Butto di corsa tutti i miei vestiti dentro i borsoni senza preoccuparmi se si piegheranno. < Maggie, prendiamo solo la roba da vestire e i miei gingilli, tutto il resto lo verremo a riprendere un altro giorno> le urlo dalla sala < Ok, quindi stai dimenticando di proposito le scarpe? > mi dice lei facendo penzolare dalla sua mano un paio di tacchi. < Cazzo le scarpe> ribatto io < Ah Beth, come faresti senza di me? > ghigna lei, in effetti farei un sacco di casini probabilmente.
Apro tutte le ante dell'armadio e i cassetti del comó per assicurarmi di non lasciare nulla. < Questa sera c'è la festa dell'Università e noi festeggeremo con una bella sbronza> strilla Maggie dal bagno. < Ci sto! > le rispondo io puntando un pugno al cielo come se fossi la Statua della Libertà.
Torno in salotto e controllo dietro al divano mentre la vista del tramonto mi attira a se. < Maggie, corri vieni a vedere> lei arriva e rimane in silenzio guardando me con le mani appoggiate sulla grande vetrata. < Ho visto il sole sorgere e tramontare da questa finestra quasi tutti i giorni, la vista da qui è uno spettacolo che non tutti hanno la fortuna di godere e credo che questo sia l'unica cosa che mi mancherà di questo posto> ammetto io con un po' di tristezza < È bellissimo Beth, hai ragione, ma ti prego ora possiamo andarcene? Sai che questo posto è sinistro>. Maggie è sempre stata lontana da quest'indirizzo e oggi ha accettato di aiutarmi a patto che saremmo uscite prima che facesse buio. < Si scusa hai ragione, do un ultima occhiata in bagno e scappiamo>.
Abbiamo riempito quattro borsoni di vestiti e una valigia di scarpe e quando anche l'ultimo viene messo in ascensore ritorno alla porta per dare come un saluto al posto che mi ha tenuta al sicuro in questo tempo e chiudo la porta.
Ci sono voluti ben quattro giri per portare i borsoni e la valigia dall'atrio all'auto di Maggie, < E anche l'ultimo è salito a bordo > salgo facendole la lingua mentre lei ingrana la prima e scappa.
Passo tutto il tempo del tragitto a picchiettare le dita sulle ginocchia e a guardare fuori dal finestrino a pensare non so nemmeno a cosa, forse a niente, forse dopo tanto tempo la mia mente è libera, come me.
< Solo al pensiero di ricaricare a spalle uno dei tuoi borsoni mi fa venire mal di schiena > sbuffa ironicamente Maggie, < Hai ragione, ma siamo avvantaggiate la tua auto possiamo parcheggiarla davanti al portone> < Già, almeno faremo meno strada>.
Mettiamo tutto nell'ascensore e saliamo a piedi, quando arriviamo al piano mi rendo conto di aver preso forse troppa roba, la casa di Maggie è piccola. < Forse dovevo portare meno roba> le faccio notare che abbiamo occupato tutto lo spazio dall'ascensore alla porta, lei sorride. < Benvenuta Beth> mi dice mentre metto piede in casa dopo di lei.
La abbraccio e poi le do un forte bacio sulla fronte < Grazie, grazie per esserci sempre stata> lei si scioglie dall'abbraccio e mi da una pacca sulla spalla, se fosse rimasta ancora qualche secondo avrebbe pianto, lo so. < Hai fame? > mi chiede < Fame? Stai scherzando? Ho solo voglia di bere, quindi corro a prepararmi non ho nessuna voglia di fare tardi, ma se tu vuoi mangiare tranquilla, ti aspetto > le faccio la lingua < No, questa è la tua serata quindi, magari sgranocchio dei grissini mentre mi farai la piega> < Ok, a patto che ti questa sera ti diverta con o senza Asher! > < Oh ci puoi giurare, potrò sempre piangermi addosso domani se non mi calcolerà> ride per nascondere un po' la tensione. Porto in camera la mia roba e mi siedo un attimo sul letto respirando piano per la prima volta da non so più quanto tempo.