[CAPITOLO 3]

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//scusate per i vari errori

Mi sveglio a causa della luce del sole che si riflette nelle tende bianche facendo ancora più luce.

Prendo il cellulare e controllo l'orario
"11:30"
Nonostante mi sia trasferita in Inghilterra mi sveglio sempre al solito orario.
ieri ho preso la password del wifi e ho chattato tutta la notte con Cate,è felice, perfetto.
Controllo i vari messaggi e vago un po' tra i Social.
Decido di alzarmi e andare in bagno,non so proprio cosa farò oggi, quindi rimango in pigiama.

<< buongiorno tesoro>> mi da un bacio sulla fronte.
<< buongiorno papà>> sorrido e gli do un bacio sulla guancia.
<< oggi ti porto a fare un giro per Bristol, così visiti un po' la città.>>
<< a che ora?>>
<<dopo pranzo va bene?>>
<<okay allora mi cambio ora.>>

Torno in camera e apro la valigia.
Okay ora che mi metto?
Fuori c'è abbastanza caldo quindi, dopo varie indecisioni opto per una canotta bianca e una gonna a vita alta nera.
Vado in bagno e mi faccio il mio solito trucco, decido di lasciare i capelli sciolti.

Scendo giù e sento un buonissimo profumo che proviene dalla cucina.

<<Pizza?>> mi appoggio alla porta,
Anne si gira e mi guarda dalla testa ai piedi.
<<sei davvero bella sai?>>
Che tenera.
<<grazie mille >> le sorrido.
<< comunque si, Pizza.>>
<<sei a casa oggi pomeriggio?>> chiedo.
<< no,devo fare le unghie ad una mia amica>>
<< ah è vero, dimenticavo che facevi l'estetista>> ridacchio.
<< mi aiuti ad apparecchiare?>>
<<certo>>

Dopo aver apparecchiato mi siedo a tavola, stranamente Dane non c'è ancora, non ho avuto possibilità di conoscere quel ragazzo, peccato.
Entra dalla porta papà seguito da Dane.
Eccoli qua.
Iniziamo a mangiare e noto che Dane è così silenzioso, è troppo misterioso, mi piace.
Il silenzio viene interrotto dal cellulare di papà che suona.

<<amore siamo a tavola>> lo riprende Anne.
<< è importante, è una chiamata di lavoro>> ribatte lui.
si alza e va in giardino, ci sta un po' e poi torna con una faccia abbastanza triste.
<<che succede?>>chiedo.
<<oggi devo andare a lavoro, non posso accompagnarti.>>
Si vedeva che stava male, so quanto ci teneva a passare un po' di tempo da solo con me.

<<dai papà ci andremo un altra volta,fa niente>> gli sorrido per tranquillizzarlo.

<<puoi andare con Dane>> dice Anne.
<<dove?>> chiede Dane.
<<a farle vedere la città, avete anche la stessa età quindi potresti farle vedere posti che possono interessarle no?>>
<<ehm, va bene>> dice lui,

Sembra insicuro.
Finiamo di pranzare e Dane mi chiede se possiamo andare ora, accetto.
Usciamo e ci incamminiamo da qualche parte,non so proprio dove mi stia portando, ma lo seguo, dio è così strano questo ragazzo.
<<Quindi... non ti trovavi bene in America?>> dice lui <<già>> dico io
<< qui non è che ti troverai altrettanto.>>
<<perché?>> chiedo.
<< vedrai, vedrai>>

Cosa significa?

<<mi metti ansia così>>
Fa un grosso respiro per poi dire: << ti dico una cosa, te stai attenta alle persone che conoscerai>>

Sta esagerando, saranno solamente dei ragazzi delle mia età, cosa posso fare con loro? Uccidere qualcuno? Mi scappa un sorriso per questo.

<<va bene Dan, e te?>>
<<che cosa?>> mi guarda
<< con che gente giri?>>
Gli scappa una risata.
Cosa posso capire da questo?
<<con gente che non fa per te>> dice lui.
<<che ne sai te chi sono le persone che fanno per me?>> dico infastidita.
Non mi piace quando le persone giudicano senza nemmeno conoscere.

<< si vede, te sei così...così>>
Mi sto incazzando,perché non finisce la frase?
<<così come?>> chiedo infastidita.
<< no nulla.>>

<<sei strana, mi sembri una di quelle ragazze senza vita sociale che passano le loro giornate a giocare a scacchi>> dice ridendo.

Beh,non ha tutti i torti ma continuerò a pensare che sto tipo è strano, fin troppo.
Potrei semplicemente ignorarlo ma dio, mi da così sui nervi.

<<ma che cazzo ne sai te di come sono? Non sei in grado di giudicare.>>
Sento suonare un cellulare, è il suo.
Guarda attentamente lo schermo e fa una faccia al quanto strana.
<<va bene okay, senti bella, questa è la città, la c'è una casa, lì un parco e cazzate varie, questa è Bristol,ora devo scappare, Ciao.>>
Rimango immobile come una scema in mezzo al marciapiede.
Cosa cazzo è appena successo?
Devo ancora realizzare, ora lui è corso via non so dove ed io sono rimasta da sola in una città che nemmeno conosco.
Decido di provare a tornare a casa ma mi ricordo che non ho le chiavi e non c'è nessuno, merda.

//spazio autrice
Lo so, i primi capitoli faranno un po' schifo, ma pian piano miglioreranno, ho già 1000 idee in testa.
Fatemi sapere cosa ne pensate:)
-Alessia.

Brøkən Dreåm§ ||Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora