[CAPITOLO 23]

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6:45
La sveglia suona, odio svegliarmi così presto, ma Papà e Anne tra un ora sono a casa ed io voglio farli trovare una bella colazione pronta al loro ritorno.
Mi trascino dal letto al bagno con gli occhi ancora socchiusi per il sonno.
Dopo essermi fatta una doccia fredda per svegliarmi, mi trucco e mi sistemo i capelli.
In questi giorni sto odiando i miei capelli, vorrei tanto cambiare, mi piacerebbe farmi un altro colore, ma non so ancora bene quale; anzi non ne ho proprio la minima idea.

Vado in camera  e mi cambio, una semplice maglia a maniche corte grigia e dei jeans neri a vita alta vanno più che bene.
Mi avvio verso la cucina e vedo Dane seduto sulla sedia che sta al cellulare.

<<cosa ci fai sveglio a quest'ora?>> chiedo indifferente mentre apro il frigo.

<<dobbiamo andare a prendere mia madre e tuo padre alla stazione>>

<<ah, credevo venissero con il taxi>>

<<no>> dice continuando a fissare il cellulare.

<<allora sei pronta?>>

<<si ma volevo prepararli la coazione>>

<<andiamo al bar dell'aeroporto>>

<<al bar dell'aeroporto?>> dico con aria scocciata.

<si>>

<<vabbe andiamo>>

Odio Dane così, mi manca il rapporto di prima, sono solo passati due giorni e già non ce la faccio più.
Ci avviamo verso la macchina e mi siedo di fianco a lui, ho intenzione di parlarli.
Mette a moto e parte, il viaggio sarà lungo fino a Londra.
Passati 10 silenziosi minuti prendo in mano la situazione.

<<Dane>>

<<mh?>>

<<perché ti stai comportando così?>>

<<così come? Sono normale>>

<<mi prendi per il culo?>>

Sbuffa.

<< Dane perf->> non finisco la frase che mi interrompe

<< oh Gesù basta, non ho un cazzo okay? Smettila di assilarmi>>

<<non ti sto assilando, voglio solo capire perché ti stai comportando così, prima mi baci e poi non mi caghi minimamente>>

<<non ti ho baciata io>> ribatte.

<< hai ricambiato però>>

<<non significa nulla >>

<<quindi ti metti a limonare con me così, perché ti stavi annoiando, mi sembra giusto>>

<<assolutamente no>> scoppia a ridere.

<<e allora perché?>>

<<nah così >>

<<così?>>

<<così, ne avevo voglia>>

Una marea di cose mi vengono in mente, la droga che era sul mobile? È "magicamente è sparita", l'assenza della mattina dopo l'astinenza ? Non credo sia stato tutte quelle ore a fare "colazione con Sharise", poi   l'indifferenza di ciò che è successo e ora questi sbalzi d'umore, di nuovo.

<<dov'è la cocaina che era nel mobile?>>

<<l'ho buttata>>

<<sicuro?>>

<<anche se fosse non sono cazzi tuoi>>

Sto malissimo, sono triste e incazzata nello stesso tempo.
Non mi piace essere trattata cosi, ma non mi voglio mostrare debole davanti a lui, perché non lo sono.
Mi sono rotta il cazzo di illudermi sempre io, di stare male sempre io.
Sono qui a Londra, in una città bellissima, in una scuola che, beh... fa schifo ma dai, ci si può divertire.
Ed io? Io giro intorno ad un coglione? AHAHAHAHAHA ma anche no.
Da oggi prenderò la mia vita in mano, stavolta voglio essere io quella che si diverte, sono stanca.

Fortunatamente il viaggio passa veloce, ho pensato tutto il tempo a cosa posso fare per cambiare e chi mi può aiutare.
Stavo pensando a Cloe e a Val, Sharise è troppo seria e farebbe di tutto per sconvincermi.
Cloe è perfetta per darmi una dritta... e Val, lei si diverte sempre, potrebbe farmi conoscere gente nuova e/o nuovi posti.

siamo dentro l'aeroporto, io sono seduta, mentre Dane è in piedi alla ricerca di Anne e Papà.
Eccoli sbucare dall'angolo.
Il sorriso di Papà mi fa dimenticare tutto, corro verso di lui e lo abbraccio forte.

<<mi sei mancato, sono felice che siete tornati>>

<<Mammaa>> si avvicina Dane ad Anne, che si butta su di lui in un grosso abbraccio.

<<tesoro fatti abbracciare anche te>>  abbraccio Anne, la sento molto debole, devo ancora sapere cosa è successo.

<<andiamo a mangiare al bar?>> propone Dane

<<subito>>  risponde Papà

Ci avviamo verso il bar che è praticamente difronte a noi.
Ci sediamo in fondo in un tavolino a quattro.

<<vado ad ordinare, cosa volete?>>

<< io solo un caffè>> risponde Papà

<< io una brioche alla Nutella e un caffè >> dice Anne.

<<te, Dane?>> dico con un sorrisetto da stronza in volto.

Mi guarda in modo strano e poi risponde << anche io solo un caffè>>

<<perfetto, vado>>

Mi avvio verso il bancone e aspetto che qualcuno venga a servirmi.
Guardo la vasta scelta di cibo esposta in vetrina ma una voce mi interrompe.
Alzo gli occhi e a quella vista non potevo crederci.
È lui, di nuovo.
Quel ragazzo che ho visto al ristorante con mio padre e in pizzeria con Dane, mentre suonava il piano fissandomi.

<<ha bisogno di qualcosa signorina?>>  mi chiede annoiato il ragazzo.

<<oh ehm s-ssi, vorrei...una Broche con la Nutella,  una ciambella alla crema, tre caffè e un cappuccino>> dico distogliendo subito lo sguardo da lui; mi sentivo maledettamente a disagio e non so perché.

<<te li porto subito al tavolo>>  sento il suo sguardo puntato su di me.

<<okay grazie>>

Speravo che almeno i caffè me li averebbee dati a me; così avrei potuto sputare in quello di Dane.

Torno al tavolo e mi siedo di fianco a papà.

<<ordinato?>>

<<si, ora li portano>>

<<come è andato il viaggio?>> chiede Dane.

<<benissimo, avevamo dei posti stupendi, vicino al finestrino>> risponde Anne.

<< anche io adoro stare vicino al finestrino in aereo>> dico sorridendo.

Il cameriere ci raggiunge, ha un sorriso stranissimo in volto, è quasi inquietante, ci porta tutto ciò che abbiamo ordinato insieme allo scontrino e poi se ne va.

Dopo aver chiacchierato per mezz'oretta del viaggio decidiamo di tornare  a casa.

<<pago io>> dice papà

<<okay, noi intanto ci avviamo verso la macchina>>

//spazio autrice
Ed eccomi di nuovo  qua, come potete vedere, sto cercando di aggiornare regolarmente, spero di riuscire a mantenere questi ritmi e spero, come al solito, che il capitolo vi piaccia.
Buon fine settimana ♡♡

-Alessia.

Brøkən Dreåm§ ||Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora