Joel era lì, potevo percepire la sua presenza.
Sapevo che fuori dallo stanzino lo Yateveo ci fissava avvolto dalle tenebre, di sicuro stava aspettando che uscissi attirato dalla sensazione che il mio amico fosse insieme a lui.
- Quanto tempo è passato? - chiesi ad Elise strofinandomi una parte del viso con il palmo della mano.
- E soprattutto... cosa mi è successo? - continuai.
Ero ancora sdraiato a terra, ricordavo vagamente il perchè mi sentissi così stordito.
- E' stato lui. Ogni volta che lo guardi, ogni volta che gli sei vicino, è come se le gambe non rispondessero, un po' come se dicessi "Prendimi" ecco... - a quelle parole tirai un sospiro di sollievo, temevo di essere stato io a non voler scappare e ad arrendermi, impotente.
Mi trascinai indietro e mi misi seduto, ad un tratto sentimmo dei passi che lentamente si avvicinarono.
Deglutii cercando di fare meno rumore possibile per riuscire a capire cosa stesse succedendo.
- Non posso stare qui... - disse all'improvviso Elise.
La guardai con paura e confusione: perchè stava scappando così, lasciandomi solo?
Scossi la testa - Ti prego non farlo - sussurrai provando a trattenerla, ma mi sfuggì come se avessi tentato di stringere aria.
Mi ritrovavo di nuovo da solo, come all'inizio.
Quando il rumore dei passi cessò, prese il suo posto un silenzio assordante.
Respiravo affannosamente, non riuscivo a pensare a nulla, il vuoto totale.
Stavolta ero io che aspettavo.
Fissavo la porta sapendo che di lì a poco sarebbe successo qualcosa.
Ero preparato a tutto ormai, ma non appena lui iniziò a scaraventarvisi contro fui sopraffatto dal terrore.
Tentai varie volte di muovermi, senza ottenere risultati, come se mi avessero legato con delle catene, tremavo e basta.
Sul pavimento gelido assistevo, come uno spettatore, senza poter fare niente per salvarmi.
Lo Yateveo stava usando tutta la sua forza per abbattere quella maledetta porta, il rumore rimbombava nella mia testa, ero in stato di totale confusione.
Quando la scardinò spalancai gli occhi terrorizzato, non potevo fare altro che guardare la figura del suo corpo deforme venire verso di me, ringhiando e spalancando le fauci.
Eravamo di nuovo io e lui, uno di fronte all'altro, ero riuscito a scappare già tre volte, fin troppe.
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The echo of silence
Horreur"E' lì che vive: nell'oscurità, nella paura, nella morte. Se ti vedrà, non avrai scampo."