Cap XI

335 20 0
                                    

Una settimana era passata.
Una settimana che Fedez avrebbe potuto facilmente descrivere come la piu dura e la piú lunga della sua vita.

Dopo essersi vestito e aver salutato Michael, promettendosi di scriversi e di parlare entrambi con i rispettivi partner, Federico a malincuore tornò da Giulia.
Appena mise piede oltre la porta, una sensazione di disagio lo investí e si rese conto che quella non era più casa sua. Mancava qualcosa. Sapeva benissimo cosa e un sorriso tenero gli spuntò sul volto a quel pensiero. Michael era già diventato così importante per lui...
'"Ehi, amore!" la voce acuta di Giulia lo ridestò dai suoi pensieri. La guardò mentre gli si avvicinava e gli metteva le braccia al collo. "Finalmente sei a casa!" Giulia cercò allora di baciarlo, ma Fede voltò la testa dall'altra parte, cosi le labbra di Giulia si posarono sulla sua guancia. Sapeva che era stato un gesto affrettato, non voleva tirare fuori subito l'argomento, soprattutto perché aveva davvero paura, ma allo stesso tempo non voleva che Giulia spazzasse via il sapore e la sensazione delle labbra di Michael sulle sue.
"Amo', che hai?" Giulia staccò le braccia dal suo collo e si allontanò il giusto per riuscire a guardarlo negli occhi.
"Giù, dobbiamo parlare..." riuscí finalmente a dire e sentí un peso levarsi dal petto. Sospirò e togliendosi le scarpe, si andò a sedere sul divano. Dietro di lui sentiva i passi incerti della ragazza che lo seguivano.
Si sedettero uno di fronte all'altro.
"Fede, mi stai preoccupando.... Cos'é sucesso?"
Già...Federico si aspettava questa domanda. Sapeva anche, che dopo averle detto di volerla lasciare, le avrebbe dovuto dare delle spiegazioni, se lo meritava, ma era davvero pronto? Era pronto a confessarle che la lasciava perché non solo non l'amava più, ma soprattutto perche amava un uomo?
Non lo sapeva. Il cervello gli diceva che non era pronto, che non sarebbe riuscito ad affrontare tutte le conseguenze, che poteva comunque essere solo una cotta passeggera, che non doveva dire tutta la verità a Giulia perché nemmeno lui era pronto a sentirla. Ma il suo cuore gli diceva di buttarsi, di fregarsene di quello che avrebbe pensato la ragazza e di fregarsene delle conseguenze, perché avrebbe avuto sempre l'aiuto di Michael Holbrook Penniman Jr., l'uomo che stava iniziando ad amare, perché si, non era una cotta passeggera la sua.
"Giu, io credo di non amarti più.." Ecco, l'aveva detto. Era la verità dopotutto. Era da un pò infatti che pensava di lasciarla perché sentiva di non provare più quel sentimento che l'aveva catturato la prima volta. Ormai stavano insieme per abitudine, o così diceva, cercando di autoconvincersi.
Calò il silenzio. Federico non sapeva dove guardare. Avrebbe voluto essere in grado di guardarla negli occhi, ma non ci riusciva, si vergognava in un certo senso. Si stava vergognando dei suoi sentimenti, si sentiva sporco. Il silenzio si faceva sempre pesante e rumoroso. Un mare di domande invadeva la testa di Fede. Cos'aveva fatto? Aveva fatto la giusta scelta? Giulia l'avrebbe mai perdonato? E Michael? Cosa avrebbe pensato? Chissà come stava Michael in quel momento...stava anche lui parlando con Andy?
Erano domande alle quali non aveva risposta. Aveva paura. Paura di star sbagliando tutto, di aver fatto la scelta sbagliata. Ma la paura di perdere Michael era quella che più lo tormentava. Non poteva permetterlo.
"Cosa significa che credi di non amarmi piu?!!" il tono di Giulia era decisamente alterato. Fede alzò la testa e incontrò il suo sguardo: uno sguardo di sfida, di confusione, ma che nascondeva anche una certa insicurezza. Non capiva. E come avrebbe potuto? Federico lo sapeva, glielo leggeva negli occhi, nei movimenti, nel gesto di passarsi le mani frettolosamente tra i capelli. Aveva paura anche lei.
"Giù..."
"No!" Urlò lei, alzandosi in piedi dal divano e iniziando a camminare avanti e indietro, torturandosi le mani. "No! Dimmi? Hai un altra? É questo vero?! Lo so che é così, se no non si spiegherebbe! Anche il fatto che sei scomparso l'altra sera. Capisco tutto ora. Fede! Dimmi! Dimmi cos'ho fatto...." Il tono inizialmente arrabbiato, ora era un tono di sconfitta. Era sull'orlo delle lacrime.
"Giù...ti prego, siediti. Ti spiegherò tutto." Non era sicuro nemmeno lui di quello che aveva appena detto, ma almeno bastò per tranquillizzarla e farla risedere al suo fianco e non volendo sembrare totalmente uno stronzo, le strinse le mani tra le sue.
"É da un po che ci penso..." iniziò incerto. Nemmeno lui aveva idea di che cosa dire. "É da un pò che ci penso. E penso che io e te ormai stiamo insieme per abitudine. Ci siamo trovati, ci siamo trasferiti insieme in questa casa. Tutto troppo in fretta. E adesso, dopo quattro anni, credo proprio che ci stiamo accontentando." La vide abbassare lo sguardo. Anche lei sapeva che aveva ragione. "Io ti voglio davvero bene e mai ti avrei tradita," Opss. "perciò no, se te lo stai chiedendo, non ho un altra." Opss, di nuovo. Si sentiva davvero un codardo, ma non poteva farlo. Non dopo quello che era successo con Michael nemmeno due ore prima. Non era pronto, era ancora un po sconvolto. La voleva lasciare. Voleva stare con Mik. Di questo era certo. Ma non era pronto a dirle che amava un uomo. "Però io non riesco a fingere. Non riesco a continuare con te, quando tutto quello che porta avanti questa relazione non é amore, ma solo abitudine. E ti conosco, so che anche tu ci hai pensato spesso, e lo stai pensando anche adesso...."
"Mi sono sempre chiesta chi sarebbe stato il primo..." sussurrò lei, con lo sguardo abbassato. "Tu sei stato più coraggioso, lo sei sempre stato." E lo disse guardandolo negli occhi. Tutta questa sicurezza nei suo confronti, stupí Federico. "Hai ragione," continuò, "stiamo andando avanti per abitudine e nessuno dei due se lo merita."
A queste parole, Federico sentí il macigno, che da quando aveva lasciato Michael si era sistemato comodamente sul suo petto, disintegrarsi. È vero, non le aveva detto tutta la verità, ma una parte almeno si. E si sentiva abbastanza soddisfatto. Sapeva che Mik avrebbe capito e lo avrebbe sostenuto. Inoltre il fatto che anche lei si sentisse in quel modo, lo alleggeriva ancora più dai sensi di colpa.
"Giù..." disse incredulo e dispiaciuto.
"No, lo so," sorrise lei. "Ti dispiace." disse stringendogli delicatamente la mano. "Dispiace anche a me."
"Possiamo rimanere amici?" chiese lui speranzoso. Perché alla fine era una parte importante della sua vita e ci teneva davvero a lei.
"Non so se posso, almeno non subito. Ma non vedo perché non dovremmo." disse lei sorridendo e alzandosi dal divano.
"Si, capisco. Grazie." La guardò alzarsi e prendere la borsa e il giacchetto dallo sgabello in cucina.
"Grazie a te per aver avuto il coraggio.." disse Giulia, prima di avvicinarsi e baciarlo sulla guancia. Quando si staccò, aggiunse: "Passo domani a prendere le mie cose, ora devo uscire e prendere aria. Stanotte starò da una mia amica, non ti preoccupare." Sapeva già che lui si sarebbe preoccupato e questo fece sorridere Fede. Quattro anni erano tanti, alla fine.
"Okay. Grazie Giù. Di tutto." Perché hai capito. Perché non hai fatto altre domande. Perché non ti sei incazzata. E perché siamo ancora amici. Grazie di tutto...voleva aggiungere, ma non disse niente, non ne aveva bisogno, lei aveva capito.
"Buona giornata, Fede."
"Buona giornata, Giù."
Quando chiuse la porta di casa, si girò e guardò quella casa deserta. Per la prima volta si sentì davvero solo, leggero e svuotato da un enorme peso. Il primo passo era stato fatto. Si appoggiò alla porta e si accasciò a terra.
Mancavano solo sei giorni al ritorno di Michael.

Hard To Resist You Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora