevo mai pensato, questa potrebbe essere una meravigliosa idea. Ma la domanda è: a chi dei due dovrei chiedere? Ragnar o Yngve?
Potrei passarci delle ore per decidere chi dei due affrontare per ottenere delle risposte ma... credo ci penserò e al momento più opportuno entrerò in azione.

-Possiamo andare a mangiare ora? Sto morendo di fame, figlia di Cremer.- dice Rik alzandosi in piedi e affermandosi per un braccio mi costringe ad alzarmi.
Ci incamminiamo verso il punto in cui avevo lasciato gli altri a preparare i fuochi e il cibo. Il cibo, principale ragione per cui mi ero allontanata di gran carriera da loro. Non avevo proprio voglia di vederli scuoiare quelle povere bestiole.

-Bentornata, Nissa! Ti unisci a noi?- mi chiede la squillante voce di Ryd. La biondina si alza dal suo posto con in mano un pezzo di carne e mi si avvicina porgendomelo. La ringrazio sinceramente e vado a sedermi con lei accanto ad Astrid. Avrei certamente invitato anche Rik se non fosse che si è letteralmente dileguato.
-Spero che il figlio del Rosso non ti abbia dato troppi problemi, Nissa.- si intromette Olson. Scuoto il capo e gli sorrido gentilmente.
-Tanto meglio. Vado a mangiare con i gemelli e Freya... volete venire?- chiede il moro speranzoso.

-No, stiamo qui tranquille, grazie.- risponde Astrid a nome di tutte. Olson fa spallucce e se ne va senza aggiungere altro.
Mi volto verso le altre due che sono rimaste con me e faccio una delle tante domande che mi ronzano in testa da quando siamo partiti, ovvero: -Ma chi è questa Freya?-

L'avevo già vista durante la marcia ma non ho avuto il coraggio di avvicinarmi a lei e presentarmi.
Astrid e Ryd si scambiano un piccolo sguardo preoccupato per poi far finta di nulla e continuare a mangiare.
-Allora? Vorrei conoscerla, che tipo è?- chiedo con un  sorriso. Vedo Ryd alzare appena lo sguardo facendo una smorfia di disappunto.

-È la mia promessa sposa.- dice una voce alle nostre spalle.

La Spada delle ValchirieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora