Capitolo 28

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Marty
Cominciai a piangere.
In quel poco che ricordo,non ho mai pianto così tanto:-che ti ho fatto di tanto male? Perchè ora mi odi?- singhiozzai,mentre Newt si staccava da me con sguardo interrogativo,e anche Minho.
Piansi,mentre raccontavo tutto,tra i singhiozzi. Vidi i visi dei ragazzi tramutarsi.
Non ce la feci.
Corsi via dal labirinto,liberandomi della camicia di Newt.
Tutti mi odiavano.
Che senso aveva vivere?
Mi ritrovai in un punto che avevo sentito i velocisti chiamare la Scarpata ma non l'avevo mai vista.
Perfetto.
Mi misi sull'orlo.
Guardai le mie scarpe consunte in bilico tra quella sottospecie di vita che vivevo,e la morte.
Questo era per Emma.
Questo era per lo sguardo che si era tramutato in odio,di Newt.
Questo era per Minho,e per tutti gli altri.
Questo era per la C.A.T.T.I.V.O.
Sapevo della gravitá della cosa che stavo per fare,ma non avevo scelta.
Ero considerata un mostro,e un mostro rimanevo.
Inspirai un'ultima volta,e tentai di buttarmi,ma qualcuno mi prese per la maglietta e mi buttó all'indietro.
Guardai chi mi aveva impedito di saltare:Thomas.
Mi abbracció,impedendomi di muovermi.
Cominciai a piangere:-THOMAS LASCIAMI!- ero disperata. Non avevo aria nei polmoni,la utilizzavo solo per urlare.
-THOMAS!- i singhiozzi si fecero più forti,facevo fatica a parlare.
-THOMAS VOGLIO MORIRE! LASCIAMI!- peró lui non mi lasciava.
Non capiva,non capiva cosa voleva dire sentirsi odiati.
Era tutto annebbiato,non vedevo niente,le lacrime mi inondavano le guance,l'aria nei miei polmoni era esaurita:-voglio morire.- sussurrai.
Continuai a piangere silenziosamente,la gola in fiamme,mentre arrivavano di corsa Emma,Minho e Newt,che trattenrvano difficilmente le lacrime al vedermi in quelle condizioni.
-Emma...perchè.- volevo almeno finirla con 'sta storia:-Emma mi dispiace...è tutta colpa mia...-
Questa volta peró rispose Thomas:-avrei preferito che salvasse te,invece di me.- lo guardai,poi guardai loro.
-Avrei voluto salvare entrambi- disse Emma sussurrando, abbassando la testa, facendo cadere a terra delle lacrime.
Stava male, aveva qualcosa che le ronzava in testa, qualcosa che non la lasciava tranquilla, che non la faceva dormire la notte.
-AVREI VOLUTO!- urlò ad un tratto.
Si avvicinò a me, per un momento pensai che mi avesse voluto buttare giù, par farla finita.
Si mise davanti a me, a pochi centimetri dalla mia faccia.
-Io non ti odio- disse a bassa voce, quasi con paura di farsi sentire.
-Io non ti odio affatto..- disse guardando prima Thomas e poi me.
Vedendo quello sguardo Thomas si staccò.
Era un sguardo che implorava che fosse tutto normale, che chiedeva aiuto.
-Grazie- disse al ragazzo che aveva sciolto l'abbraccio con me.
Emma mi strinse talmente forte da frmi mancare il respiro, talmente forte da rischiare di cadere a terra. Eravamo una cosa sola, come sempre.

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