Capitolo 8

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Marta
. . . . . . Rimasi a bocca aperta. Non credevo ai miei occhi. Per non svenire dovetti appoggiarmi allo stipite della porta. Lui mi ospitava in un attico a dir poco ... Favoloso.
Non avevo termini di paragone per descrivere ciò che si offriva ai miei occhi.
Il pavimento era di parquet, di un grigio invecchiato a lunghe losanghe. Mi piegai per toccarlo, era caldo, ruvido. Al tatto riuscivo a sentirne la nervatura del legno opaco. Ebbi paura di graffiarlo e istintivamente mi tolsi le mie convers bianche che presi in mano. La signora Franca uscì da una stanza e mi disse di fare come se fossi stata a casa mia, prima di andare via aggiunse:
"Lei è la benvenuta in questa casa. Siamo tutti felici che lei sia qui"
Quando la porta si chiuse alle mie spalle, mi incamminai verso un tavolo tondo che si trovava nell'ingresso. Sopra c'era un grosso vaso di vetro bianco con i bordi orlati, dove si poggiavano gli steli delle ortensie azzurre recise. Solo quando mi avvicinai per annusarne il profumo, vidi un bigliettino bianco perla che ne sbucava dal centro.
Incuriosita lo aprii
FA' PURE COME SE FOSSI A CASA TUA
SE TU FACESSI PER ME IL COLLAUDO
ALLA NUOVA CASA
AVRÒ IL GIUDIZIO DI UNA DONNA
SUI PRO E I CONTRO.
E SI SA... LA REGINA DI UNA CASA
È LA DONNA CHE LA VIVRÀ.
I FIORI SONO PER FARTI SENTIRE A CASA.
IN FRIGO,AL FRESCO
C'È UN PICCOLO PENSIERO PER TE
SII LA BENVENUTA A CASA MIA.
DIEGO....

Davanti a me c'era un ambiente open space con un grande televisore dai contorni bianchi, appeso ad una parete rivestita di marmo color nocciola. Difronte un divano a mezza luna in tessuto grigio scuro e cuscini turchesi che spiccavano da lontano.
Mi diressi verso il frigo. Era grande, tipo americano con distributore automatico dell'acqua. Lo aprii, era pieno d'ogni bene, formaggi, salumi, carne, frutta e verdura.
Li nel centro c'era una bottiglia verde a forma di cono allungato, con un'etichetta dorata a forma di cerchio, con un nastro rosso annodato. Lo presi e mi sedetti allo sgabello che c'era al banco snack. Appeso al nastro c'era un altro biglietto
QUESTO MOSCATO D'ASTI
TI RINFRESCHERÁ LA GOLA
DALL'ARSURA DEL MOMENTO.
IMMAGINO TU SIA A CORTO DI PAROLE
NELLA CREDENZA DI FIANCO AGLI SGABELLI
CI SONO I BICCHIERI PER IL VINO
UN BUON VINO VA GUSTATO
ALLA GIUSTA TEMPERATURA
E NEL BICCHIERE GIUSTO
IL VINO È MOLTO LEGGERO
POCHI GRADI
PER NON FARTI PERDERE I SENSI.
MAGARI LA PROSSIMA VOLTA
POTRÒ ACCOMPAGNARTI
NELLA SUA DEGUSTAZIONE.
DIEGO...
"Per dindirindina..."ad ogni passo mi lasciava senza parole. Aveva ragione, avevo bisogno di un goccio di vino. E quel moscato era lì al momento giusto. Lo aprii e lo versai nel calice che avevo preso come suggerito. Non avevo notato la freccia che mi indicava di girare il biglietto che c'era sul vino
GIALLO COME IL SOLE CHE INVESTE I VIGNETI.
PROFUMATO E INTENSO COME IL VENTO
DELLA CAMPAGNA PIEMONTESE IN FIORE.
DOLCE COME I PENDII DA CUI NASCE.
E FESTOSO COME LE CAMPANE
DELLA DOMENICA IN UN BORGO CONTADINO.
QUESTO È UN MOSCATO D'ASTI

