Start from Scratch [Maze Runner's FF]

Capitolo 1

Marty
Cigolii.
Ovunque,incessanti,mi rimbombavano nella mente.
La mia schiena ,per metà scoperta ,venne a contatto con il freddo di quello che sembrava metallo.
Troppo stanca per aprire anche solo gli occhi,mi limitati ad ascoltare quei cigolii.
Poi ci fu silenzio.

Per un attimo giurai di aver sentito delle voci,ma poi mi ricredetti. Ero sola,qui.
E poi una luce,accecante,filtró attraverso le mie palpebre,provocandomi una fitta alla testa.
Sentii schiamazzare,e poi il silenzio,quasi come se potessi contare quelli che sembravano cento respiri.
Sentii un tonfo poco lontano da me,e poche parole.
"È una ragazza!"

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Mi svegliai di colpo,mettendomi a sedere.
Questa volta la luce non era accecante,non avevo il metallo sotto di me,non c'era più quell'odore di stantio.
Era una piccola stanza,fatta in legno,con in mezzo un letto fatto alla bell'e meglio,su cui ero distesa.
Cercai di alzarmi,ma il mal di testa mi costrinse a rimanere seduta.
Dall'altro lato,un ragazzo,giovane,avrà avuto dodici anni,mi fissava sconvolto.
Dopodichè corse fuori.

Rimasi lì,cercando di capire cosa stette succedendo.
Tutto questo mi sembrava stranamente familiare,era come vivere in un unico deja-vu.
Poco dopo entrarono tre ragazzi e una ragazza,tutti sconcertati,quasi arrabbiati,tranne il biondo.
Lui mi guardava con un che di misterioso,non arrabbiato o deluso.
-Benvenuta nella Radura,come stai?-
Parló un ragazzo alto,di carnagione scura.
-Questo è un labirinto?-
Tutti e quattro sembrarono sconvolti dalla mia domanda.
-Come lo sai?- Questa volta intervenne il ragazzo in mezzo,dagli occhi scuri e i capelli castani.
-Non lo so...io...credo di averlo già visto.-
La ragazza,situata alla mia destra,fece un passo avanti:
-Ti ricordi della tua vita passata?-
-No...cioè,solo poche cose,credo...-
Tutti e quattro si guardarono sbalorditi.
-Beh,forse tra un po' ricorderai il tuo nome. Un giorno o du...-
-Martina.- La interruppi,guardandola.
Si zittii.
-Beh,Martina,benvenuta nel giardino dell'Eden!-
Camminó tutto intorno a me,come se fossi una statua da ammirare,finchè non mi si trovó davanti:
-Io sono Emma.-