Cap VI

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Okay. Forse non doveva essere così diretto. E a giudicare dalla faccia dell'amico aveva ragione. Non sapeva nemmeno lui perché avesse pronunciato quelle parole. Non era così che voleva iniziare la conversazione. Non sapeva nemmeno cosa quel 'qualcosa' significasse. Sapeva che qualcosa provava, perché l'accellerarsi del battito del suo cuore appena Mika lo guardava negli occhi, non poteva essere normale. Ma non era ancora pronto a confessarlo a se stesso, figurarsi a qualcun altro. E allora perché quelle parole così dirette? Che lasciavano poco all'immaginazione? Chissà cosa stava pensando Michael. Penserà che sia matto, che sia ubriaco, ne sono sicuro. L'unica paura di Fede era che Mika potesse interpretare male quelle parole e che potesse spaventarsi e allontanarsi di conseguenza. Non voleva questo. Non voleva che ci fossero incomprensioni. E se mai qualcosa fosse successo tra di loro, voleva che fosse tutto perfetto e che andassero con calma, senza fretta. Mamma mia fede, ma ti sentì?! Per prima cosa, tecnicamente stai ancora con Giulia! Riprenditi!
Okay. Doveva parlare. Mika non aveva staccato il suo sguardo da quello di Fedez neanche per un secondo. Si vedeva che era confuso e che voleva delle risposte. Così Federico continuò.
"Meglio se comincio dall'inizio..."
"Già, direi di si.." lo interruppe l'amico, guardandolo più confuso di prima.
"Beh...siamo amici da un pò e sono sempre stato benissimo con te. La nostra amicizia é sempre stata un pò diversa da quella che ho con gli altri, tipo con Ale. Con te ho sempre parlato di tutto, ti ho detto cose che non ho mai detto a nessuno, abbiamo anche dormito insieme diverse volte. Insomma, é tutto diverso con te, ma sono sempre stato bene, a mio agio. Pensavo fosse tutto normale, ed é così in realtà."
Si fermò un attimo per prendere fiato e per organizzare i pensieri. La parte difficile arrivava ora. Guardò Mika negli occhi. Gli chiedevano di continuare, e così fece.
"Beh, l'altra settimana ho visto una tua intervista e mi sono accorto di provare qualcosa.... Non mi chiedere cosa, perché non lo so nemmeno io, ma so che non era un sentimento che avrei dovuto provare per un amico. Mi sono spaventato Mik.... E vederti quella settimana negli studi, anche se per poco, tutte le volte provavo qualcosa che non avrei dovuto e allora ho preso una decisione di merda. Ho pensato che se non ti avessi guardato, se non ti avessi parlato, allora quei sentimenti si sarebbero affievolati da soli, sarebbero spariti."
Confessò tutto d'un fiato. Non riusciva a guardare Michael, si sentiva a disagio e uno stupido. Si vergognava, ed era qualcosa che non aveva mai e poi mai provato davanti all'amico, e per questo si vergognava ancora di più.
La voce di Michael si diffuse nella staza, un pò incerta.
"Ha funzionato?"
Era un sussurro, come se anche lui avesse paura di conoscere la risposta.
"No..." non ci pensò un attimo a rispondere. Non poteva più mentire. Non aveva funzionato, per niente. L'unica cosa che lo stare lontano da Mika aveva provocato era la situazione imbarazzante in cui si trovavano ora, nient'altro, perché li, con lo sguardo fisso in quello dell'amico, quelle sensazioni erano più forti di prima.
"No, Mik, non ha funzionato....e ho paura.."
Era vero. Aveva paura, perché per la prima volta si stava accorgendo che quello che provava non si poteva cancellare. Nemmeno stare lontano per sempre da Mika avrebbe funzionato, perché non ci sarebbe riuscito. Anche solo il pensiero di non vedere più Michael lo logorava dentro. Sentì la vista annebbiarsi e le lacrime cominciare a scendere sul suo viso. E per quanto volesse fermarle non ci riuscì. Sentì subito le braccia di Mika attorno a lui, che lo stringevano in un abbraccio che si era appena accorto gli mancava tantissimo. Si lasciò andare. Le lacrime cominciarono a scendere. Aveva paura di quello che stava provando, di come Mika potesse reagire, perché ancora non aveva parlato, aveva paura di perderlo, e quella paura superava tutto. Non voleva perderlo. Non poteva. Perché si accorse in quel momento che senza Mika non era vita, la sua. E questo lo spaventava ancora di più. Ma li, tra le braccia dell'amico si sentiva protetto ed era l'unica cosa importante adesso.

Oooookay. É corto, lo so, scusate. E per questo pubblicherò subito il settimo :D! Spero di farmi perdonare :p
Besos

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