P.S. NON SONO PAROLE MIE
MA ESPRIMONO LA POESIA
RACCHIUSA IN QUESTO VINO
CHE VOGLIO OFFRIRTI
DIEGO...
"Però ... Il ragazzo ci sa fare con le parole!" Dissi a voce alta.
Sollevai il bicchiere e ne ammirai il colore brillante. Lo portai alla bocca e ne presi un sorso. Il suo perlage era fine e persistente. La sua aromaticità era intensa e suadente. Era fresco ed aveva una intensa dolcezza. Il vino era vivace, leggermente frizzante. Dovevo complimentarmi per l'ottima scelta.
In frigo avevo visto dei salumi e dei formaggi. Mi alzai per prenderne un po' e la vista di quella cucina mi conquistò. Prima l'avevo quasi ignorata. Mi ero diretta verso il frigo sottovalutando quella visione. Era di un delicato color tortora. Con le ante dritte, impreziosite da grandi maniglioni cromati. Il piano cottura ultramoderno ad induzione. I pensili molto spartani e di colore bianco, direi essenziali. Presi i formaggi e ne assaggiai qualcuno, accompagnai con del salame e una soppressata calabrese un po' piccante, a me molto familiare. L'abbinamento col vino risultava audace ma giusto al tempo stesso. Si poteva pensare che l'abbinamento di un vino dolce fosse adatto solo al dessert. Ma io stavo smontando quel falso mito. Al mio secondo bicchiere mi resi conto di aver pranzato. Ne fui felice non mi andava di cucinare e nemmeno di uscire, volevo fare una doccia e riposare un po'. Mi misi in cerca del bagno. Una vetrata a tutta altezza attirò la mia attenzione. Mi ci diressi, e afferrai il corrimano cromato con entrambe le mani. Tirai un respiro profondo e la aprii. Il tetto era in legno con travi bianche. C'erano tre porte, una semi aperta. Mi ha facciali vidi il bagno. Completamente rivestito in marmo verde Guatemala e fasce in Carrara bianco. Con mobili sospesi bianco lucido. C'era la vasca al centro della stanza. Uscii fuori ed aprii un'altra porta chiusa. Era la camera da letto padronale. Con una parete a pannelli ondulati in pelle bianca a tutta altezza, che facevano da testata al letto matrimoniale che aveva un copriletto marrone bruciato, delle lenzuola color crema e dei cuscini di varie tonalità del marrone. I comodini erano formati da delle mensole molto semplici con un solo cassetto. Ai lati della parete in pelle c'erano due porte. Entrai in quella di destra. C'era una cabina armadio attrezzata con strutture per metà lato di colore grigio chiaro, con dettagli fucsia. Per l'altra metà di color grigio scuro e dettagli turchese. Uscii fuori e mi recai alla porta del lato opposto. Quando la apri ai miei occhi si stagliò un altro bagno con mattoni lunghi grigio scuro, con una fascia laterale sinistra allo specchio, di colore rosso; aveva dei disegni con delle scritte, sembrava un giornale. Mi avvicinai e rimasi a bocca aperta... Ne riconobbi le parole del libro che stavo leggendo: quello di Jamie. Una cosa simile non l'avevo ancora vista. Al lato destro dello specchio appeso, c'erano due colonne una chiara e l'altra scura, sempre grigie.
Aprii la colonna pensile di destra , era vuota al suo interno c'era solo un dentifricio e uno spazzolino per denti, poi un deodorante ascellare.
Allora aprii quello di sinistra. Non sapevo descrivere tutto ciò che c'era al suo interno. C'era il necessario ed il superfluo che occorreva avere in un bagno per signore. Creme, cere, rasoi, maschere, lime, cotone, tonico, latte detergente,
BB Cream ... E tanto altro. Chiusi lo sportello a quella vista, quasi ne restai scioccata dall'enorme quantità.
Ritornai all'ingresso a prendere la mia valigia e notai una parete che prima non avevo notato bene.
La parete della tv aveva un'apertura laterale vicino la vetrata che dava sul terrazzo. Mi avvicinai, li la visione fu disarmante...
Ai miei occhi apparve una grande biblioteca.
Quella parete della tv sul retro nascondeva una grandiosa libreria in legno di noce, traboccante di libri, con etichette che ne classificavano il genere: romanzi... Classici... Avventura... Fantasia... Gialli... E tanto altro.
Al centro della stanza un divano in pelle bianca, trapunto da grandi bottoni.
Una lampada bianca con un lungo braccio cromato scendeva sul divano.
Tutto intorno libri, libri e ancora libri.
Sul divano un pacchetto regalo con un fiocco di raso rosso e un biglietto. Mi avvicinai e lo prese in mano. Su biglietto c'era scritto
Per Marta
VISTO CHE I LIBRI CHE LEGGI
PREFERISCI CHE SIANO TUOI
L'ULTIMO DI JAMIE MC GUIRE È TUO
COSÌ DOPO AVERLO LETTO
POTREMO COMMENTARLO INSIEME
MAGARI SEDUTI SUL DIVANO BIANCO
DELLA BIBLIOTECA
CON DELLA MUSICA CHE CI ISOLI DAL MONDO
E CI TRASPORTI VERSO IL MONDO FANTASTICO
DELLA LETTURA DI UN BEL LIBRO
A SORSEGGIARE UN BUON VINO
E A GODERE DELLA TUA COMPAGNIA
DIEGO....
"Oh mamma... Mi gira la testa... È un tale turbinio di emozioni e sensazioni che non riesco a definire e controllare, mi sento confusa... Cos'ha quest'uomo che conosco appena, ma che mi rapisce?"
Posai il libro sul divano, la considerazione che avevo appena fatto su Zorro non mi piaceva... O forse mi piaceva...
Ero confusa e decisi di schiarirmi le idee con una doccia ristoratrice. Magari sul tardo pomeriggio avrei potuto fare un salto in ospedale e dare un'occhiata all'ambiente. Ritornai in cucina e presi la valigia. Ebbi paura di rigare il parquet. Quindi presi in braccio il trolley e lo portai nella cabina armadio. La poggiai su una panca che si trovava al centro. La aprii e ne estrassi fuori i pochi vestiti che avevo portato. Appesi il vestito verde per il cocktail . Si era un po sgualcito, magari lo avrei stirato un po. Appesi i pantaloni e sistemai le t-shirt su un ripiano. Ora quella cabina armadio sembrava aver preso un po di vita. Sistemai tutto nella parte fuxia. La ritenni più femminile rispetto al turchese.
Presi la biancheria in pizzo bianco e mi recai a piedi nudi in bagno.
Chiusi la porta e aprii il miscelatore verso l'acqua calda. L'acqua iniziò a sgorgare come una cascata dal soffione posto in alto, al centro della doccia. Mi sentivo sola in quella enorme cabina che avrebbe potuto ospitare comodamente tre o quattro persone.
C'era un pannello interattivo, premetti il tasto play e comparve una schermata HOME dove potevo impostare luci, colori e musica. Che fantastica sensazione. Mi lasciai trasportare in quel l'atmosfera dolce e rilassante. Selezionai "Vivere " di Renato Zero.

