La sera arrivò in fretta. Casa nostra si era, ormai, trasformata in un sala da ballo sfarzosa, con gente sconosciuta che la arredava e che preparava il buffet.
Jack, da bravo maniaco del controllo, mi aveva fatto trovare un vestito da sera blu sul letto. Accompagnato da una collana in diamantati e un braccialetto della stessa collezione.
Una cosa la dovevo ammettere: Jack aveva sempre avuto buon gusto.
Presi tutto ciò che dovevo indossare ed andai a cambiarmi. Il vestito era stato fatto su misura per me. E lo spacco ampio sulla gamba sinistra partiva dalla coscia fino a toccare quasi a terra.
Dopo essere uscita dalla cabina armadio, una donna mi aspettava seduta alla scrivania. La solita stilista, make-up artist e parrucchiera. Si chiama Louise , ma preferiva che la chiamassi Lou, anche se non eravamo molto in confidenza.
Un'ora e mezza dopo avevo fatto trucco e parrucco. E sentivo che la festa era da poco iniziata.
Che si aprano le danze.
Uscii dalla mia stanza e dal rumore confuso di voci, risa, presentazioni e saluti, capii che erano tutti al piano di sotto. Presi un profondo respiro e scesi le scale.
Avevo fatto appena un paio di gradini che la stanza si era già ammutolita. Si voltarono tutti verso di me.
I primi che mi vennero incontro furono i giornalisti che mi assalirono di domande gridate. Quelle persone non avevano scrupoli. Persino quando ero ancora ricoverata in ospedale, dopo l'incidente loro erano fuori dalla mia stanza ad aspettare di poter scorgere qualcosa da dietro le tapparelle.
Venni strattonata via da un braccio forte che mi liberò dalla massa di avvoltoi. «Per le domande più tardi per ora accontentatevi di fotografare con discrezione.» Disse la voce irritata di Ryan.
«Grazie.»
«È il mio lavoro.»Già, tra i tanti altri, il compito di Ryan era quello di accompagnarmi a eventi pubblici come quello e di farmi da guardia del corpo personale.
«Bambina mia, vieni qui.» disse la voce di Jack che stava in piedi davanti alla porta a parlare con degli uomini, teneva in braccio teso verso di me per invitarmi ad unirmi a loro.
Gli andai in contro e lui mi sorrise vedendo come mi stava il vestito.
«Il blu è il colore che più ti sta meglio. Ti presento il signor Cale. Lui scriverà un articolo sul Daily News & Gossip riguardo al mio trasferimento e vorrebbe farti delle domande.»
«Salve» dissi allungandogli la mano. Seguii Jack con lo sguardo che venne richiamato da un uomo dai capelli rosso ramati, era in giacca e cravatta, ma la sua espressione rude non nascondeva quanto fuori posto fosse in quel contesto. Notai che l'espressione di Jack cambiò quando il rosso gli sussurrò qualcosa all'orecchio.
Jack guardò nella mia direzione, incollerito. Il suo sguardo fu così carico di odio che mi fece indietreggiare e trattenere il fiato. Se non lo avessi conosciuto abbastanza avrei pensato che voleva uccidermi davanti a tutti. Poi si girò di nuovo verso il rosso, gli fece cenno di seguirlo e abbandonò la stanza, salendo al piano di sopra.
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SUPERFICIAL (#Wattys2017)
Любовные романыAlice Carter aveva solo 14 anni quando perse tutto ciò a cui era legata. La sua famiglia, la sua libertà e la sua purezza. Per quattro lunghi anni si è abbandonata tra le grinfie del Dr. Jack Greene, il tutore che l'ha resa una schiava del sesso...