«Vieni qui puttana.» Sento la porta aprirsi e poi sbattere violentemente. Quella voce... ho imparato a conoscerla fin troppo bene. Capisco quando è il momento giusto per discutere, e questo non lo è, anzi non lo avevo mai visto prima d'allora più arrabbiato di così.
È agitato e parecchio frustrato. «Cosa ci può essere di meglio che una giovane ragazza tutta tua a casa ad aspettarti dopo una giornata di duro lavoro. Adesso spogliami.» dice, non mi lascia neanche il tempo di capire quella frase che mi prende per i capelli e mi butta contro la scrivania della mia stanza. Sento una fitta alla schiena, il giorno prima mi aveva spinta contro il muretto che recintava casa mia. Persino lì è capace di farlo, in un posto dove avrebbe rischiato che la gente avrebbe potuto vederci.
«Stupido uomo, mi ha rovinato...» ripete mentre come un'ossesso si impegna ad ammanettarmi con un filo di spago alla testiera del letto.
Ormai non faccio più neanche una piega alle sue strane manie, quando si parla di sesso. Devo semplicemente fare come vuole lui o verrei punita in modi diversi e tutti decisamente molto sgradevoli e dolorosi.
«La mia rovina.» Ripete. Ogni volta che pronuncia quella frase il ritmo delle spinte accelera, sempre più veloce, sempre più forte, sempre più dentro.
Inizio a sentire le mia gambe irrigidirsi e spero di riuscire a mantenere il controllo su me stessa. Lui non vuole. Mi dico di non venire.Contro il mio volere, il piacere si propaga in tutto il corpo con la conseguenza di un grugnito di disapprovazione da parte sua.
«Hai fatto un grosso errore bambina mia.» borbottò e qualcosa di incomprensibile prima di tirarmi uno schiaffo in pieno viso.
Uno stridulo acuto esce dalla mia bocca e attraversa tutta la stanza. «Non è ancora finita piccola, ti sei lasciata andare... non avresti dovuto. Sai cosa ti tocca adesso, vero?» quando si innervosiva tendeva ad abbassare la voce, e nonostante le situazioni critiche in cui mi sarei trovata di lì a poco, il suo tono esprime sempre pace e tranquillità.
Ho imparato da lui a mantenere il tono di voce basso quando ero arrabbiata e a non mostrarmi tale.
Velocemente mi slega i polsi e con uno scatto repentino afferra il mio braccio spingendomi nello scantinato. Sono ancora mezza nuda; provvede subito, naturalmente. Mi toglie anche il reggiseno, l'ultimo indumento che mi vestiva. Infine mi butta per terra. Per non cadere di faccia allungo le mani a terra e resto a quattro zampe. Sapevo dove stava andando. Era sceso nello scantinato per prendere una frusta, come era solito, ma torna con in mano qualcos'altro. I miei occhi si spalancano quando vedo di cosa si tratta. Fa passare la mano su tutta la lunghezza della cintura in cuoio marrone.
No.
NO.
Ti prego no.«É quello che ti meriti se mi disubbidisci.» Sussurra avvicinandosi al mio orecchio e passando una mano sulla mia guancia.
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SUPERFICIAL (#Wattys2017)
Любовные романыAlice Carter aveva solo 14 anni quando perse tutto ciò a cui era legata. La sua famiglia, la sua libertà e la sua purezza. Per quattro lunghi anni si è abbandonata tra le grinfie del Dr. Jack Greene, il tutore che l'ha resa una schiava del sesso...