I giorni passano, lenti e privi di ogni miglioramento per quanto riguarda la vista di Rydell.
Günnar è convinto che presto o tardi la vista le ritornerà, perché dica così non lo so, ma sembra piuttosto convinto e io decido di aggrapparmi a ogni tipo di speranza. Ne ho davvero bisogno.Abbiamo ripreso il viaggio il mattino successivo, qualcuno voleva mandare una persona al villaggio per avvertire Thorin il Vecchio e decidere come muoverci ora, ma i gemelli sono stati irremovibili: dobbiamo andare avanti.
Edzard dice che una cieca durante questo dannato viaggio è proprio l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno ma Ragnar l'ha messo subito a tacere con un solo sguardo.
Ora Ryd è sempre affiancata da me, Astrid e Rik. Il rosso si è rivelato un tipo davvero simpatico, cerca sempre di fare battutine per tirar su il morale alla bionda. La maggior parte delle volte, però, lei non fa altro che ringhiargli contro di chiudere la bocca. Povero ragazzo.-Cieca, dovresti comportarti meglio. Mio figlio cerca solo di rallegrarti la giornata.- interviene ad un certo punto Rorik. L'uomo dai capelli e barba di fuoco ci affianca e squadra Rydell, ovviamente lei non può saperlo e scrolla solo le spalle.
-Devi per forza chiamarmi in quel modo?- chiede la bionda sbuffando.
Già, non è per niente rispettoso chiamarla così.
-Beh è colpa tua se sei ridotta così. Non si sfidano gli dei.- replica Rik annuendo.
Non posso fare a meno di alzare gli occhi al cielo. Con sta gente non se ne verrà mai a capo.-Vuoi un cavallo, Nissa? Non sei stanca di camminare?- mi chiede Astrid, abbassando il suo sguardo verso di me.
-Non ce ne sono a sufficienza.- rispondo.
-Puoi salire dietro di me.- interviene Rik sorridendo.
Ci penso un attimo su, in effetti potrei perché sono davvero molto stanca di correre dietro a sti vichinghi.
Annuisco e Rik mi aiuta a salire.
È piuttosto comodo a pensarci.-Che bello, ho un poggia schiena!- esulta il rosso agitando il pugno per aria.
-Sei felice con poco.- commento divertita.
-Assolutamente sì.- risponde lui tutto contento.Procediamo per ancora un paio di ore, fermandoci ogni tanto per mangiare qualcosa, bere e riposare un po'. Oggi sono tutti piuttosto calmi, sarà perché c'è il sole e neanche una nuvola in cielo, ma sono tutti di ottimo umore e io non posso fare a meno di venirne contagiata.
-Ho fame.- dice Ryd dietro di me. -Oh! Grazie, persona che non vedo.- aggiunge poco dopo.
Mi volto indietro per vedere Olson che le porge delle bacche. Il moro mi lancia un'occhiata rassegnata, come se avesse sentito il mio sguardo posarsi su di lui.-Va bene così.- dice una voce accanto a me attirando la mia attenzione.
Ragnar guarda davanti a sé come se nulla fosse.
-Di che parli?- chiedo confusa.
-Di Rydell. Sapevo che sarebbe successo, per questo ho voluto venisse con noi; per lo stesso motivo, Yngve, non la voleva.- continua il biondo con tranquillità.-Lei è come tua madre, vero Ragnar?- chiede Rik voltandosi verso il diretto interessato. Ragnar annuisce.
-Tua mamma è cieca?- chiede raddrizzandomi.
-Mia madre è morta, ma non era cieca.- risponde Ragnar scuotendo il capo.Bella mossa, Nissa! dice la voce nella mia testa. Ah già. Anche lei vuole dire la sua a volte.
Mi mordo il labbro inferiore, conscia di essere appena entrata in un terreno pericoloso. Approfitto e faccio altre domande e risultando una insensibile o taccio e rimando a un momento più opportuno?
Chiedi!
Massì, rimando alla volta prossima.-Cosa c'è qui?- grida un uomo dal principio del gruppo e attirando l'attenzione di tutti. Io e Rik ci scambiamo un'occhiata perplessa mentre vediamo Ragnar spronare il suo cavallo e fare una rapida cavalcata fino all'inizio del gruppo.
Tutti quanti si fermano e iniziano a parlottare tra loro. Alle mie spalle sento la voce di Ryd che chiede con insistenza cosa stia accadendo e quelle di Astrid e Olson che la rassicurano dicendo che non è nulla di importante. Ovviamente la biondina non ascolta nessuno e così salta giù dal cavallo e volando col sedere per terra.
-Cieca, ma che ti prende?- urla la voce di Rorik. Rydell non ci presta attenzione e alzandosi in piedi inizia ad avanzare verso di noi, del tutto intenzionata a raggiungere l'inizio del gruppo.
È davvero cocciuta quella ragazza, non ne vuole sapere di starsene buona nemmeno una volta.
Decido di saltare anche io giù da cavallo, non appena tocco il terreno corro da Ryd e la prendo sottobraccio. La mia amica non oppone resistenza e si lascia accompagnare.-Devo parlare con Yngve e Ragnar, Nissa.- dice la ragazza con tono autoritario.
-Come fai a sapere che sono io?- le chiedo sgranando gli occhi.
-Sento il tuo odore. È differente da quello di noi del Popolo del Nord e il tuo tocco è gentile e delicato.- risponde tranquillamente, così anche il piccolo barlume di speranza che si era acceso in pochi istanti si era spento in una frazione di secondo. Sospiro e continuo l'avanzata fino al punto desiderato dalla mia amica.-Ferme qui, dove credete di andare?- Edzard si pone davanti a noi a braccia conserte e bloccandoci la strada. Ci guarda dall'alto in basso come se fossimo degli scarti.
-Voglio parlare con i miei fratelli, Edzard. Ora.- risponde Ryd duramente. Le rivolgo uno sguardo sorpreso, cosa che fa anche il cavernicolo qui presente Edzard.-Facci passare o mi metto a urlare.- continua la bionda con fare impertinente.
-Per favore, possiamo passare?- chiedo io cercando di rimediare.
Edzard mi fissa per un istante, infine sorride e ci lascia la via libera.
Beh... sono sorpresa. Non pensavo mi avrebbe ascoltata così facilmente.Raggiungiamo finalmente il principio del gruppo e ci facciamo largo fino a raggiungere i gemelli. Tutti quanti sono intenti a guardare verso est.
-Che succede?- chiedo infilando la testa tra Björn e Günnar. Davanti a noi ci sono rovine e ceneri di ciò che all'inizio doveva essere un villaggio. Ancora brucia, non deve essere successo da molto.
Involontariamente il mio pensiero ritorna ai mesi prima, a quando Cremer fu saccheggiato e dato alle fiamme.Lascio la mano di Rydell senza quasi rendermene conto e la porto al petto. Fatico a respirare e inizia a girarmi la testa. Inizio a sudare freddo. Indietreggio fino a scontrarmi contro qualcuno.
I ricordi di quella notte riaffiorano nella mia mente, così vivi quasi fossero reali, si sovrappongono con frammenti della mia infanzia, rivedo i visi di mia madre, mio padre, Eric che era stato il mio primo amico... di Eiliv. Tutto questo è dentro alla mia mente, momenti felici alternati a momenti di puro terrore.-Basta...- sussurro tappandomi le orecchie con le mani. Basta, volevo che tutto questo smettesse.
Rivedo i visi di tutti e ora anche quello di Ragnar. Ragnar con la spada in mano, atterrito, non vuole ucciderlo. Lui sa. Eiliv non può morire.
Rivedo me stessa fare da scudo a Eiliv e rivedo il momento in cui lui viene ucciso, così... a sangue freddo.-Calmati Nissa!- urla una voce.
Riapro gli occhi e mi guardo intorno. Io sono seduta a terra, rannicchiata contro un albero. Non ho idea di come sia potuto accadere.
Davanti a me c'è Yngve che mi tiene ferma la testa e mi fissa dritta negli occhi.-Sto bene...- dico liberandomi dalla sua presa e rimettendomi in piedi a fatica.
-Quel villaggio... è stato...- ma non termino la frase.
Yngve abbassa lo sguardo e anche lui si rimette in piedi. Günnar scuote il capo.-Ma quelli sono... che Thor mi fulmini! Ma chi sono quei tizi?- chiede Björn attirando l'attenzione.
Mi scosto appena un po' da Yngve in modo tale da vedere chi sta mettendo così in "ansia" il vecchio brontolone.-Ma quelli sono... monaci.- commento completamente sorpresa. Non sapevo ce ne fossero in questa zona. La domanda ora è: che ci fanno qui?
-Li uccidiamo?- chiede Edzard estraendo subito la sua spada, pronto a strappare via vite umane.
-Oh Signore, certo che no! Pazzo!- gli urlo contro.Uccidere dei monaci... ma come gli salta in mente?
-Facciamo il giro lungo, in tal modo li eviteremo.- dice Günnar rivolto ai gemelli.
-Si può fare, Günnar. Avanti uomini, in marcia.- urla Ragnar sovrastando le voci di tutti gli altri.In disparte noto Freya sorridere radiosa nella mia direzione. Ma che...? Mi volto indietro ma non noto nessuno di particolare, mi volto di nuovo verso la ragazza, la quale mi fa un cenno con la mano e sparisce in mezzo agli altri.
-Freya è molto strana.- dice Astrid cogliendomi di sorpresa.-Tanto strana.- aggiungo dando un'ultima occhiata ai monaci che vagano tra i resti del villaggio.
Il malessere che mi attanaglia lo stomaco è davvero snervante, eppure c'è qualcosa... qualcosa che mi tranquillizza e mi rasserena ma non capisco cosa.-Astrid! Nissa! Andiamo.- ci richiama la voce di Ragnar. Entrambe scattiamo sull'attenti e raggiungiamo il gruppo che nel frattempo si sta allontanando verso ovest, pronti per fare il giro lungo.
-Perché sorridi?- mi chiede Astrid alzando un sopracciglio.
-Non ne ho idea.- rispondo scrollando le spalle.
STAI LEGGENDO
La Spada delle Valchirie
AventureChe cos'è la Spada delle Valchirie? Da chi è stata forgiata? Quale sarà il destino degli uomini una volta entrati in suo possesso? Qual'è la verità? 661 d.C. Scandinavia In seguito alla distruzione del suo villaggio per mano del Popolo del Nord, Nis...