22- Attraction

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Non riesco a capire cosa mi è preso. Da quando bacio i ragazzi se non mentre ci faccio sesso? Non che non ci abbia pensato in quel momento, perché quando mi ha stretta tra le sue braccia avrei voluto cominciare a leccargli l'orecchio per poi sfilargli la camicia e lasciargli solo quel papillon troppo sexy. Quando ho sentito i suoi pettorali sodi poi, ho immaginato di lasciare lunghe scie di piccoli baci e di stringere tra i denti ogni centimetro di pelle e scendere sempre più giù, fino a sentire il bordo dei suoi Jeans. Deglutisco al ricordo di quel pensiero sporco. Avrei voluto slacciare quella cintura con la quale gli avrei volentieri legato le mani prima di sfilargli i pantaloni e scoprire se avesse i boxer o gli slip. Il mio pensiero non si è fermato, anzi, è sceso avido fino alla sua erezione, così la voglia di stringerla tra la mia mano si è fatta insopportabile e mi sono staccata dalle sue labbra prima che il desiderio mi consumasse ancora. Se avessi continuato a baciarlo non avrei resistito, anche se lui non mi ha nemmeno sfiorato il sedere o palpato un seno e la cosa mi ha lasciata interdetta. Se non mi avesse fatto girare la testa la brama racchiusa nel suo modo di baciarmi avrei pensato che non gli interessassi, ma la sua lingua era piena di desiderio tanto da lasciarmi senza respiro. Sono stata una stupida ad allontanarlo da me ma ero davvero affamata di lui, e lui sembra così ingenuo, così puro, che se gli fossi saltata addosso probabilmente sarebbe scappato. Evan non si comporta come gli altri, forse lui non si è soffermato a considerare solo il mio guscio. Forse ha cercato oltre e ha percepito dentro di me qualcosa che nemmeno io credo più di avere, e voglio scoprirlo perché tra le sue braccia mi sono sentita diversa. Per non parlare poi di quella sensazione maledetta che mi ha travolta quando le mie labbra hanno abbandonato le sue, mi faceva male il petto e fuori non c'era più aria per me.
Non posso lasciarlo andare, non ancora.

< Puoi prestarmi il tuo telefono? Chiedo a mio padre se ci manda una macchina > lo so che sto giocando sporco perché il mio telefono non è scarico e so già che Maggie è con Asher, ma non riesco ad allontanarmi da lui senza sapere che lo rivedrò presto. < Uhm, ma si certo, puoi chiamare anche Maggie se vuoi > < Non posso non ricordo il numero di Maggie a memoria, la cercherò sotto >, 'bugiarda!' La mia coscienza mi urla in testa ma ora non ho tempo per pensare a lei.
Speriamo che mio padre riesca a mandarmi un'auto così avrò ancora tempo per stare con lui. C'è ancora parecchia gente qui alla festa ma comunque molto meno di qualche ora fa. Evan cammina poco dietro di me come se volesse nascondere il fatto che ci conosciamo.

< Plaza Hotel come posso aiutarla? >
< Papà? Sono io >
< Betty? Betty stai bene? > mio padre risponde con evidente preoccupazione.
<Si scusa sto bene, sto bene> mi ritrovo a urlare per il baccano intorno a me < Accidenti, mi è quasi venuto un colpo> < Hai ragione è tardi scusami > < Non fa niente ormai dovrei essere abituato alle tue chiamate in piena notte alla ricerca di un cocchiere e la sua carrozza> la sua risata mi rincuora < Sono venuta a una festa ma ho perso di vista Maggie e ho il telefono scarico e sono parecchio distante, mi trovo alla vecchia università> ovviamente farà il possibile per mandare un'auto a prendermi < Dovresti smetterla di andartene in giro di notte dannazione! > < Sei tu che dovresti smetterla di preoccuparti, se non esco di notte adesso quando uscirò? Quando sarò vecchia? > < Si va bene, va bene. Cerco di rintracciare Harold stai un secondo in linea> dopo qualche istante di attesa riprende la cornetta < Ci vorrà una mezz'ora ma santo uomo verrà a recuperarti. Se hai bisogno di una stanza.. > < Grazie papà ti adoro un abbraccio> < Si sì come no, mi concederai la tua presenza alla festa della prossima settimana> merda, mi frega tutte le volte < Ok ci sarò promesso >.

< Harold ci impiegherà almeno mezz'ora ad arrivare>Evan alza le spalle come se non gli importasse nulla e mi sta innervosendo da matti poi sembra tornare tra noi < Scusa ma chi è Harold? > < Uno degli autisti di mio padre.. A proposito dove vivi? > < Nell'Upper est side, in un appartamentino nella settantaquattresima, vicino al laghetto dove ci siamo incontrati > < Con i tuoi? > < No i miei non abitano qui in città, sono da solo >
<Wow > mi sposto velocemente tra la gente facendo finta di cercare Maggie mentre provo a nascondere la felicità sul mio volto. Evan sembra rimanere indietro perciò lo afferro per il braccio per non perderlo.
< E tu? Dove abiti? > < Mi sono trasferita oggi a casa di Maggie, e non ho ancora il doppione delle chiavi, per quello devo trovarla>
< Aspetta un attimo.. Quindi se non troviamo Maggie dove dormirai? > < Ancora non ci ho pensato, intanto proviamo a trovarla, poi vedrò> mentre si abbassa ad allacciarsi una scarpa, davanti a me trovo Sam. < Guarda un po' chi si vede > sembra parecchio sbronzo dalla voce < Hey ciao, sto cercando Maggie l'hai vista?> < Ovvio è con Asher, pensavo ti avesse avvertita> < Probabile ma ho il telefono scarico > < Be se ti liberi potremmo riprendere quello che avevamo cominciato l'altra volta e poi cercarla insieme > la sua mano indica Evan con la testa bassa sulla scarpa che sembra non essersi accorto di nulla. < No grazie > spero con tutto il cuore non cominci a fare il coglione perché sta volta credo che Evan mi abbandoni qui. < Uno diverso ad ogni festa? Non lascia una buona nomina alle spalle> < Senti fottiti e fatti i cazzi tuoi>
< Evan ci sei? > sbotto alzando la voce, lui si alza di scatto e quando i loro sguardi si incontrano sento calare il gelo intorno a noi. Si conoscono? < Evan? >< Sam? Non dovresti essere a casa di Asher?> Evan,Sam, Asher, cazzo si conoscono. < Si infatti ma poi siamo venuti qui > < Tu e Beth vi conoscete? > chiede Evan < Uhm, si abbiamo amici in comune> per un attimo ho temuto il peggio, grazie al cielo non ha deciso di distruggermi. < Sono venuto qui con Claire, poi ci siamo divisi per poco e quando sono riuscito a parlarle non stava granché bene > < Si lo so, abbiamo discusso, ma nulla di che, sai com'è Claire>. Mi gira la testa non capisco più niente, Sam sarebbe il fidanzato di Claire? Da quanto tempo? Perché se Evan viene a sapere che il fidanzato della sua migliore amica l'ha tradita con me mi odierà a tal punto da non volermi più vedere. Mi manca l'aria, sto per avere una delle mie crisi di panico. < Mi spiace interrompervi ma c'è una macchina che ci sta aspettando > mi affretto a dire sperando che Evan mi porti fuori al più presto. 
<Ok, allora buona serata Evan> < Si anche a te> il suo sguardo sembra tutt'altro che  sereno. < Ti prego dobbiamo uscire di corsa da qui> sto cominciando a sudare e il cuore che mi martella il petto a tutta velocità mi fa solo venire voglia di scappare. < Che ti prende? Stai bene? > < Ne possiamo parlare fuori dove c'è meno gente? > non fa altre domande e mi prende per mano mentre si fa strada tra la folla. Finalmente una ventata d'aria fresca mi arriva in faccia. < Grazie > il mio respiro è ancora affannato < Che ti è preso? > < Nulla un po' d 'ansia, ma sto già meglio>
< Ti vedo pallida non credo tu stia proprio bene> < Grazie che ti preoccupi per me> nessun ragazzo è mai stato premuroso nei miei confronti, a tutti interessava solo divertirsi e godere, non che a me interessasse altro, ovvio.
< Aspetta e Maggie? Non l'abbiamo trovata>
< Non hai sentito che diceva Sam? Maggie è con Asher quindi inutile stare qui ad aspettare> la mia domanda ha l'unico scopo di sapere se ha sentito le parole di Sam < No c'era ancora troppo rumore lì dentro> per fortuna non ha sentito nulla.
Il viale che porta al parcheggio è ancora pieno di auto e noi lo percorriamo passeggiando lentamente.
< Quindi io vengo a una festa con la mia amica che mi lascia qui da solo e tu vieni, guarda il caso, abbandonata dalla tua, strano e?> < Già.. Però non eri solo> < Uhm sì giusto > sento il suo imbarazzo materializzarsi in mezzo a noi e meno male vedo la berlina nera venirci incontro.
<È arrivata l'auto> < Vorrai dirmi che mi accompagnerai a casa con una Bentley? Ho sempre sognato di salire su una di queste! > Sorrido vedendo la sua eccitazione e ringrazio mio padre per questo. Harold scende per aprirci la portiera < Buonasera signorina Beth, buonasera signor.. > < Buonasera Harold, lui è Evan. Grazie come sempre> < È un piacere come sempre> sorride. Harold è un amico di papà di vecchia data ed è una persona di cui ci si può fidare ciecamente.
La portiera viene aperta davanti a noi,
< Prego > faccio cenno ad Evan di entrare per primo. Il suo viso è divertito mentre accarezza con la mano il sedile di pelle e scivola nell'altro lato per farmi posto.
C'è un vetro che divide noi da Harold < Puoi comunicare il tuo indirizzo tramite quella specie di telefono che hai alla tua destra > < Ok, ma tu come entri a casa se Maggie non c'è? >
< Non entro! Ma tu potresti invitarmi a casa tua, non ti senti decisamente troppo solo questa sera? > porca miseria i miei ormoni parlano per me, e vedo l'effetto che hanno avuto su di lui, da come cerca di allentare il colletto della camicia. < Devo sdebitarmi con te per avermi aiutata questa sera> continuo sperando di trovare la chiave che mi dia libero accesso a questo ragazzo tanto bello quanto timido. < Beth, non credo sia.. Cioè non voglio che.. > fa quasi tenerezza, noto il rossore sulle sue guance e lo sento respirare freneticamente < Andiamo Evan, pensavi davvero ti avrei ripagata con del sesso? In realtà pensavo che invece avremmo potuto parlare davanti alla tv come due amici, e che potrai dormire sul divano> non gli do il tempo di ribattere che prendo la cornetta < Harold portaci alla settantaquattresima per favore, più avanti ti diremo il numero > aggancio senza aspettare risposta. Evan ha lo sguardo fisso fuori dal finestrino e io comincio seriamente a sentirmi in colpa ad obbligarlo a passare altro tempo con me contro la sua volontà. Mi avvicino di più fino a mettergli un braccio attorno al collo e posare la mia testa sulla sua spalla. < Andrò a dormire al Plaza, mi accontenterò di questa mezz'ora in auto, a patto che tu la smetta di guardare fuori per evitarmi> si schiarisce la voce < Non ti sto evitando, sto cercando di tenerti lontana dagli sbagli> so di che sta parlando, sono sta una tale idiota, non è stato uno sbaglio, anzi forse è l'unica cosa che non ho sbagliato fin'ora. Gli salgo a cavalcioni sulle gambe e gli tengo le mani in viso così da puntare dritto a i suoi occhi. < Faccio sbagli tutti i giorni, ma oggi l'unico commesso è stato allontanarmi da te. Me ne sono resa conto solo dopo, quando ho sentito che mi mancava l'aria.> < Sei bella da togliere il fiato.. Perché scegliere me? > < Perché l'unica oscurità che non mi fa paura è dentro i tuoi occhi> sento le parole sincere uscire dalla mia bocca.
La sensazione che provo è strana e diversa dal solito, questo ragazzo mi attrae da morire ma in questo momento vorrei potermi accoccolare sul suo petto e farmi accarezzare i capelli, niente di più. < Non so se in me c'è quello che cerchi Beth, non sono il solito diciannovenne che ama fare baldoria e rimorchiare il più possibile per cercare di sentirsi in gara con gli altri. Odio stare al centro dell'attenzione, preferisco la solitudine e il silenzio. A occhio e croce direi che sono il tuo opposto e.. > < Shh > non ho più voglia di sentirlo parlare, voglio solo rincontrare le sue labbra ancora una volta per sentirmi a casa.

I'LL NEVER LOVE  -Evan Peters-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora