Capitolo 15

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"Maya, Max ha avuto un incidente ed è grave" la notizia di Lee mi rimbomba in testa.

Max ha avuto un incidente ed è grave.
Max ha avuto un incidente ed è grave.
Max ha avuto un incidente ed è grave.

"Non m'importa" chiudo la chiamata cercando di regolare il mio respiro che è accellerato.

Max ha avuto un incidente ed è grave.

Scatto immediatamente e corro verso la porta principale con Peter alle costole.

"Maya, cosa succede? Fermati e respira" sto iniziando a sentirmi male.

"Max è-è in ospedale. I-Io devo andare da lui, non posso stare qui" esco di casa iniziando a correre velocemente. Fottuta me per non avere la patente.

Corro sentendo bruciare i miei polmoni ed ogni parte del mio corpo. Rischio più volte di essere investita ma in questo momento non m' importa. L'unico ospedale vicino è a un paio di chilometri da qui.

Max ha avuto un incidente ed è grave.

Ogni singolo momento della nostra infanzia mi passa per la mente come un film.

Mi sono fermata poche volte per riprendere aria e tutti mi guardano in modo strano mentre passo correndo.

Appena arrivo in ospedale, mi fermo per respirare profondamente. Entro dentro e cerco qualcuno a cui chiedere informazioni ma in realtà vedo Helena, sulle sedie della sala d'attesa.

Cosa ci fa lei qui?

Cerco di non farmi vedere ma mi nota e mi ferma con le lacrime che scendono sulle sue guance.

"Maya, scusami, i-io ti giu-ro, non volevo che succedesse. Stava guidando, stavamo parlando, si è distratto un attimo ed una macchina ci ha fatto finire fuori strada" non la sto ascoltando realmente, ma so soltanto che lei è una delle cause dell'incidente.

"Dov'è Lee?" Le domando più arrabbiata che mai.

"Maya" sento qualcuno chiamarmi e, appena mi volto, lo vedo raggiungermi.

"Cos'è successo? Ha fatto un incidente con Lena? Come sta? Cosa dicono i medici? Cazzo parla" urlo l'ultima parte e i presenti si girano.

Mi porta nel corridoio in cui lui si trovava fino a qualche minuto fa e mi fa sedere mentre Lena rimane in piedi, con le braccia conserte a piangere.

Peter ci raggiunge correndo, senza fare domande notando che Lee sta per iniziare a parlare.

"Lena e Max erano in macchina. Lui era al volante senza cintura. Da quanto so stavano parlando animatamente quando lui si è distratto ed una macchina li ha fatti andare fuori strada. Lei, avendo la cintura, non ha nulla di grave da quanto hanno detto, mentre lui è grave" sospira, guardandomi per ottenere una mia reazione.

Mi alzo per poi andare verso Lena con l'intenzione di strapparle i suoi bei capelli castani, ma Lee mi conosce abbastanza da sapere come sono, così mi cinge la vita da dietro e cerca di allontanarmi.

"È colpa tua! Tu lo hai fatto distrarre!" Non riesco a continuare, di insulti gliene devo dire, ma esce un dottore da una stanza.

"Siete i parenti di Maximilian Jackson?" Gli altri scuotono la testa mentre io avanzo verso il dottore.

"Sono la cugina, Maya Fell" mi guarda di sottecchi, probabilmente capendo che in realtà è una grande cazzata, ma poco importa.

"Il ragazzo dev'essere operato" inizia guardando i suoi fogli però la mia boccaccia non lo fa concludere.

"Fatelo" perché diavolo allora perdono tempo?

"Abbiamo un problema. Ha un gruppo sanguigno raro, 0 negativo. Non ci sono molte persone che hanno questo tipo di sangue" non è normale che in un ospedale non ci sia abbastanza sangue.

Subito mi viene in mente un ricordo di quando eravamo piccoli.

Siamo qui in ospedale perché dobbiamo fare le analisi del sangue. Io, sinceramente, ho in po' paura dell'ago. Max è accanto a me, deve fare anche lui il prelievo. Una volta fatto, mano nella mano cercando di superare insieme la paura, seguiamo l'infermiera per farci dare i cerotti colorati.

"Sapete di avere lo stesso gruppo sanguigno? Così se uno dei due un giorno ne dovesse aver bisogno, l'altro può aiutarlo" e con quella rivelazione, adesso c'era un modo in più per aiutarci a vicenda.

"Dono io il sangue. Io sono 0 negativo" tutti e tre mi guardano con gli occhi spalancati. Peter inizia a scuotere la testa.

"È fuori discussione. È pericoloso, hai corso per non so quanto e vorresti donare il sangue? Si troverà qualcun altro"

"Se significa aiutarlo in qualche modo, allora lo farò" seguo il dottore che mi fa entrare in una stanza con un'infermiera. La donna, sotto le indicazioni del dottore, inizia a preparare l'occorrente.

Una volta tutto pronto, stringo gli occhi per non vedere l'ago nella mia vena mentre gli altri sono un po' distanti da me. Il tubicino trasparente inizia a riempirsi di rosso mentre comincio a sentire come se mi stessero togliendo le forze.

La quantità di sangue dato è tanta ed io mi alzo dalla poltrona per tornare in corridoio. Ma un improvviso mancamento mi fa svenire a terra.

****************

Mi sveglio con la testa che mi martella e Peter accanto a me.

"Non bastava Max in ospedale, anche tu" cerca di essere serio na non ci riesce "Come ti senti? Ti ho portato del succo e della cioccolata. Dovrebbero farti stare meglio e faranno recuperare gli zuccheri persi, da quanto ha detto il dottore" ringrazio il mio amico per poi chiedergli quanto ho dormito.

"Quasi due ore. Eri affaticata anche per la corsa fatta. I genitori di Max sono fuori, lo hanno operato ed adesso è nella sua stanza che dorme" mi alzo con l'aiuto di Peter per poi dirigermi verso la sua camera.

Dorme profondamente, con i fili attaccati per controllare il suo battito e la suan espressione serena. Mi siedo sulla sedia, dopo essere stata lasciata sola.

"Coglione, mi hai fatto prendere un bello spavento. Sono venuta fin qui correndo quando appena cinque minuti prima avevo detto che non m'importava se tu fossi qui in ospedale" tiro su col naso per evitare di piangere mentre gli accarezzo la mano per poi passare al suo viso e ai suoi capelli. "Ricordi quando eravamo bambini ed all'inizio ci facevamo sempre i dispetti? Non ti sopportavo ma piano piano sei diventato la persona di cui mi fido di più al mondo. Oppure ricordi quando cercavi di darmi lezioni di guida? Non la smettevamo di litigare" intreccio la mia mano con la sua per fargli sentire che in questo momento gli sono vicina. "Noi siamo i gemelli e qualsiasi cosa accada, niente potrà dividerci completamente. Potremmo anche passare anni senza parlarci, ma ricorderemo sempre l'uno dell'altra. Abbiamo sempre detto che ci completiamo a vicenda, che fossimo la parte mancante dell'altro" mi alzo, decisa ad andarmene " Ho donato il mio sangue per te, Max. Ciò che abbiamo sempre detto, è diventato realtà. Una parte di me è dentro di te, adesso" vado verso la porta per poi uscire e trovarmi gli altri che mi guardano. I suoi genitori, a quanto pare, sono già andati via.

"Non dovrà mai sapere che sono stata qui, è chiaro? Non dovrà mai sapere che sono stata io a donargli il sangue. Faremo finta che sia stata Helena a donarlo"

"Ma-" Lena inizia a parlare, ma la interrompo.

"Niente ma, gli dirai che ti sei sentita in colpa per l'incidente ed hai dato il sangue perché avete lo stesso tipo" non ha il coraggio di ribattere ed annuisce.

"Se direte la verità, ve ne farò pentire" Peter annuisce, mentre Lee è più titubante, ma alla fine lo fa. Non dovrà mai sapere che sono stata qui.

SPAZIO AUTRICE

Dopo gli scleri della mia omonima e di altre persone (faccio un nome a caso @SofiaHu4) ho aggiornato.

Maya non vuole che si sappia che sia stata in ospedale. Max è distratto alla guida e Lena ha i sensi di colpa.

Commentate e votate il capitolo, dicendomi anche cosa pensate che accadrà.

Alla prossima,
Kisses

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