19-Gin Tonic

103 10 0
                                    

Faccio una doccia veloce e cerco di pensare che l'acqua che scivola via dalla mia pelle possa portarsi appresso anche l'oscurità del mio passato. Mi godo un po' lo scroscio sulla testa, è una sensazione meravigliosa, mi rilasso e chiudo gli occhi per cercare di immaginare come potrà essere questa serata. Vorrei solo sorrisi e niente preoccupazioni.
Quando esco dalla doccia mi avvolgo nell'accappatoio e io e Maggie ci ritroviamo al nostro solito posto, lo specchio. Maggie a sinistra e io a destra, cominciamo la fase trucco, crema, cipria, mascara, un po' di fard sulle guance e, < Oggi voglio cambiare niente rossetto rosso, solo un velo di lucida labbra trasparente> < Wow, stai proprio cercando di prepararti a un nuovo domani> spiffera lei mentre è concentrata con l'eye-liner sulla palpebra. Asciugo i capelli con il fon e poi
passo la piastra sulla mia chioma scura portando più attenzione alla mia frangia netta. Quando ho finito con la mia testa faccio sedere Maggie sul water per lisciare i capelli anche a lei.
< Non per rattristarti ma mi chiedevo se avessi parlato con tua madre oggi>, in effetti la domanda mi lascia un attimo con il fiato sospeso < No, ho parlato con mio padre, con lei non è così semplice mi ritiene ancora responsabile per la storia di Lenor> < Ok, ne parleremo domani, non ho intenzione di veder sparire quello splendido sorriso che ti appartiene da stamattina, quindi facciamo in fretta e andiamo a divertirci> incalza lei mentre agita la sua chioma bionda sotto i miei occhi. < Hai dei capelli stupendi, lo so te lo dico tutte le volte che li tocco> rido. È più forte di me, ho sempre adorato i miei capelli lunghi, ma è da un po' che preferisco questo caschetto alla Bob, rende più l'idea della cattiva ragazza che sono diventata.
< Signorina, i suoi capelli sono dritti come spaghetti! > < Grazie, solo tu passi la piastra così bene> me lo ripete ogni volta.
< Vado a prepararmi mentre tu finisci di disegnarti la linea col goniometro sull'altro occhio>.
Resto a fissare i borsoni cercando che una qualche magia mi faccia aprire quello giusto, tanto so già che proverò almeno dieci vestiti prima di decidermi.
Il tubino che avevo oggi mi stava da Dio, ma mi sentivo tanto Monaca di Monza.
< Ho sentito che i ragazzi dovranno portare la camicia altrimenti non possono entrare!> mi urla Maggie dal suo harem.
< Ok, quindi stiamo per andare ad una fantastica festa universitaria all'insegna dell'eleganza? > chiedo un po' scettica, <Avrei preferito un rave dove mi sarei potuta buttare a terra ubriaca senza che nessuno se ne accorgesse.> grido perché lei possa sentirmi, non mi risponde sono sicura che stia sbuffando.
Cerco freneticamente dentro il primo borsone, niente non lo trovo, lo sapevo che avrei dovuto dividere la roba, almeno gli abiti dalle tute. < Trovato! Pezzo di sopra dove sei? Eccoti!> dico soddisfatta e me lo infilo al volo, e mi dirigo in bagno per vedere se Maggie sta ancora tracciando la linea sull'occhio. < Stai scherzando vero? Non hai davvero intenzione di venire con quel top nero strappato e quei pantaloncini di jeans ancora più strappati?!> domanda con una mano sulla fronte. < Oh non scherzo affatto, e ti dirò di più niente tacchi stasera.. Anfibi> la guardo mentre le mostro gli stivali neri, <All'insegna dell'eleganza ricordi?> ribatte.
Adoro essere il nero quando tutt'intorno è bianco, io sono per eccellenza l'eccellente contrasto.
Le passo davanti per controllare allo specchio che la cicatrice sul lato sinistro della mia pancia non si noti, per mia fortuna rimane poco sotto il bordo del jeans, non mi va che le persone la notino, mi mette in soggezione.
Maggie si infila un mini abito blu e un paio di decoltè, e mi guarda per capire se possiamo uscire.
< Pronta, prendo la giacca e andiamo> le dico mentre torno in camera a prendere il giacchino frac.
< Non hai freddo con quegli shorts? > mi chiede stringendosi il pellicciotto sul petto mentre accende l'auto, < Un po' ma sicuro saprò come scaldarmi lì dentro>.
Spero davvero di riuscire a divertirmi a dovere questa sera, me lo merito e lo devo al mio io, ho passato troppo tempo a pensare e ripensare che Jay mi sarebbe potuto piombare davanti col suo coltello, è tempo di vivere serena.
Il parcheggio della vecchia Università è pieno, e noi siamo entrambe emozionatissime, solitamente ci si diverte parecchio in queste serate, non come le feste che organizza mio padre al Plaza. Maggie parcheggia la macchina sopra un pezzetto di verde, < Non ci sarà mica il vecchio Rettore a farmi la multa> < Ah no di certo, al massimo qualcuno che non troverà il bagno verrà a farti la pipì sulla portiera> la prendo in giro senza darle però il tempo di pensarci su che mi precipito fuori dalla macchina. L'aria non è poi così fredda, si sta abbastanza bene in shorts, aggancio la catenella alla mia pochette nera con le borchie e la infilo a tracolla così da tenere il telefono e altre due cosucce indispensabili a portata di mano.
Entriamo e ci dirigiamo direttamente al primo banco a caso che dà da bere. < Rum & Cola come sempre? > mi chiede Claire < preferirei un Gin Tonic, oggi voglio solo novità! > esclamo io con tutta l'eccitazione possibile. < Ok allora vada per le novità >. Con il mio nuovo cocktail ci aggiriamo tra la gente salutando i ragazzi che condividono con noi alcuni corsi, Dan viene a darmi un saluto, un po' troppo caloroso per i miei gusti ma preferisco pensare che sia colpa dell'alcol già bevuto. Mentre ci dirigiamo verso il cortile noto che si è aggregato a noi. < Non hai una compagnia migliore stasera? > chiedo con tono infastidito, lui fa spallucce e senza pensarci troppo mi cinge in vita quando usciamo nel cortile.

I'LL NEVER LOVE  -Evan Peters-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora