Sono riuscita a scrivere anche il nono yay :D!! Meno inutile dell'altro lol. Spero vi piaccia ;)
besitos <3Federico non si sarebbe mai dimenticato il risveglio di quella mattina. Si svegliò lentamente, cullato dalle gentili carezze della mano di Michael tra i suoi capelli. Restò ancora un po con gli occhi chiusi, godendosi quegli attimi di pace assoluta. La sua mente era svuotata di ogni pensiero, di ogni preoccupazione, di ogni dramma esistenziale. Provava solo e semplice felicità. Felicità che si materializzò appena aprì gli occhi e si ritrovò davanti la visione più bella che avesse mai visto. Michael aveva gli occhi fissi su un punto lontano, oltre la finestra, oltre quelle quattro mura; sembrava perso nei suoi pensieri, così Fede si prese il suo tempo per osservarlo bene. Voleva imprimere nella sua mente ogni più piccolo dettaglio, ogni più piccolo particolare. Non sapeva se mai avesse piu avuto una possibilità come quella. Non voleva perdersi nulla: i suoi ricci, che anche se spettinati dalla notte, erano, per qualche strana forza ultraterrena, ancora bellissimi. I suoi occhi erano di un colore ambrato, non ne aveva mai visto di così belli. Il suo naso, che arricciava quando qualcosa lo faceva ridere, le sue guance...le sue labbra....così rosee e perfette.... Aveva una voglia incontrollabile di baciarlo, ma non poteva farlo, almeno non ora. Dovevano prima parlare. Lo guardò un ultima volta e poi strinse leggermente la mano intrecciata ancora a quella di Michael, il quale appena sentì la stretta si rivolse verso di lui e intrecciò gli occhi con i suoi. Bellissimo.
Non ci sono altre parole.
Non é una cotta qualsiasi questa.... Non mi sono mai sentito così....
°°°Michael aveva deciso che gli avrebbe fatto i pancakes e lui non vedeva l'ora. Amava i pancakes e vedere Mika muoversi in cucina era fantastico. Lui, seduto su uno sgabello, lo guardava muoversi tra i fornelli e il frigorifero. Aveva preparato l'impasto in un secondo e ora lo stava versando un po alla volta nella pentola, creando dei sofficissimi pancakes. La pancia di Federico brontolò una seconda volta, facendo voltare Michael che iniziò a ridere, per poi ridargli subito le spalle. Federico non resistette oltre. Si alzò dallo sgabello facendo attenzione a non fare il minimo rumore e si avvicinò a Michael, abbracciandolo da dietro. Quest'ultimo stava ancora sorridendo per gli strani rumori della pancia di Federico, quando delle braccia tutte colorate lo avvolsero in un tenero abbraccio. Si irrigidì, non si aspettava di certo una mossa simile, ma decise di lasciar perdere, di godersi il momento. Si lasciò andare all'abbraccio. Posò l'ultimo pancake nel piatto con delicatezza e si girò, in modo da guardare Federico negli occhi. Erano a pochi centimetri di distanza ora, bastava un piccolissimo movimento per ritrovarsi le labbra di Fede sulle sue. Ma resistette. Di nuovo.
"Colazione é pronta" gli sussurrò dolcemente, passandogli una mano tra i capelli.
"Mh...possiamo mangiarla in questa posizione?" rispose l'altro mettendo il broncio.
A Michael venne da ridere. Era così adorabile a volte.
"Potremmo...ma sarebbe scomodo non credi?"
"Se lo dici tu." Sorrisero di nuovo e Fede allentò l'abbraccio. Si sedettero uno di fronte all'altro, e gustarono in silenzio la colazione. Non era un silenzio imbarazzante. Anzi. Era un silenzio familiare, uno di quelli in cui non si sente il bisogno di parlare, in cui si sta bene così, solo grazie alla presenza dell'altro. Era da un pò che entrambi non si sentivano così a proprio agio.
Ma i pancakes erano finiti. Ed entrambi sapevano cosa ciò significasse. Era ora di parlare.
Federico non sapeva cosa volesse di più, se parlare o no; da una parte sapeva di dover dire a Michael quello che provava, dall'altra era troppo terrorizzato dalla risposta dell'altro, sia che fosse negativa sia che fosse positiva, perché a quel punto non aveva idea di cosa avrebbero potuto fare e se erano davvero pronti.
Se avesse alzato gli occhi e avesse incrociato il suo sguardo con quello di Michael, avrebbe letto nei suoi occhi ambrati le stesse paure e gli stessi desideri.
Ma Michael a differenza sua ebbe il coraggio di parlare.
"Allora..." Basta. Non sapeva cos'altro dire. Ma qualcuno doveva pur cominciare no? E Fedez non sembrava proprio pronto a farlo.
"Allora..." Fede finalmente alzò gli occhi, incontrando quelli di Mika. Si schiarí la gola e continuò. "Mik...quello che ho detto ieri sera..." si fermò e fissò l'amico. Aveva paura e gli si poteva leggere negli occhi. Così ci riprovò, si voleva spiegare bene questa volta. "Questa mattina mi sono reso conto che provo qualcosa per te e non é affatto passeggera. Devo essere sincero, pensavo lo fosse. Pensavo fosse una cotta. Pensavo fosse dovuto al fatto che mi sentissi solo, che con Giulia non andava poi così bene. Ma non é così. Ho paura ad ammetterlo ad alta voce per ora, anche perché tecnicamente siamo ancora entrambi fidanzati, ma io tengo a te, molto. E ti posso assicurare con tutto me stesso che non é passeggera, che non ti sbarazzerai di me così facilmente." A questo entrambi sorrisero. La tensione stava diminuendo. Federico allora prese un bel respiro e allungò la mano sul tavolo, fino ad appoggiarla su quella di Michael. "Mik.." Adorava quel soprannome. E a giudicare dal sorriso dell'altro, anche a lui piaceva. "Se tu provi quello che provo io, io sono disposto a darci una chance. Io voglio provarci.."
"Fede io.." Michael esitò un attimo. Dire che aveva paura era un eufemismo. Come avrebbe fatto con Andreas? E Giulia? E la carriera di Fedez? Tutto poteva finire in un disastro irreparabile. E lui sicuramente non voleva questo. Voleva Federico. Ma non voleva perderlo. Voleva fare tutto con calma.
Stava per continuare, ma fu interrotto.
"Mik, mik.. Lo so. Lo so che hai paura. Ne ho anche io. Molta. Non so cosa farò con Giulia. Non so dove finirà la mia carriera. Ora so solo una cosa. So che questa mattina, in quel letto, in quella camera, sotto quelle coperte, ero felice. Felice come non lo sono mai stato. Ed ero felice perché tu eri li. Perché ti avevo vicino. E voglio essere felice Mik...voglio essere felice. E non lo posso essere se non ho te."
Il cuore aveva iniziato a battere all'impazzata. Stava per mettersi a piangere. Lo sentiva. Non poteva sopportare un rifiuto. Non dopo aver passato una mattina come quella. Non dopo aver visto come poteva essere la sua vita con Michael. Quest'ultimo probabilmente si accorse che Federico stesse per piangere. Così gli strinse le mani nelle sue.
"Fede, calmate.." disse sorridendo. "Tu no hai fatto finire me. Io ho paura si, paura per me e soprattutto per te, perché so come può essere mondo la fuori, quanto cattivo possa essere, e se noi non stiamo attenti, tutto questo ci potrebbe distrugere e io no volio questo. Perché anche io tengo molto a te, molto più di quello che dovrei. E no voglio perderti. Non posso. Io volio dare chance a noi, ma voglio anche andare con calma. Siamo entrambi fidanzati ancora, e prima vorei aggiustare questo."
Disse tutto ciò senza mai staccare gli occhi da Federico. Voleva così tanto stare con lui. E se fosse stato per lui si sarebbe buttato tra le braccia del tatuato subito, senza pensarci due volte, ma non era giusto. Non era giusto per Andy e per la loro relazione che ormai durava da otto anni. Così come non era giusto per Giulia.
"Si, hai ragione..nemmeno io voglio perderti Mik.. Dobbiamo fare tutto con calma.." Si sorrisero e Michael si alzò, girò attorno all'isola e si avvicinò a Fede. Lo abbracciò più forte che poteva. Avrebbe voluto baciarlo ma.. "Mik..." Fu interrotto da Fedez.
"Mh.." erano ancora stretti nell'abbraccio.
Si allontanò da Fedez, il quale continuò.
"Ormai abbiamo parlato no? E mi sembra che entrambi proviamo più che semplice amicizia l'uno per l'altro no?"
Michael annui senza aprire bocca. Voleva proprio vedere dove Federico voleva arrivare con quel discorso, anche se aveva una mezza idea, e non sapeva se esserne spaventato o felice.
"Beh...mi chiedevo.. So che siamo entrambi fidanzati ma-"
Non aveva fatto in tempo a finire che sentí le labbra di Michael sulle sue. Sentí il cuore esplodergli nel petto. Tutti sostengono di vedere i fuochi d'artificio quando si baciano con una persona importante, ma lui i fuochi d'artificio li aveva nel cuore. Batteva troppo velocemente. Non poteva essere normale. Era una sensazione meravigliosa. Si strinse ancora più a Michael, posandogli la mano dietro la nuca. Non lo avrebbe fatto allontanare ora.
Di questo era sicuro.P.s mi piacciono gli abbracci..non so se si é capito xD
<3 <3
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Hard To Resist You
FanfictionMidez! Qualcosa non va. E Mika se n'é accorto. Fedez non l'ha guardato per tutta la durata del live. Perché un tale comportamento? Mika doveva sapere. Erano migliori amici dopotutto.