Capitolo 4

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Diego
Avevo appena ricevuto un messaggio
📩
Giorgio
VENIAMO A PRENDERTI
ALLE17:00🚕
VESTITI COMODO👖👕👟
TI PORTIAMO IN UN POSTO
PER IL BATTESIMO,👼🏽🙏
NE VEDRAI DI BELLE😼😭🤔
NON DIRLO A MARIKA
ALTRIMENTI VORRÀ VENIRE
ANCHE LEI😱
E QUESTA È ROBA
DA UOMINI 💪🏋👊
Risposi subito al messaggio. Non avevo idea di cosa fosse il battesimo ma stetti al gioco e curioso risposi
📨
Diego
DI BATTESIMO NE FECI UNO
QUANDO AVEVO CIRCA 1 ANNO👼🏽🍼
ALL' EPOCA ERO INCOSCIENTE
ORA SE NE DEVO FARE UN ALTRO
CI STO, ALMENO NE SARÒ
CONSAPEVOLE🤔
ALLE 17:00 ⏰SARÒ PRONTO
A TUTTO 🏋🏊🏹🏅🎖😎
Sentivo che i tre simpaticoni mi stavano preparando uno scherzetto, ma del resto se volevo entrare nel gruppo dovevo stare allo scherzo. Dissi a Marika che andavo a fare un giro. Puntuali alle 17:00 i tre ragazzi erano davanti al cancello con una Panda sgarrupata. Io chiesi se volevamo andare con la mia ma Giorgio disse:
"Quella di Michele va benone per il posto in cui andremo poi è più spaziosa. Nel cofano ci sono le armi da combattimento"
Non capii cosa volesse dire, ma mi fecero accomodare sul sedile posteriore. Loro tre già ridevano, io ignaro di cosa tramassero, cercai di indagare.
"Se è un battesimo avrò dei padrini ed immagino sarete voi tre..."
"Perspicace il ragazzo"
"Poi un battesimo necessità di acqua..." Aggiunsi
"Giorgio, o qua uno ha cantato o questo ragazzo è un indovino! Disse Giovanni guardando gli amici di merenda. Tutti scoppiammo a ridere, poi dissi"
"Qualunque cosa sarà, ci sto, perchè sono un combattivo"
"Le armi le abbiamo noi "
E a quelle parole mi voltai a guardare nel cofano dell 'auto, il pannello superiore non c'era, notai dei fucili di quelli ad acqua, con cui si gioca al mare da ragazzini. Scoppiai a ridere perchè capii che c'ero andato parecchio vicino, non aggiunsi nulla e feci finta di non aver sbirciato nel cofano. Nel frattempo eravamo giunti al mare, le portiere si aprirono all'improvviso e Giorgio disse:
"Lascia in auto portafogli e cellulare, noi non ripaghiamo nessuno"
Mentre lasciavo la mia roba gli altri avevano già svuotato le tasche. Il cofano fu aperto e i fucili lanciati ad uno ad uno, io ne beccai uno rosso, gli altri erano uno verde, uno giallo e l'altro azzurro. Chiusero l'auto poi Michele aggiunse:
"Questa è la tua arma, al via corri più che puoi, e difenditi"
"Volete la GUERRA??? E GUERRA sia!!!"
"Pronti? viaaaaaaa....."
Tutti iniziammo a correre, in quel momento mi sentii come un ragazzino, , era liberatorio. Sulla spiaggia non c'era nessuno. Potevamo fare baccano quanto volevamo, non avremmo disturbato nessuno.
Io fui secondo solo a Giorgio, riempimmo il serbatoio e iniziammo a spruzzarci l'uno contro l'altro. Nel correre Michele cadde goffamente per terra, inciampando in un pezzo di legno. In quel momento noi tre lo tenevamo di mira, lui disse
"Mi arrendo, tre contro uno non vale..."
Mentre ci incantava con i suoi piagnucolii, mi tirò per le gambe facendomi cadere. Fui colto alla sprovvista, allora Giorgio e Giovanni mi afferrarono per le gambe, in un attimo Michele era in piedi e mi aveva già afferrato per le braccia. Scalciai ma fu inutile. In un lampo mi ritrovai in acqua.
"Ora sei stato battezzato puoi essere dei nostri"
"Siete dei mascalzoni. Mi avete preso con l'inganno. Ma sono felice di far parte di questa squadra. E ricordate... A buon rendere..."
Uscii dall'acqua completamente bagnato. Ci sedemmo a terra e passammo un po di tempo a chiacchierare.
Michele lavorava nel negozio di ferramenta di famiglia. Non aveva terminato gli studi . Alla fine del primo anno di università , disse ai suoi che i libri non facevano per lui.
Giorgio dopo il diploma da ragioniere aveva fatto domanda in un supermercato, aveva firmato da qualche mese il contratto a tempo indeterminato, da tre mesi aveva acquistato una YAMAHA VZF-R1 , 4 cilindri. Quando parlava della sua moto si illuminava. Aveva due sorelle.
Giovanni faceva il ragioniere per l'impresa di movimento terra dello zio, era figlio unico ed aveva appena chiuso con una ragazza con cui lavorava. Lei era troppo gelosa. Stava diventando possessiva e voleva già mettere su famiglia. Ma lui si rese conto che non era la persona giusta per un passo simile.
"La donna che un giorno porterò all'altare dovrà farmi sentire le farfalle nello stomaco. Lei mi faceva venire solo le coliche. Non era quella giusta..."
A quelle parole scoppiammo a ridere poi io chiesi
"Davvero credi alle farfalle nello stomaco?"
"Non sono per forza le farfalle. Puoi sentire un brivido. Una pace immensa. Quando sarà quella giusta credo che lo capirò, ne sono certo"
"E tu Diego, cosa fai a Roma?"
"Io sono nato all'Aquila. Quando andavo alle medie ci siamo trasferiti a Roma per via della malattia di mia sorella. Quando lei morì, con i miei genitori decidemmo di restare a Roma, io mi ero ambientato bene. Papà aveva firmato un grosso contratto con un costruttore per fare l'impianto elettrico di un residence . Mamma faceva l'insegnante. Papà ci lasciò all'improvviso a causa di un infarto. Quando iniziai l'università morì anche la mamma. Da allora vivo con un'anziana donna di 90 anni. La signora Cutolo gestisce alloggi per le famiglie che vengono in ospedale per curare i loro figli, lontano da casa. Io le do una mano. Vengo fuori da due storie di due anni ciascuna... Ma non ho mai sentito le farfalle nello stomaco o cose simili. Mia mamma mi diceva che la mia donna l'avrei riconosciuta con uno sguardo. Quello sguardo ancora non c'è stato"
"Quindi non ti sei laureato?" Chiese Giovanni.
"Mi sono buttato sui libri e in poco più di quattro anni mi sono laureato in architettura con il massimo dei voti. I miei genitori ne sarebbero stati fieri. Ho uno studio ben avviato con un mio amico a Roma. Sono un Perito Tecnico per il tribunale del Lazio, e poi sono Diego che fa volontariato in ospedale"
"Caspita devo proprio presentarti Marta. Se quella zucca vuota non s'innamora di te, la rinnego come sorella maggiore"
"Il cuore di una persona non si prende con la forza ma si conquista" aggiunsi
"Diego scusa la domanda,hai detto che tuo padre faceva l'elettricità, ma tu capisci qualcosa di TV e di antenne? " mi chiese curioso Giorgio sfregandosi il mento.
"Quando avevo 17 anni, durante l'estate andai a dare una mano nel cantiere di papà, ero stato nominato dai suoi operai "tecnico antennista", perché dove mettevo le mani io, le TV si vedevano splendidamente. Perché hai bisogno di un tecnico?"
"Veramente è la TV di Marta che ha bisogno di te. Lei è a letto convalescente per il trapianto di midollo, abbiamo chiamato il tecnico, ma lui per un motivo o per l'altro rimanda sempre. Che ne dici, ti va di dargli un'occhiata"
"Solo se mi prometti di non fare battute. E soprattutto se la consulenza sarà gratuita"
"Affare fatto" e mi strinse la mano.
La sera stava calando ed io avvertii un brivido. Giorgio aggìunse
"Andiamo a darci una sistemata a casa mia, se Marika ti vede in questo stato, ci lincia tutti e tre,per averti ridotto in questo stato"
"D'accordo così non dovrò dire bugie"
Ci scrollammo la sabbia di dosso il più possibile, poi andammo in macchina. Solo allora capii perché eravamo andati al mare con quel rottame di macchina. Giorgio abitava in campagna, un po' fuori paese. Quando giungemmo nei pressi di una casa in campagna, Giorgio accostò vicino al cancello e suonò al citofono. Parlò con qualcuno, poi il cancello si aprì. Parcheggiammo l'auto sotto alberi di gelso ancora spogli. La casa era grande, i contorni erano rivestiti di mattoncini marroni di varie sfumature. Il giardino sembrava un parco per quanto era grande. Scendemmo dall'auto e Giorgio ci fece strada. Mentre eravamo in casa, i tre moschettieri erano chiassosi, io me ne restai in silenzio. Entrammo in
cucina dove c'era la mamma indaffarata a preparare la cena , dopo le dovute presentazioni Giorgio ci guidò per l'ingresso, mentre lo attraversammo arrivò una ragazzetta che Giorgio abbracciò. La sollevò dal pavimento, era la sorella minore.
"Marcella, i due baldi li conosci già, mentre lui è Diego, il fratello di Marika Fregio, vive a Roma, lui è un..."
"Tecnico! Io sono Diego, molto lieto"
"Caspita oltre ad essere bello sei anche galante"
"Marcella non imbarazzare Diego, per favore puoi portare qualche altro asciugamano in bagno grazie! "
"Agli ordini principe!!!"
Mentre ci recammo in bagno, Giorgio sparì. Poco dopo venne a portarci delle T-shirt asciutte e dei sacchetti per metterci le nostre che erano bagnate. Io starnutii, mi ero raffreddato. Trascorremmo una mezz'ora in bagno. Ci passavamo il fono di mano in mano per asciugarci i jeans. Eravamo quasi asciutti, quando attraversammo il corridoio che ci aveva condotto in bagno, passammo per una porta socchiusa, si intravedeva la spalliera del letto di quella camera, era in legno chiaro, forse era quella della sorella maggiore. Salutammo la mamma di Giorgio poi andammo via. Uscendo di casa, gli altri correndo e scherzando arrivarono subito in macchina. Io e Giorgio ci fermiamo un attimo davanti al portone. Giorgio disse:
"Il resto della famiglia te lo presento domani, oggi mia sorella non era in vena"
"Passando per il corridoio ho intravisto una camera, era..."
"Sì quella di Marta, ha chiesto di chiudere la porta sai com'è..."
"Io mi sono raffreddato, poi sono pieno di sabbia, non sarei mai entrato così, sarei uno sprovveduto"mi sfregai la barbetta ispida, puoi aggiunsi guardando dritto negli occhi di Giorgio
"Anzi per domani dovrai procurarti una di quelle mascherine sterili, non vorrei essere la causa di danni irreparabili. Conosco molto bene la situazione"
"Diego sei pieno di risorse. Lo sai che sei proprio una bella persona? Mettiti in tiro che domani ti presento Marta. Occhio che morde... Non vede un uomo da almeno un anno... Dall'ultima volta che..."
"Ragazzi vogliamo andare oppure no? " Urlò Michele sovrastando il vento che fischiava.
Ci incamminammo a passo veloce verso l'auto . Mi chiedevo cosa stesse per dire Giorgio con quelle parole. Forse niente di importante.
In auto fui molto silenzioso, a parte qualche starnuto che mi rese oggetto di scherzo da parte dei tre burloni.
"Il nonnino si è raffreddato, il battesimo non gli ha fatto bene"
"Quanto siete stupidi"
"E poi a chi dai del nonnino? Fatevi sotto se ne avete il coraggio!"
Mostrai prontamente i pugni, ma tutti scoppiarono a ridere e Michele mi diede una pacca sulla gamba in modo affettuoso.
Arrivati a casa di Marta scesi dall'auto, poi Giorgio mi disse:
"Allora restiamo che domani verso le 17:00 ti vengo a prendere, così prima ti faccio fare un giro sulla moto, poi andiamo a sistemare la tv di Marta così te la presento e non sarà una cosa organizzata. Sai a lei non piace che le si presentino i ragazzi."
"Giorgio ti aspetto e non dimenticare la mascherina sterile. Agli attrezzi per l'antenna ci penso io. Ciao ragazzi"
"Ci vediamo domani"
Entrai  in casa ancora un po' umido, starnutii e Marika mi chiese dove mi avessero portato quei tre.
"Mi hanno portato a fare un duello ma essendo tre moschettieri del terzo secolo hanno portato armi ad acqua"
"Quei tre mi sentiranno quando li vedo."
"Non preoccuparti lo scherzo mi è piaciuto e ci siamo divertiti, scusami ma mi faccio una doccia sicuramente la cena è pronta. Poi ho da mandare qualche e-mail ad alcuni clienti, devo rivedere la perizia per il centro commerciale e poi ... Domani è un altro giorno"
"Cosa ne dici se domani pomeriggio andiamo a fare un giro dopo la scuola?"
"Rimandiamo, domani ho un impegno con Giorgio devo sistemare l'antenna alla tv della sorella"
"Chi, Marta?"
"Si... Penso abbia detto che si chiami Marta. Dice che è allettata e si annoia perché la tv non si vede"
"Ma tu non sei uno stimato architetto? Cosa c'entra l'antenna?"
"Non ti dimenticare che da giovane mi chiamavano il mago dell'antenna!!!"
"Occhio... Marta è molto bella. Se ti rapisce il cuore sono cavoli amari. Ha spezzato già parecchi cuori. È un tipo in gamba ma non sa cosa vuole dalla vita."
"Perché dici questo? Non avrà trovato la persona giusta. Poi... Meglio rimediare prima. Forse è una che crede nel matrimonio e al giorno d'oggi è difficile trovarne ancora."
"Per me ha qualche problema la ragazza. Ora è un po' che non si vede in giro con i suoi problemi di salute, poi..."
"So che ha subito un trapianto di midollo"
"Sì la bestia ha colpito anche lei. Giorgio mi ha raccontato che lei in quel periodo stava con un ragazzo di Milano che aveva il vizietto di alzare le mani. Lei attribuiva qui lividi a quegli episodi. Ma i lividi continuavano a comparire anche dopo la rottura con lui. Così parlando con il suo professore alla facoltà di medicina, la cosa saltò fuori e poi sai come vanno a finire queste cose. Ha fatto il trapianto poco più di un mese fa. So che non se la passa molto bene. Si è isolata non vuole ricevere visite. Ha dovuto interrompere gli studi di medicina, ma le manca poco"
"Quindi è un futuro medico?"
"Sì ma basta parlare di Marta , vai a lavarti ti aspettiamo per la cena"
La serata passò in modo tranquillo, riguardai  la perizia per il centro commerciale e poi a letto.

UNA DOLCE E IRRUENTE SCOSSADove le storie prendono vita. Scoprilo ora