"Contenta di vedermi, micia?" Cammino a passo spedito verso Peter che mi guarda con il suo solito sorrisetto e le sue braccia spalancate, in attesa di un abbraccio.
"Mio cugino, sul serio?" Sorrido osservandolo dopo il nostro abbraccio ed incamminandomi con lui verso l'uscita.
"Ti avevo promesso che ti sarei venuto a trovare, eccomi qui. E comunque serviva un legame di parentela valido" andiamo al parchetto vicino la scuola, a quest'ora vuoto, e ci sediamo sulle altalene.
"Dopo la nostra chiacchierata a telefono, tu e Max avete chiarito?" Mi chiede accendendosi una sigaretta, per poi passarmela.
"No. Sinceramente, lui ha provato a parlarmi, mi ha mandato un messaggio con su scritto 'mi manchi', anche prima a lezione ha tentato di avere una conversazione con me. E, credimi, pensa che tu non esista. L'arrivo della bidella gli ha fatto cambiare idea" inizia a ridere riguardo l'ultima parte.
"Non credeva nella mia esistenza?"
"Ti giuro! Credeva che stessi dicendo una bugia solo per fargliela pagare. A dire la verità sarei capace di una cosa del genere" mormoro mentre inizio a dondolarmi sull'altalena.
"Cos'hai intenzione di fare?" Mi domanda, osservandomi dopo un momento di silenzio.
"Mi ha tradita. Ha tradito la nostra amicizia, il nostro patto. Esserci sempre l'uno per l'altra, anche in situazioni scomode. Non riesco a passarci semplicemente sopra" sospiro, sentendo il mio cuore pesante dopo questa riflessione. "Tu invece? Quanto tempo rimarrai qui? E dove sono le tue valige?"
"Sono già passato a casa tua e le ho lasciate lì, dopo aver salutato tua madre. Rimarrò qui per una settimana, credo, se non è un problema" mi risponde iniziando anche lui a dondolarsi. "Sai, se tua madre fosse più giovane di 10 anni, probabilmente avrebbe un posticino nel mio letto" si morde il labbro cercando di non ridere.
"A volte, sei disgustoso, sappilo"
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Ho invitato tutti a casa mentre mia madre è ad un'importante cena di lavoro, organizzata da lei stessa.
Voglio far conoscere Peter a tutti, cosicché non si hanno situazione spiacevoli di non fede verso ciò che una persona dice. Riferimenti puramente casuali.
Helena e Max sono gli ultimi a raggiungerci, fin troppo vicini e fin troppo sorridenti.
"Allora ragazzi, lui è Peter, il mio amico di San Francisco" lo presento mentre tutti lo guardano attentamente, mentre Max lo guarda fin troppo attentamente. "Loro sono Caleb, Lee, Melanie, Maximilian ed Helena" gli ultimi due nomi li dico stringendo leggermente i denti per il fastidio che mi danno. So che odia quando lo chiamo così ed è pronto a ribattere, ma non credo che voglia sollevare una discussione. Io invece sono sempre pronta per litigare.
"Ehi rossa" Mel s'imbarazza a quel nomignolo e mi chiedo se già si conoscono.
"Vi conoscete?" Li indico più volte.
"Ci siamo visti quando sono venuto a fare il permesso per venirti a prendere. Mi ha detto dove fosse la segreteria, sai micia, per salvarti dal manicomio" mi fa l'occhiolino mentre io gli mostro il mio adorabile medio.
Io e Peter abbiamo spostato i mobili in salotto verso l'angolo, così da avere uno spazio in cui ballare tranquillamente con un po' di musica. Oggi mi sento particolarmente carica.
Giochiamo un po' a carte, al 'non ho mai', ad obbligo o verità ed iniziamo a mettere un po' di musica e cominciamo a ballare.
"Allora Peter, quanto tempo rimarrai qui? Dove dormirai?" Gli domanda Lee, lanciando una breve occhiata al suo migliore amico.
"Credo che rimarrò per una settimana e starò qui da Maya" Max si strozza con il suo drink ed io quasi rido per la sua reazione.
"Cosa c'è Maximilian? Andato di traverso il drink? Attento a non bere troppo, non si sa mai cosa potresti fare"
"Dove lo farai dormire se tua madre vuole ristrutturare la camera degli ospiti?" Mi domanda aggrottando le sopracciglia.
