Capitolo 22

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I ricordi dei miei momenti con Maya mi fanno rabbrividire. I suoi occhi chiari, i suoi sguardi, i suoi movimenti, il suo sorriso, le sue labbra, i suoi capelli, tutto mi sta facendo letteralmente impazzire di lei. Per non parlare come si veste in questo periodo.

Da quando è tornata da San Francisco è più femminile ed è un altro punto a mio sfavore.

Prima eravamo solo due migliori amici che si conoscono da una vita. Adesso non è più così.

Prima non mi ero accorta che Maya fosse cresciuta e fosse diventata una bellissima ragazza. Neanche quando mi disse che le era arrivato per la prima volta il ciclo!

Maya ha sempre avuto una propensione nel vestirsi come i maschi ed anche di comportarsi come noi, quindi non mi sono molto accorto dei cambiamenti che stavano avvenendo.

Non mi sono mai soffermato ad osservarla, lei era come una sorella per me. Abbiamo lo stesso tipo di sangue, abbiamo promesso di aiutarci a vicenda, eravamo come fratelli.

Fino a quando quella sera non ci siamo baciati.
Era come se mi fossi svegliato, come se improvvisamente mi fossi reso conto che non avevo più davanti ai miei occhi la bambina dispettosa che non voleva parlarmi, ma la ragazza che amava prendermi in giro, la stessa con cui ero solito dividere il letto ma senza mai sfiorarci.

È stato lì che è cominciato tutto.
È stata una continua attrazione che, piano piano, ha cominciato ad essere qualcos'altro. Qualcosa di pericoloso che sento soltanto guardandola. Qualcosa che mi fa provare gelosia, non solo verso i ragazzi che le girano attorno, ma anche verso le ragazze. 

Perché lei, naturalmente,  doveva essere conosciuta per il fatto che sia lesbica. Ovviamente.

Quando siamo andati a letto insieme, a San Francisco, mi sono sentito così strano e così coglione, che avevo paura di aver rovinato tutto. Ma è stato quando l'ho rivista più agguerrita che mai, che mi sono reso conto che mai avrei dovuto farlo.

Quando ho scoperto che è stata proprio lei a donarmi il sangue, mi sono sentito come incatenato a lei. Come se adesso le appartengo veramente,  come se fossimo fatti della stessa sostanza e fossimo uguali.

Perché nel mio corpo non c'è solo il mio sangue, ma anche il suo.

Quando ci siamo ribaciati sotto quell'albero, mi sono reso conto della realtà. Sono innamorato di lei e forse lo sono sempre stato. Lo sono sempre stato quando cercavo le sue battute o i suoi scherzi nei modi di fare delle altre ragazze. O il suo sorriso di sfida.

Lo schiaffo che mi ha dato nel corridoio me lo sono meritato, ovvio. Ma il bacio dopo esso non me lo sarei mai aspettato.

"Max" Lena mi scuote la spalla ed io ritorno immediatamente al presente. Lee è alla mia sinistra mentre fuma una sigaretta e riordina le pedine della dama. Gli piace giocare a dama da solo ed io non ho mai capito il perché.

"È tornato tra noi" mormora dopo aver emesso una nuvola di fumo dalle sue labbra.

"Ti ho detto che mi sono stancata di questa storia. Succederà qualcosa se andrà avanti così,  me lo sento" Lena si è sempre sentita molto sensitiva. Ha le mani in grembo, guardando il tavolino dove gioca Lee. "Tu non puoi semplicemente baciare Maya per poi il giorno dopo baciare me. Cosa vuoi scaturire in lei? Gelosia? Beh, perché credo che scaturirai solo rabbia"

"Ha ragione, amico" sbuffo sentendo queste parole, passandomi una mano tra i capelli.

"Devi semplicemente parlarle e dirle i tuoi sentimenti. Perché anche se lo neghi ogni volta che iniziamo la conversazione, tu provi qualcosa" appoggia una mano sulla mia spalla "Avevamo un patto ma, mettiamo il caso che lei provi la stessa cosa per te, ci sta male allora. Sai com'è Maya, lo sai meglio di me. Lei trasforma ciò che prova in rabbia e la scaglierà su qualcuno prima o poi. La prima volta che vi ho visti insieme, ho subito pensato foste fidanzati. I vostri sguardi, la vostra intesa, il modo di difendere l'altro. E nonostante ora non stiate in buoni rapporti,  continuate a supportarvi. Smettila di fare il bambino ed affronta la situazione"  il suo fare da psicologa mi fa sentire un cretino. Naturalmente deve psicoanalizzarmi per dire una semplice cosa.

Passano minuti di silenzio in cui Lee impreca da solo ed io non ho il coraggio ad esprimere alla diretta interessata ciò che penso.

"Di lei so tante cose: la cicatrice sulla sua spalle, il suo gelato preferito,  cosa preferisce e cosa odia. Ma non so se mi ama" Lena mi sorride dolcemente.

"Max, se non fossi assolutamente sicura di non piacere al ragazzo che mi piace, adesso non starei qui ad aiutarti con questa stupida messa in scena dello stare insieme. Tutti noi sappiamo che vi amate, solo che siete troppo orgogliosi per ammetterlo. O forse perché non volete rovinare il vostro rapporto di amicizia. Ma nella  vita bisogna rischiare se si è certi di qualcosa. Io so di non piacere a Caleb, quindi non ci provo perché sarebbe sprecato. Tu, anzi voi, non riuscite a capire"

"Siete come le pedine della dama. Per quanto siate uguali, siete su due fronti opposti. Vi osservate, vi rincorrete, ma quando state per farcela vi tirate indietro. Ma se uno di voi si fa mangiare, immediatamente lo fa anche l'altro" il suo ragionamento è strano ma alla fine ho capito il senso. Per una volta dice qualcosa di sensato, contando il fatto che prima ha fumato una canna.

Per quanto apprezzi le parole dei miei due amici, tutti e tre sappiamo che non è ancora il momento di esternare ciò che provo.

DONATELLAAAA

Sono in fissa con la canzone di Lady Gaga.

Sorry but è così.

Ci voleva proprio un pov di Max.

A Lena non piace Max ma Caleb. Tutta l'idea è stata di Max per fare ingelosire Maya elei cercava di fare la stessa cosa con Caleb.

Adesso non avete alcun motivo per odiare Lena,  è innocente ed ha sempre creduto l'idea stupida, come tutte noi.

Ho visto la puntata di Shadowhunters e devo dire che non odio più così tanto Lydia, per lo più odio i produttori.

Ho intenzione di pubblicare una raccolta di interviste, così tanto per tenermi impegnata e perdere tempo. Vi farò sapere quando lo farò. 

Adesso vado via.

Alla prossima,
Kisses

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