Il bagnoschiuma aveva un dolce e persistente profumo di olio di argan.
Uscii dalla doccia e mi infilai nell'accappatoio chiaro. La spugna era soffice e profumata ne ispirai il dolce profumo che emanava. Tamponai i capelli con un asciugamano e li spazzolai. Poi gli asciugati un po', velocemente con il fono. Mi resi conto di non aver preso il mio beauty case. Non aveva importanza, lo sportello chiaro del pensile conteneva un'intera profumeria. Lo aprii e ne estrassi un burro corpo. Mentre lo spalmato sul corpo, donava una sensazione setata alla mia pelle. Indossai la biancheria e andai in camera.
Mi buttai sul letto e rimasi per un po' a guardare il soffitto. Mandai un veloce messaggio a mamma dicendole che era arrivata e la casa era.... Carina...( Sminuii la cosa ). Non esitai a mandarne uno anche a Zorro.
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Marta
NON SO SE MERITO
TUTTO QUESTO LUSSO🍾🚿🛋🎁
E NON SO NEMMENO
SE IO AVESSI FATTO
LO STESSO PER TE😬😳
TUTTO È STUDIATO
NEI MINIMI PARTICOLARI📑📐✏️🔎
A PROPOSITO...
L'IDEA DELLA BIBLIOTECA📕📓📗📚
MI SEMBRA MOLTO FAMILIARE🤔
L'HAI DESCRITTA MOLTO BENE
PER FARLA RIPRODURRE
IN CASA TUA📐📖📝
DI AL TUO ARCHITETTO💼👤
CHE HA SAPUTO REALIZZARLA
COME NEI MIEI SOGNI 😴
COMPLIMENTI...😀
NON HO MAI VISTO
NIENTE DEL GENERE😱
ORA MI SENTO SOPRAFFATTA
DALLE EMOZIONI😭
CERCHERÒ DI RICARICARMI💪💪
CON UN SONNO RISTORATORE😴💤
NEL TUO LETTO FAVOLOSO😜
ZORRO GRAZIE....
MARTA.

Mi tolsi l'accappatoio umido, aprii le lenzuola e mi misi sul letto, sprofondai sui morbidi cuscini. Mentre guardavo il soffitto ripensai a tutto ciò che avevo appena visto: la casa, i mobili, i libri, il vino. Non credevo ai miei occhi. Perché questo uomo mi offriva casa sua, prima ancora di essersela goduta lui? I pensieri si aggiravano nella mia mente finché mi abbandonai al dolce Dio Morfeo che venne a cullarmi fra le sue braccia.

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UNA DOLCE E IRRUENTE SCOSSADove le storie prendono vita. Scoprilo ora