La veritá.

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Pov Louis.

La mattina dopo quando mi svegliai Harry era ancora abbracciato a me. Guardai la sveglia ed erano le sei in punto del mattino. Cercando di non svegliarlo, mi mossi per sfuggire alla sua presa e uscì dal letto. Mugugnò qualcosa di incomprensibile per poi girarsi dalla parte opposta alla mia. Sarei rimasto veramente volentieri con lui, ma dovevo tornare a casa o qualcuno se ne sarebbe accorto. Ero a dorso nudo e stavo letteralmente congelando per via della finestra aperta, così presi un suo magliore dall'armadio e me lo infilai.
"Cristo santo mi sta tre volte!"
Sentì dei passi nel corridoio allontanarsi, poi per le scale e infine sparirono. Immaginai ci fosse Gemma a casa quindi dovetti pensare ad un modo migliore per uscire di casa senza usare la porta d'ingresso. Non ero molto agile ma la finstra era l'unica soluzione. Pensai che quella che aveva in bagno dava proprio sul bosco dietro casa, così facendo più piano possibile tirai giù la maniglia della porta e una volta assicurato che in corridoio non c'era più nessuno uscì correndo delicatamente verso il bagno. Chiusi la porta pianissimo, aprì l'anta della finestra e mi calai piano piano di sotto facendo un salto alla fine. Come previsto non si sentì niente grazie all'impatto con la santissima erba malandata che calpestai. Mi incamminai verso casa mia, e mi arrampicai su il tubo esterno dell'acqua della casa per poi entrare rumorosamente in camera mia. Per fortuna erano ancora tutti a dormire o giá si sarebbero precipitati a vedere che era successo. Tirai fuori dalla tasca dei jeans il cellulare e aprì i messaggi per mandarne uno al Riccio.

A: Harold.

Mi raccomando, tutto come prima riccio. Noi ci odiamo, non destiamo sospetti chiaro?

Ps. Ho preso un tuo maglione, vedi di venirtelo a riprendere oggi pomeriggio.

Chiusi il messaggio e mi buttai sul letto a fumare aspettando l'ora per andare a scuola.

Pov Harry.

Quando mi svegliai, la sveglia suonava imperterrita. La spensi con un gesto non molto delicato della mano e mi scoprì. Presi il cellulare ancora mezzo addormentato e lo accesi. Notai che c'era un messaggio da parte di Louis di un'ora prima. Solo in quel momento realizzai che nel letto con me non c'era più e ovviamente mi invase un vuoto assurdo. Gli risposi in fretta e furia.

A: Loueh

Ti spacco il culo se non mi ridai il maglione a scuola brutto coglione!

Ps. Fottiti :)

La risposta non tardò ad arrivare.

Da: Loueh

Delicato insomma. Te lo porto ma non ti azzardare a venire davanti casa mia in moto o ti do fuoco.

Un sorriso si poggiò sulle mie labbra ma morì poco dopo quando mi arrivò la notifica sullo schermo di un altro messaggio.

Da: Loueh.

Sarà, ma a me già manchi... e ti odio per avermi fatto diventare così.

Guardai il display senza riuscire a capire cosa volesse intendere per "così". Stava ammettendo di essere gay, o faceva finta di esserlo solo per farmi contento? A interrompere i miei pensieri ci pensò Gemma che irruppe nella stanza come quasi ogni mattina.《Mi spieghi perchè hai lasciato la finestra del bagno aperta? Ora è un gelo lì dentro!》saltai giù dal letto e corsi in bagno.. capìì subito che ad aprirla fu stato Louis. Sbattei la finestra chiudendola con forza per poi tornare in camera mia. Vidi la sveglia, erano le sette e quaranta e stavo facendo fottutamente tardi. Mi infilai le prime cose che mi capitarono sotto mano e uscì di corsa da casa. Infilai il casco e salì in moto il più velocemente possibile partendo un attimo dopo.

Tutto può cambiare || L.S || #1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora