Capitolo 12

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"Vuole qualcosa da mangiare?" Scuoto la testa verso l'hostess che va a fare la stessa domanda ad altri signori. Mamma è accanto a me addormentata mentre io continuo a guardare le nuvole con la musica nelle orecchie.

Siamo partite da due ore ormai e, dopo la giornata di ieri, stamattina mi sono svegliata sentendomi malissimo. Stavo quasi per vomitare sul parquet della casa di Peter. Dannato lui!

Dopo che mi ha accompagnata all'hotel ho iniziato a rimettere tutto in valigia per poi godermi l'ultima nuotata in piscina e l'ultimo sole di questa vacanza. Dopo pranzo, ci hanno accompagnato all'aeroporto dove abbiamo salutato tutti.

"Mi raccomando, fatti rispettare, verrò a trovarti presto" le parole sussurrate di Peter mi hanno fatta sorridere e l'ho ringraziato per tutto ciò che ha fatto per me.

"Mi mancherai tanto, tesoro. Come farò senza di te e i nostri piani? Prima o poi mi vedrai a Chicago!" La nonna aveva un fazzoletto in mano pronta a sventolarlo quando saremmo andate via.

Ho salutato il nonno con un bacio sulla guancia mentre invece ho fatto un cenno a mio padre. Non è colpa mia se non abbiamo un rapporto.

"Da adesso in poi guardati allo specchio e pensa di essere bellissima perché lo sei. È stato un piacere conoscerti" mi ha abbracciata e sono stata felice di ricambiare. Ho conosciuto persone fantastiche qui.

"Non fare troppi casini" Sebastian, naturalmente, mi ha scompigliato i capelli ed io l'ho abbracciato. "So che tu e mamma vi siete messe d'accordo per far rimettere insieme me e Sum" mi ha sussurrato ed io ho riso.

Ho continuato a salutare gli altri per poi salire sull'aereo. Ed adesso sono qui, ad aspettare di tornare a casa quando in realtà sarei voluta rimanere lì per sempre.

****************

Il momento di tornare a scuola è quello che ho atteso più di tutti. Non mi fa piacere rivedere una certa persona ma sono pronta a farla sentire una vera merda.

Mi alzo dal letto controvoglia, perché il letto è il letto e la mia pigrizia è sempre la stessa.

Mi lavo e cerco di sistemare la mia faccia da zombie per poi andare verso il mio armadio. Tutti i vestiti comprati sono disposti in ordine. Prendo una camicia a scacchi neri e rossi, una canotta nera, una gonna nera, delle calze lunghe e gli anfibi. Mi trucco, come mi ha insegnato Summer e cerco di aggiustare i miei capelli mossi e prendo lo zaino.

Arrivo in cucina salutando mia madre.

"Ti accompagno io a scuola" afferma prima di finire di bere il suo latte. Odia il caffè e non so come faccia.

Entriamo in macchina e cerca di evitare il traffico facendomi arrivare presto a scuola. Scendo dall'auto, dopo essere arrivata, e vado a prendere del caffè prima di svenire davanti a tutti.

Il caffè tra le mie mani è caldo e, mentre cammino, controllo i messaggi inviati da Peter che mi domanda se l'ho già incontrato.

Quando alzo lo sguardo, noto che tutti mi fissano e non me ne frega niente fino a quando non vedo proprio lui che viene nella mia direzione. Ora capisco.

È da quando veniamo in questa scuola che siamo sempre insieme ed io mi sono sempre vestita come un maschio e non mi sono mai truccata. Adesso ci troviamo uno all'opposto dell'altra.

Si ferma davanti a me ed io vorrei rovesciargli il mio caffè addosso ma non sacrificherò il nettare degli dei.

"Spostati" sono tutti in silenzio e mi sembra ridicola come cosa. Immagino già cosa scriveranno nel giornalino scolastico come titoli: 'I gemelli si sono divisi? Cosa sarà successo?' Hanno sempre cercato di scrivere cazzate su di noi. Tipo che Max mi avesse messa incinta.

È intenzionato a non spostarsi. Cerco di spostarmi ma lui fa il mio stesso passo.

"Se non ti sposti immediatamente, giuro che urlo e sai che ne sono capace" gli sussurro e gli faccio vedere che sono evidentemente arrabbiata.

"Ti prego possiamo parlarne?" Mi sussurra a sua volta e cerco di trattenere la rabbia.

Lo sposto con una spallata e mi dirigo in classe. Vedo Lee venirmi incontro ed abbracciarmi.

"Non abbracciarmi" le mie mani rimangono lungo i fianchi e tutti sanno che non vado matta per gli abbracci o l'affetto in generale.

"Uffa, anche dopo una super vacanza sei sempre scontrosa" mi guarda meglio esclamando "Cazzo, stai proprio bene con questo abbigliamento" lo oltrepassa per andare a sedermi e mi ricordo che Max è seduto proprio accanto al mio banco.

Mi metto in seconda fila per evitare di stare vicino a lui. Il professore entra ed incomincia la lezione.

************

"Hai cambiato look" afferma Caleb guardandomi. Annuisco distratta vedendo anche gli altri sedersi intorno al tavolo dove mi trovo. Helena e Max vengono verso di noi vicini e sorridenti per poi sedersi proprio difronte a me.

"Allora Maya, cos'hai fatto durante la tua vacanza strepitosa?" Mi domanda Melanie, mentre mangia la sua mela rossa.

"Sono andate a delle feste, ho fatto shopping, sono stata in piscina, mi sono abbronzata. Ho conosciuto anche nuova gente. Bisogna sempre farsi nuove amicizie, per ogni evenienza" guardo Max dicendo l'ultima frase. Deve sentirsi male dentro solo guardando il mio sguardo.

Il telefono mi squilla e controllo chi sia.

"Scusate è Peter. Un amico di San Francisco" mi alzo dal tavolo ed esco dalla mensa, lasciando lì tutti e il mio vassoio.

"Ehi Peter"

"Ehi micetta. Come va?"

"È orribile pensare che a quest'ora, qualche giorno fa, nuotavo in una piscina di San Francisco"

"Mi manca avere un'amica qui. Le ragazze vogliono solo scopare ed adesso che ho conosciuto l'amicizia tra maschio e femmina, non posso non averla. Capisci cosa intendo?"

"Stai farneticando. Scommetto che ieri hai bevuto tequila e whisky"

"Ti correggo: rum e tequila"

"E comunque cercati un'altra ragazza lesbica, perché io devo tornare a lezione"

"Tira fuori gli artigli, micia. Verrò presto" lo saluto per poi chiudere la chiamata. Peter cerca di fare discorsi intelligenti ma alla fine dice cose strane.

Mi giro per tornare dentro e dirigermi in classe, quando mi ritrovo davanti Max.

"Fammi passare" scuote la testa continuando a fissarmi.

"Sei cambiata" afferma osservandomi intensamente. Il mio respiro accellera per la rabbia e cerco di calmarmi.

"Cosa vuoi?" Gli domando per porre fine a questa messinscena.

"Voglio parlare. Sono stato uno stupido ad andare via. Non sapevo cosa stessi facendo ma mi sono svegliato con te accanto dopo una notte passata insieme. Non sapevo cosa fare, come avremmo reagito alla cosa. Volevo solo pensare"

"Hai pensato adesso?" Voglio proprio sentire la cavolata che ha da dire.

"Si e-"

"Bene, rimani nei tuoi pensieri, Maximilian. Non mi parlare, guardare, respirare attorno. Ti odio come non ho mai odiato nessuno. Sei l'ultima persona che avessi mai pensato capace di farmi questo" questa è l'ultima cosa che dico prima di rientrare e continuare le lezioni.

BAD ROMANCE!

Lady Gaga nelle vene, amo bad romance.

Abbiamo una Maya agguerrita e un Max pentito. Questo è un capitolo di passaggio, da adesso in poi si dovrebbero sviluppare le cose, secondo i miei pensieri anormali.

Commentate e votate facendomi sapere cosa ne pensate.

Baci baci

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