"Oh beh, esiste la mia stanza" vorrebbe replicare ma non glielo permetto "non c'è bisogno che ti preoccupi per me. Sono sicura che lui non sgattaiolerà via come un ladro" gli faccio un sorrisino per poi decidere di andare a ballare.
***************
Sono passati tre giorni da quando Peter è a casa mia. I momenti di divertimento non sono mancati ed ha stretto anche una bella amicizia con Lee e Caleb. Anche se sono sicura che il primo lo tenga sott'occhio per conto dell'amico.
Naturalmente i battibecchi tra me e Max ci sono sempre, soprattutto adesso che c'è Peter.
Siamo sdraiati sul mio letto, io con la testa sul cuscino, lui con la testa alla fine del letto.
"Sai, stavo pensando: perché odi così tanto Helena? Insomma, da quanto so e ho visto, le rispondi sempre male e non siete esattamente delle migliori amiche che si scambiano gli smalti" faccio una smorfia sentendo l'ultima parte. Non so nemmeno io perché la tratto così. Forse il suo carattere calmo e dolce, il suo viso innocente o il suo perenne sorriso.
"Non so il perché. Mi dà fastidio e basta"
"Maya" piega i suoi gomiti per farsi vedere e per guardarmi attentamente "da quando ti conosco e sono qui, ho capito che ogni tua antipatia, ogni tuo sguardo o pensiero, ha qualcosa di più profondo" mi dice con calma. Quando non fa lo stupido, dice cose serie. Fanculo. "Ripeto la domanda: perché odi così tanto Helena?"
Sospiro guardando per un'ultima volta il soffitto e mi alzo per appoggiare la mia schiena sulla testiera del letto.
"Perché è quel tipo di ragazza perfetta che potrebbe piacergli" ammetto, giocherellando con gli anelli sulle mie dita.
"Spiegati meglio" il suo sguardo diventa subito curioso e da perfetto psicologo, pronto a dirti di che malattia mentale soffri.
"L'hai vista? Sei un ragazzo, certo che l'hai vista! Lei è gentile, bella, altruista, sorridente e femminile. Io invece sono tutto il contrario ma ehi sono bella. Sto iniziando a vedermi e sentirmi bella" sospiro un'altra volta, prima di continuare "Ma lei ha qualcosa che so gli potrebbe piacere"
"Tu, Maya, sei una bellissima e fantastica ragazza. Divertente, carismatica, intelligente e molte altre cose" si guarda intorno nella mia stanza per poi staccare una foto dove io guardo l'obiettivo, mentre lui osserva me. È stata scattata all'improvviso, io avevo fatto in tempo a vedere la fotocamera. "Tu non te ne rendi conto, ma tu piaci a questo ragazzo. Dal modo in cui ti guarda, come cerca di parlarti, come subisce in silenzio ciò che gli dici. È la persona che ti conosce meglio e credo che sia inevitabile innamorarsi dopo tanti anni di amicizia"
"Non è innamorato di me. Dio, sarebbe strano solo pensarci. Lui è lo stesso ragazzo che mi ha lasciata sola, dopo avermi tolto completamente la verginità e lo sapeva benissimo. Io non piaccio a lui, lui non piace a me, fine" strappo la foto e la getto a terra.
Mi squilla il cellulare e vedo il nome di Lee sullo schermo.
"Pronto, Lee. Cosa vuoi?" Sento tanti rumori dall'altra parte e la voce affannata di Lee.
"Maya, Max ha avuto un incidente ed è grave"
MIAO MIAO MIAO
So che adesso riceverò minacce di morte, soprattutto dalla mia omonima ma okay.
Maya inizia ad essere titubante riguardo la questione del perdonare Max. Peter sembra un porta guai, in realtà cercherà di far ragionare Maya.
Ringrazio chi vota e commenta o semplicemente legge questa storia.
Non aggiungo altro perché devo andare.
Votate e commentate, come sempre, perché mi piace leggere i vostri commenti.
Alla prossima,
Baci baci
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Only for game
Teen FictionSono migliori amici. Maya e Max. Sono simili in molte cose ma soprattutto adorano le ragazze. Sono come fratelli. Inseparabili. Un gioco cambia le loro certezze. Doveva essere solo uno stupido gioco.