Mi sveglio con il sole che filtra dalla finestra e che, naturalmente, mi dà fastidio. Ho gli occhi socchiusi e cerco di alzare il busto dal groviglio di lenzuola intorno a me.
Apro gli occhi completamente per poi guardarmi intorno. Il mio vestito è a terra, le scarpe sono in due parti opposte della stanza. Inizio a ricordare ciò che è successo ieri sera.
Come siamo entrati in camera e ci siamo spogliati, quasi strappandoci i vestiti di dosso. Come è stato dolce con me, come ha cercato di farmi sentire a mio agio. Come mi ha baciata, guardata, toccata. Inizio a pensare che forse è stata una pazzia farlo. Ma in quel momento non stavo ragionando.
Mi giro verso il suo lato ma vedo che non c'è e al suo posto solo un biglietto. Lo prendo tra le mani, con la paura di leggerlo.
"Forse abbiamo fatto una pazzia a farlo, ma ormai è successo e credo che questa cosa metterà a rischio la nostra amicizia. Torno a casa perché ho bisogno di pensare. Ci vediamo al tuo ritorno -Max"
Non può averlo fatto sul serio. Non sta accadendo realmente, insomma sicuramente sto sognando.
Mi giro a guardare che ore sono e l'orologio segna le 11.30. Non m'importa che ore a Chicago, io lo chiamo lo stesso.
Mi vesto velocemente per poi prendere il telefono e chiamarlo.
Dopo infiniti squilli non mi risponde e scatta la segreteria.
"Maximilian, ascoltami bene. Non hai risposto all'unica telefonata che ti sto facendo perché non ne avrai delle altre. Sei andato via perché non sono stata all'altezza delle tue puttanelle. Sei un fottuto stronzo, mi hai capita? UN FOTTUTO ED EMERITO STRONZO. TI ODIO E SPERA DI NON INCONTRARMI AL MIO RITORNO. Buon paradiso, perché finirai all'inferno" chiudo la chiamata e lancio il telefono contro il muro.
"BASTARDO" lancio la lampada, sul comodino a terra.
"STRONZO" i cuscini vanno a terra e butto anche le lenzuola.
"LO ODIO, CAZZO" cado sfinita a terra. È una cosa da fottuti vigliacchi fare sesso con la propria migliore amica, abbindolarla, dirle cose dolci per poi scappare perché 'ha bisogno di pensare'. Le giornate che dovevamo passare insieme qui? Cosa diavolo è successo alla nostra amicizia? È stata tutta colpa di quel gioco, è iniziato tutto da lì.
Bussano alla porta ma sono troppo impotente per andare ad aprire.
"Maya apri questa porta, sono la tua mamma"
"Maya, cos'è successo?"
"Dov'è Max?"
Voci che urlano il mio nome mentre io sento solo un dolore forte allo stomaco.
Mi viene in mente quando una volta eravamo al bar con gli altri e sorrido ricordando.
FLASHBACK
Siamo arrivati da Starbucks per prendere qualcosa da bere o da mangiare. Ci siamo tutti ed iniziano ad ordinare. Quando arriva il turno mio e di Max mi giro a guardarlo e lui fa la stessa cosa con me.
"Io vorrei un the alla pesca con un muffin al cioccolato" richiedo per me, diciamo.
"Mentre io un bicchiere grande di caffè amaro" dice Max facendomi l'occhiolino.
"Max, perché hai ordinato un caffè amaro se lo odi?" Domanda Lee curioso.
"Sono affari dei gemelli" rispondo guardandolo mentre sorrido cattiva.
"Quanto sei cattiva" intanto i nostri ordini arrivano ed io e Max ce li scambiamo.
"Perché ve li siete scambiati?" Chiede Mel guardandoci sorpresa.
"Perché lei voleva il caffè ma era indecisa tra questo o un frullato"
"Mentre lui era indeciso tra il gelato, il the oppure rubare il mio possibile frullato" continuo io guardandolo.
"Come diavolo avete fatto a capirlo se non avete neanche parlato? Telepatia o cosa?" Caleb cerca di capire la cosa ma in realtà non sappiamo neanche noi come facciamo.
"Credo siano gli sguardi e i movimenti. Ci conosciamo da quando siamo bambini, è naturale il fatto che sappiamo qualsiasi cosa su di noi" spiega Max indicandoci.
"Noi siamo un'ottima squadra" ci diamo il cinque ed iniziamo a gustarvi il nostro ordine.
FINE FLASHBACK
Sento delle presenze accanto a me e riapro subito gli occhi.
"Maya, cos'è successo? Perché tutto questo casino? Dov'è Max? Sta bene? Abbiamo sentito le tue urla e ci siamo precipitate qui" noto che accanto a mia madre ci sono Summer e nonna. La strega e la stronza staranno gioendo della mia crisi di nervi.
"Mamma, se n'è andato. Max se n'è andato" mormoro non riuscendo ancora a crederci. Non l'ha mai fatto quando litigavamo e nemmeno quando mi cacciavo nei guai e coinvolgevo anche lui.
"Nonna, scusa per ciò che ho fatto. Mi dispiace tantissimo" inizio a sentire i miei occhi lucidi.
"Non ti preoccupare, tesoro. Adesso vado giù a sistemare tutto"
"Vi lascio sole, credo abbiate bisogno di un momento madre-figlia" sussurra Summer per poi andare via con la nonna.
Siamo rimaste sole e per un po' stiamo in silenzio.
"Mamma, perché vanno via? Intendo i maschi della mia vita.. papà, Max.."
"Papà non è mai andato via e non è colpa tua se lo ha fatto. Semplicemente ama un'altra donna e noi non possiamo farci niente" mormora mentre mi accarezza i capelli. "E per quanto riguarda Max, sono sicura che tornerà, non è andato realmente via, avete litigato e adesso avete bisogno di stare per fatti vostri"
"Fa male vedere la persona che ami con un'altra?"
All'inizio non risponde e credo voglia ignorare la mia domanda ma alla fine lo fa.
"Sì, fa male. Tanto"
SPAZIO AUTRICE
INIZIA LA GUERRAAAAAA
Ecco cosa succede ad essere migliori amici. È un capitolo importante, credo, perché c'è la rabbia di Maya nei confronti di Max. Che abbia inizio la guerra!
Non voglio aggiungere altro perché ho sonno ed ho il telefono scarico. Spero arrivi la neve da me così niente scuola, magari.
Non riesco a rileggere e scusate per gli errori.
Votate e commentate e saluto la mia omonima a cui voglio tanto bene (aggiorna ragazza).
Buonanotte, baci baci
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Only for game
Teen FictionSono migliori amici. Maya e Max. Sono simili in molte cose ma soprattutto adorano le ragazze. Sono come fratelli. Inseparabili. Un gioco cambia le loro certezze. Doveva essere solo uno stupido gioco.