Capitolo 36

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Marty
Pian piano tutti gli altri saltarono,tutti indenni.
Il bacio di Newt mi aveva stordita non poco,ma era stato...waoh.
Quando fummo tutti riuniti,camminammo per il corridoio.
sapeva di chiuso,di umido,i led ronzavano,traballanti.
Toccai le pareti,leggermente scrostate.
Ci fermammo davanti ad una porta,la scritta verde indicante EXIT ci abbagliava in confronto al buio del corridoio.
Accanto erano incisi dei numeri:101
Ma nessuno ci badó.
-Ci stanno prendendo in giro?- Minho nascose dietro l'ironia un sospiro di sollievo,di felicità.
Il cuore mi batteva a mille,il sudore andava pian piano assorbitosi,Emma mi guardava con un bagliore di speranza. Chuckie si strinse tra me e lei.
Newt aprì la porta,e fummo davanti ad una stanza enorme.
Ogni singolo computer,o apparecchio,o quello che era,lampeggiava di una luce blu,in mezzo a questa stanza.
Ai lati,telecamere puntavano sulla radura e sul labirinto.
Tutti eravamo meravigliati,ERANO meravigliati.
Non io.
Io ricordavo,purtroppo.
Io ricordavo tutto questo.
E faceva male.
Passai le dita sulle superfici impeccabili.
Mi sedetti dov'era il mio posto.
Emma fece lo stesso dall'altra parte.
Mi ricordavo,la vedevo durante il lavoro,qualche volta l'occhio scappava su di lei.
Eravamo sempre state molto legate,e questo legame,doveva avere sempre un "Motivo".
Neanche io so come spiegarlo.
Guardai Newt,anche lui stava cercando il mio sguardo.
Aveva le lacrime agli occhi,e lo abbracciai.
Gli passai la mano tra i capelli:-mi dispiace...-
Lui mi strinse,senza dire niente.
Un videomessaggio a tutto volumo ci fece trasalire.
Ci avvicinammo al megaschermo posto sulla parete frontale.
Non badai molto alle parole della signora,che da quanto capito,si chiamava Ava Paige.
Badai alle immagini,di un mondo distrutto.
Un mondo in cui era impossibile vivere.
Eruzioni Solari distrussero ogni singolo centimetro della superficie.
Fece ammalare la gente,e per un attimo rimpiansi la Radura.
Mi strinsi a Newt,con le lacrime agli occhi,mentre lui guardava la scena,senza parole.
Era un colpo al cuore.
Alla fine la donna,si sparó,con poche parole che si ripeterono nella mia mente,che avevano popolato la mia mente nei primi giorni nel Labirinto:-e ricordate,C.A.T.T.I.V.O. È buono.-
Nessuno capiva più niente,la mente era oscurata da pensieri continui,ininterrotti,distaccati.
Newt mi prese il viso obbligandomi a guardarlo:-Tutto,nella mia vita,è stata una menzogna. Promettimi,promettimi che sarai l'unica cosa reale nella mia vita,l'unica cosa vera.- ansimó nel dire quelle parole.
-sì..sì..- sussurrai,mentre gli altri guardavano ancora lo schermo.
Un rumore di ferraglia ci fece accapponare la pelle.
Mi strinsi in Newt,mentre le porte si aprivano,rivelandoci un mondo ostile,duro.
Questa era la realtà? Manco io lo sapevo.
Era brutta,da augurarsi di non trovarsela mai di fronte.
Ma l'avremmo affrontata insieme,come una squadra.
Come degli amici.
Qualunque sia il nostro destino,lo accetteremo.
Guardai Emma,mentre intrecciava la sua mano con quella di Thomas.
Mi guardó,nel suo sguardo si leggeva un misto di sollievo e paura.
Guardai Newt,mi stampó un bacio sulla fronte,e insieme,camminammo verso la libertà che ormai tutti sognavano.

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