[CAPITOLO 8]

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Oggi non ho proprio dormito, ho passato la notte a parlare con Cate, mi sto affezionato ancora di più a lei e mi manca da morire
Sono ormai le 8 e sono abbastanza incazzata, non capisco perché mi devono ricordare di tutte le cose successe in America, mi sono trasferita apposta.
La gente non mi conosce per niente.
Dicono che sono un mistero da scoprire.
Esco dalla mia camera per andare a farmi una bella doccia.
<<PAAPÀ? ANNE? DAAANE?>> urlo tra un silenzio all'altro.
Silenzio.
Non c'è nessuno, sono sola, perfetto.
Tiro fuori le casse e il mio bellissimo cellulare le attacco e metto la musica a tutto volume.
Mi butto sotto la doccia pronta a fare il mio concerto mentale.
Dopo aver passato praticamente la mia intera mattinata sotto la doccia cantando, decido di uscire.
Non so dove andrò, magari chiamo Sharise o Val.
Decido di chiamare per prima Sharise, ho più confidenza.
Squilla, squilla ma non risponde.
Aspetto ancora un po' e richiamo... nulla, non risponde.
Chiamo subito dopo Val, speriamo che mi risponde.
Niente, nemmeno lei, che palle, odio la gente che non risponde.
<<fanculo>> dico ad alta voce.
<<tutto okay?>> mi chiede Dane facendomi sobbalzare.
<<O mio dio ma sei pazzo? Mi hai spaventata>>
<<scusami>> dice ridendo.
<<non ti ho sentito rientrare>> dico.
<<mh, comunque perché quel 'fanculo' di prima>> dice prendendo una lattina di The dal frigo.
<<vuoi?>> aggiunge.
<<no grazie, comunque nulla, volevo uscire ma ne Sharise ne Val mi rispondono>>
<<usciamo noi due>>
<<ma sei appena tornato>>
<< e allora? Devo ripagarmi per averti lasciata sola la volta scorsa>> mi fa l'occhiolino e si avvia verso la porta
<<andiamo?>> aggiunge sorrido. <<andiamo>>
Lo raggiungo.
<<ti porto in un posto che io trovo stupendo>>
<<ti seguo>>
Dopo 10 minuti arriviamo di fronte a quel laghetto che ho visto pochi giorni prima.
si toglie la maglia e si butta in acqua.
<<ma che fai?>> chiedo.
<<non vieni?>>
<<dove?>>
<< sopra questa specie di ponte di legno>>
<<ma si può?>>
<< non so, ma ci sono sempre venuto, anzi, tutti ci vengono>>
<<oh.. arrivo>>

Non capisco perché quel "ponte" -anche se è meglio definirlo "pezzo di legno abbandonato in mezzo all'acqua- sia proprio in mezzo al laghetto, non ha senso, non potevano farlo più lungo così uno non doveva passare in mezzo all'acqua per sedersi?

Mi alzo un po' di più i pantaloncini e faccio un nodo alla maglia mettendola sopra l'ombelico, entro in acqua tenendo la mano sinistra in aria con il cellulare, sperando che non lo bagno o che non mi cade in acqua.
L'acqua arriva fin sopra l'ombelico e ho praticamente metà corpo bagnato.
A me va più che bene siccome si muore di caldo.

<<quanto sei lenta, muoviti dai>> dice Dane che si era già seduto e fumato una bella sigaretta.
mi siedo affianco a lui e appoggio il cellulare sul pezzo di legno asciutto.
<<vuoi?>> mi porge una sigaretta.
<<no grazie,non fumo>>
<<hai mai provato?>>
<<certo che s-no>>
Mi guarda male, cos'era quel "sno"?
<<come vuoi>> dice buttando fuori il fumo.
<<quando sono stressato o triste vengo qua, questo posto mi mette una calma pazzesca>>
<<immagino, è davvero bello>>

guardo stupita questo posto, questa città è a dir poco stupenda.

<<mi sono già innamorato di questa città>>
<< è normale>>
<< però provo una strana sensazione>> dico.
<<ovvero?>>
<<non so.. è strano, è come se fossi già stata qua, mi è.. come dire, famigliare ed ogni volta che passo tra le stradine mi viene come una specie di déjà vu>> sembrava più una domanda.

<<nah, magari assomiglia a qualche posto in cui sei già stata>>
<<secondo me, c'è altro>>
<<cosa dovrebbe esserci?>>
<<non so, però voglio scoprirlo>>
<<quando lo scoprirai dimmelo>>

La nostra conversazione viene interrotta da una chiamata di Sharise.

<<pronto?>>
<<ehy sono Sharise mi hai chiamata?>>
<<finalmente, si ti ho chiamata per chiederti di uscire, ma ormai fa nulla>>
<<oh scusami ero sotto la doccia>>
<<tranquilla>>
<<se vuoi usciamo domani>>
<<mi farebbe piacere, a domani allora?>>
<<alle 16 al parco, si>>
<<va bene, Ciao>> sorrido e riattacco.

<<e quel sorriso?>> mi chiede Dane
<<domani esco con Sharise>>
<<e c'è da sorridere così?>>

Gli tiro una gomitata ridendo.

<<posso farti una domanda?>> mi chiede.
<<la stai già facendo>> dico imitandolo.
<<hai intenzione di tornare in America? >>

Ed eccoci di nuovo, solita storia.

Divento improvvisamente seria <<no>>
<<nemmeno per le vacanze?>>
<<ho detto di no>>

Non mi risponde e guarda il cielo.
<<secondo me è successo qualcosa là,non c'entrano solo le ''persone di merda">>

Sto zitta, non so che dire.
<<chi tace acconsente>>
<<smettila ho detto!>> alzo un po' di più la voce.

<<ti hanno stuprata?>> mi chiede ridendo.
<<hai rotto il cazzo, fanculo>> mi alzo, prendo le mie cose e ritorno a riva, perché deve rovinare tutto? E che cazzo importa alla gente il motivo per il quale me ne sono andata? Non possono semplicemente farsi i cazzi propri?
Fanculo.

Brøkən Dreåm§ ||Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora