Capitolo 34

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Era passata una settimana da quando Alice decise di lasciarci

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Era passata una settimana da quando Alice decise di lasciarci. Ryan mi aveva inviato solo tre messaggi, mentre io, nei miei, non facevo altro che maledirlo e insultarlo perché mi dicesse di più.

Avevo provai a chiamare Alice al suo cellulare, ma non rispondeva mai, finché un giorno non mi rispose una fottuta voce metallica dicendomi che il numero era stato cancellato.

Neanche Mer era messa poi tanto bene. Da quando avevamo scoperto che Jason era la talpa di Jack, Mer decise di lasciarlo, ovviamente. Era devastata quanto me. Entrambi ci sentivamo traditi, dal ragazzo che più ci stava a cuore, e abbandonati dalla ragazza che più amavamo.

Io e Mer eravamo diventati più solidali l'una con l'altro.

Mi ero isolato da tutto il mondo a meno che non mi istigassero gli altri, e, in quel caso picchiavo chiunque mi stesse intorno.

Non ero mai stato bravo a mantenere la calma. Ma che diamine, il mio temperamento era peggiorato negli ultimi tempi.

La notte che Alice mi aveva lasciato, non riuscii a chiudere occhio.

Non riuscivo a non pensare che ad Alice. Ogni volta che mi giravo e guardavo qualche oggetto, mi ricordavo che era stato toccato da lei e piangevo. 

Cazzo. Piangevo. Ed io non ero quel tipo che piange ad ogni ogni difficoltà. Ma il mio amore per Alice mi stava logorando da dentro.

Buffo. Era buffo che una cosa così bella, come l'amore, potesse essere anche così distruttiva.

Quando la mattina mi addormentai per cinque minuti, la sognai. Sognai il momento che la vidi uscire dalla porta della sua stanza. La pregavo di non abbandonarmi, ma lei mi lasciava comunque. Quella scena si ripeteva all'infinito fino a che non mi svegliavo.

Da allora decisi che non avrei più dormito.

Mi imbotti di caffeina tanto da arrivare ad avere un tick all'occhio. Sembravo uno psicotico.  

Il primo giorno senza di lei mi diressi alla lezione del signor Rupert, sperando ancora di vederla lì. Quando mi resi conto che non sarebbe venuta, che non si sarebbe seduta accanto a me e che non l'avrei più rivista, ribaltai il mio banco ed il suo imprecando contro tutti e nessuno.

Mi accorsi di aver appena dato inizio ad una lunga serie di fastidiose chiacchiere su di me e sulla mia ira incontrollabile.

«Signor Reed! Esca immediatamente dall'aula!» Mi sbraitò contro il signor Rupert, anche se non ce n'era bisogno perchè ero già fuori.

Il secondo giorno sentii le voci che giravano per tutto il campus. "Pare che se ne sia andata con un altro uomo"  "Io ho sentito che è stato lui a lasciarla e lei allora è andata da quell'altro."  "No. Io l'ho visto, quell'uomo non poteva che essere suo padre, anche se era molto attraente e abbastanza giovane."

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