Il rumore di un aspirapolvere disturba il mio sonno. Cerco di aprire gli occhi ma non ci riesco, sono come incollati ed inizio a sentire un forte mal di testa.
Mi sento uno schifo, nel vero senso della parola. Oggi si va a scuola ma non ne ho per niente voglia. Non mi ubriacherò mai più!
Sforzo i miei occhi ad aprirsi e finalmente ci riesco, venendo quasi accecata dal sole mattutino.
Mi alzo dal letto, barcollante, sostenendomi a qualsiasi cosa a portata di mano. Scendo lentamente le scale, strofinando la mano sulla faccia per cercare di svegliarmi.
"Maya, tesoro, hai un aspetto orribile. È brutto bere alcol alle feste quando poi ci si risveglia così" mormora, cercando di farsi sentire nonostante l'aspirapolvere accesa.
Mia madre tollera quando ci sono quelle piccolissime volte in cui torno ubriaca. Le basta che non prenda il vizio. Spesso mi racconta che anche lei, a diciotto anni, beveva. Non chiedetemi come mai mia madre non mi abbia ancora uccisa e non sia una che ti fa rinchiudere se bevi.
"Spegni quel dannato affare!" Porto le dita alle tempie per il forte dolore e vorrei uccidermi piuttosto che sopportare tutto questo. Sono molto melodrammatica. Io e lei abbiamo un rapporto da amiche, non sembra che siamo madre e figlia. Dev'essere il fatto che giovane ed essendo rimasta incinta da ragazza, riesce a capirmi di più.
Mia madre mi ascolta ed io vado in cucina, sedendomi su una sedia e vedendo davanti a me dell'acqua e un'aspirina.
Bevo immediatamente, sperando che agisca presto, mentre la porta principale viene aperta.
"Buongiorno bellissime" ovviamente io non rispondo e, naturalmente, mia madre è sempre cordiale. Yuppy.
"Ho portato caffè e cornetti. Come sta la pazza?" Parla a mia madre come se non ci fossi. Gli strapperei volentieri i capelli in questo momento, se non la smette di gridare.
"Peter, strozzati con quei cornetti" alzo lo sguardo verso l'orologio e noto immediatamente che sono le dieci. Cazzo.
"Merda" come un fulmine mi alzo dalla sedia.
"Tesoro, dove vai?" La voce di mia madre mi giunge alle orecchie, mentre cerco di non spezzarmi una gamba.
"Cerco di entrare alla terza ora"
"Maya, oggi è sabato, non si va a scuola" ma dirmelo prima di farmi quasi rotolare sulle scale, era troppo brutto?
Con calma, torno in cucina e prendo dal sacchetto il mio caffè amaro e il cornetto con gocce di cioccolato sopra.
"Bene, ragazzi, io vado sennò faccio aspettare troppo i pazienti" l'amore di mia madre verso i bambini l'ha portata a intraprendere medicina all'università, diventando pediatra. "Non fate casini e, Maya, cerca di renderti utile" alzo il pollice verso di lei.
"Contaci" sbadiglio prima di tirare un altro morso al cornetto/paradiso. La porta di casa viene chiusa e Peter inizia a mostrare la sua vena da ragazzina pettegola.
"Cosa ricordi di ieri sera?" Il suo sguardo accigliato e serio mi fa alzare gli occhi al cielo.
"Nada" rispondo semplicemente, chiudendo gli occhi al sapore del cioccolato. (L'autrice ha voglia di un cornetto)
"Hai combinato parecchi casini, sappilo. Tua madre ti rinchiuderebbe in un convento francescano, se lo venisse a sapere" continuo incurante a mangiare. Finisco il mio cornetto e mangio anche un altro trovato nel sacchetto.
"Illuminami"
"Allora: hai baciato una ragazza, che da quanto ho capito si chiama Jocelyn, stavate quasi scopando davanti a tutti, ma non così tanto. Credo sia stata lei ad approfittarsi della tua sbronza. Hai baciato Caleb, che era ubriaco, ma mai quanto te. Hai improvvisato un ballo sul tavolo mentre tante persone fischiavano affinché ti spogliassi. E stavi per farlo. Ti sei tolta solo la maglietta. Hai fatto qualche tiro a una canna" sputo il caffè che sto sorseggiando.
"Cazzo, il caffè" ho appena sputato il caffè? La mia risorsa di vita?
"La mia faccia" naturalmente, dato che Peter sta difronte a me, il caffè gli è arrivato in faccia, ops..
"Senti, non posso essere stata io a fare cose del genere. Cioè, insomma, stiamo scherzando? Stai scherzando? So che stai scherzando. Dai su ridi" ho appena scoperto di avere una gemella, bene. La mia vita è completa. Gli tiro delle gomitate nervose mentre si lava la faccia.
"E tutto questo davanti agli occhi di Max. È stato troppo forte quando ha cercato di portarti via ma tu volevi rimanere. Devo ammettere che è stato eccitante vederti ballare su quel tavolo mentre ti toglievi la maglietta. La parte che ho amato è stato quando Max cercava di farti passare la sbornia ma, non so come, l'hai spinto in piscina. Ridevi a crepapelle, che quasi vomitavi" risputo il caffè per la seconda volta. "MAYA"
"Scusa, non metterti difronte a me" alzo le spalle e finisco anche il secondo cornetto.
"Contenta di ciò che hai fatto, tigre?"
"Non ero io, era una mia gemella, una controfigura, qualcuno che mi assomigliava"
"No, tesoro. Eri proprio tu" il cretino è divertito dalla situazione, ovviamente.
"Oh cazzo" vorrei un terzo cornetto "Io.. non ho mai fatto cose del genere e non le avrei mai fatte. Non dico che sono una santa però mi sento una puttana" ammetto con le mani tra i capelli. "E la prossima volta evita di dire che sono eccitante"
"Maya, credimi. Primo: non sei una puttana e non lo devi neanche pensare. Secondo: dovevi vedere le facce che faceva Max, soprattutto quando ti sei tolta la canotta era incantato come tutti gli altri. Il secondo dopo si è ripreso e ti ha presa in braccio per portarti fuori. Terzo: eri ubriaca fradicia quindi non eri consapevole"
"Scusa, ma tu cosa facevi mentre succedeva tutto ciò?" Si godeva lo spettacolo?
"Mi godevo lo spettacolo! Chi ti avrebbe riferito, poi, tutte queste cose?" Cos'ho appena detto? Non ha un cervello ma un criceto in prognosi riservata.
Passano alcuni secondi di silenzio. Non posso ancora crederci.
"Mi ha vista sia quando ho baciato Jocelyn che quando ho baciato Caleb?" Il mio amico annuisce.
"Sì e stava per andare a tirare un pugno in faccia a Caleb se Lee non l'avesse fermato"
Altri secondi di silenzio.....
"Quindi l'ho buttato in piscina?"
"Sì, eri senza canotta e lui, sicuramente, non sapeva se guardarti negli occhi o verso le tue tette. Non ho visto la scena, ma sono sicurissimo che non sapeva dove guardare. Io, forse, avrei guardato le tette"
"Smettila Peter, sei disgustoso" butto il bicchiere del caffè, quando mi viene un'illuminazione, così mi giro verso di lui.
"Quindi, se nella stessa situazione ci foste tu e Mel, non sapresti dove guardare? O addirittura guarderesti le tette?"
"Esattamente" È un maschio, non possiamo farci nulla. E non ha un cervello.
"La notte fai sogni erotici tra te e la mia amica? Perché parli nel sonno e sono più che sicura di aver sentito qualche complimento verso Mel" spalanca all'istante gli occhi ed io sorrido vittoriosa.
"Fanculo, sei una stronza. Cosa dico di notte?" Gli faccio un sorriso falso, alzando il medio.
"Non te lo dico" sbuffa contrariato, aprendo il sacchetto e non trovando nulla.
"Hai anche mangiato il mio cornetto!"
I'M LATEEE
Credo.. perché non ricordo bene. Ovviamente la mia omonima, una volta letto il capitolo, ha cercato di sapere qualche informazione.. OMONIMA TI VOGLIO BENEE!
Shadowhunters è finito, io sono in una fase depressa della mia vita e Maya combina danni.
Mentre scrivevo che Maya spingeva in acqua Max, mi sono messa a ridere da sola.
#effettofasedepressaCommentate e votate, non aggiungo nient'altro sul capitolo.
Ci stiamo per avvicinare alla fine ma devono succedere ancora tante cose!
Alla prossima,
Kisses
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Only for game
Teen FictionSono migliori amici. Maya e Max. Sono simili in molte cose ma soprattutto adorano le ragazze. Sono come fratelli. Inseparabili. Un gioco cambia le loro certezze. Doveva essere solo uno stupido gioco.