Capitolo 13

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Marta
Quando le prime luci del mattino mi svegliarono ero sola nel letto, forse avevo solo sognato di aver trascorso una notte splendida con Diego. Poi guardai sotto le lenzuola ed io non ero di certo abituata a dormire nuda. Mi coprii il viso con le lenzuola per l'imbarazzo. Così mi alzai e presi una t-shirt per coprire la mia nudità e farmi riprendere pudore. La mia biancheria era stata ripiegata per bene e poggiata sul comodino. Nel prenderla fra le mani,mi tornò in mente la dolce sensazione che avevo provato quando Diego me l'aveva sfilata delicatamente. Sentivo ancora le sue leggere mani che mi facevano contorcere in quelle emozioni così forti, nuove al mio sapere. Tutto era stato perfetto,volevo fare una doccia e poi cercare Diego, già mi mancava, mi chiedevo dove fosse andato, vicino allo specchio c'era un post-it giallo, lo presi e lo lessi

NON AVEVO NULLA DI MIO IN BAGNO
(A PARTE SPAZZOLINO E RASOIO)
SCENDO A PRENDERE QUALCHE VESTITO PIÙ COMODO
PREPARATI ... OGGI TI PORTO IN UN POSTO ? ? ?
TI ASPETTO IN CUCINA
P.S. QUESTA NOTTE È STATA LA NOTTE PIÙ BELLA DELLA MIA VITA
TU MI FAI SENTIRE UNA PERSONA SPECIALE, GRAZIE
TUO DIEGO.
( PER SEMPRE )❤️
Tutto era speciale, lui era speciale. Poi pensai ad alta voce
"Ma finora dov'è stato quest'uomo speciale? Ed è mio, tutto mio, solo mio. Spero di non svegliarmi mai da questa favola"
Mi sfilai la t-shirt ed entrai nella doccia, l'acqua era calda e mi dava una sensazione di pace. Era come se stesse fissandomi addosso quella valanga di forti emozioni che mi stava travolgendo, quasi a non volerle far sfuggire. Forse a mente  fredda  avrei metabolizzato tutte quelle sensazioni. Diego riusciva a farmi sentire al centro del suo mondo. Mi guidava per questa nuova esperienza, di cui, in modo inconsapevole, ne ero la protagonista. Avevo bisogno di vederlo, dovevo toccare con mano , lui era qui per me, ma una forte paura di svegliarmi da quel sogno mi fece vacillare. Chiusi l'acqua e frettolosamente mi asciugai per potermi preparare. Indossai qualcosa di comodo come lui stesso mi aveva detto che stava facendo.In cabina c'erano i miei jeans li appesi ad attendermi, quasi mi chiamavano per farsi indossare, ci accostai una camicetta in popeline di cotone rosa cipria. Mentre arrotolavo i polsini delle maniche sentii una dolce musica  provenire dalla cucina. Mi asciugai velocemente i capelli e scalza inseguii quella musica. Ero impaziente di vederlo. Quando mi affacciai in cucina, lui era lì, come una visione, bello come il sole dell'alba, mentre era alle prese con un estratto di frutta. Sul tavolo c'erano panini,cereali, te , cornetti caldi, yogurt e tanto altro. Per un attimo rimasi immobile davanti al suo fascino, era sicuro nei gesti e nei movimenti, padrone di quelle sue gesta nel preparare tutte quelle bontà, e lo stava facendo solo per me.
Era di spalle, non si accorse della mia presenza. Indossava i suoi Roy-Rogers e una camicia bianca, stranamente anche lui era a piedi nudi. Si muoveva a ritmo di quella musica, era HOTEL CALIFORNIA degli EAGLES. Io rimasi lì incantata a godermi quella dolce e nuova visione. Quando lui si voltò mi fece il sorriso più bello che potesse donarmi. Poi mi venne incontro e mi travolse con un bacio dolce e passionale, tenendomi fra le sue braccia inizio a dondolarmi, mi stava facendo ballare su quelle dolci note. Quando la canzone terminò lui si staccò da me guardandomi negli occhi
"Buongiorno Marta, dormito bene questa notte?"
"Meravigliosamente in tua compagnia, poi non so se riuscirò mai ad abituarmi ai tuoi baci... Tu baci.... Come il sole bacia la pelle di una donna stesa sulla sabbia, il suo piacevole calore devi saperlo dosare, altrimenti rischi di scottarti"
"Piccola abituati, perché ora che ti ho trovata non ti lascerò mai andare via. La mia casa è la tua casa"
"Diego qui tutto è fantastico ma io... La mia vita non è qui, la laurea, la ricerca, Milano o Roma? Non so... Sta accadendo tutto così di fretta. Devo pensarci, questa sarà una decisione importante per la mia vita"
"Marta ecco il primo errore, tu ancora parli di te mentre io parlo di noi. Cosa è cambiato, non capisco? Ho fatto qualcosa di sbagliato?"
"Diego tu sei semplicemente fantastico, ma io non posso prendere una decisione così importante, sull'onda di queste forti emozioni"
"Marta ricorda CARPE DIEM. E questo è il nostro momento" mi si avvicinò di nuovo e mi avvolse in un dolce abbraccio. Quando lui era vicino a me, io ero felice e sapevo che quello era il mio posto. Ma forse era troppo presto. Decisi di godermi quel momento e di parlare con qualcuno. Più tardi avrei chiamato Giorgio. Erano passati tre giorni dall'ultima volta che lo avevo sentito. Mi mancavano tutti, mi mancava la mia famiglia.
"Diego godiamoci questa giornata, poi ci penseremo insieme al da farsi"
"Marta sei bellissima quando ridi, vieni ho preparato la colazione, poi ti porto in un posto a conoscere qualcuno" Fu molto misterioso ma le sue parole furono rassicuranti. Chiesi a Diego di parlarmi un po del suo lavoro, lui mi illustrò alcuni suoi lavori importanti dove bisognava veramente fare un doppio inchino. Era un uomo pieno di risorse dalla grande professionalità. Poi lui tagliò corto dicendomi di prendere il giubbotto prima di uscire. Nel recarmi in cabina notai che nella parte scura erano stati appesi alcuni suoi vestiti, forse lo aveva fatto mentre io ero sotto la doccia. La cosa mi piacque, voleva dire che io non ero più sola in quel mega attico, che lui chiamava semplicemente il nostro appartamento. Non mi lasciava un attimo, mi seguiva divertito ad ogni mio passo.
"Prendo borsa e cellulare e sono pronta" e gli stampai un bacio sulle labbra.
"Marta prenditi pure tutto il tempo che ti serve, io sarò qui ad aspettarti. Penso che tu già conosca ciò che io sento per te. Ti ho donato il mio cuore, ma se non sei pronta, non devi sentirti costretta. La tua decisione verrà dal cuore" e mi abbracciò baciandomi il capo affettuosamente.
Mi prese per mano e uscimmo di casa. Nell'ascensore mi prese le mani e le sollevò lungo,la parete poi accostò il suo corpo al mio e mi baciò furtivamente. Mi piaceva quel suo gesto in ascensore, mi faceva sentire desiderata in ogni istante, notai che al suo contatto non percepivo più la scossa, ma sorvolai.
Quando arrivammo  fuori dal palazzo lui mi teneva per mano, non mi lasciava un attimo, e a me piaceva quella sensazione. C'erano tre macchine parcheggiate nel cortile posteriore: una 500 nera, una Mercedes berlina ed un suv.
Le luci degli stop del suv si accesero, ci salimmo sopra e partimmo. Mentre guidava mi accarezzava dolcemente le nocche della mano sinistra. Dalla radio uscivamo le note dei Phoo NOI DUE NELL'ANIMA, provai a farmi dire dove mi stava portando, ma lui non si fece sfuggire nulla, fu molto evasivo e misterioso.
"Marta è una sorpresa, ti piacererà. Ne sono certo!"
Dopo mezz'ora di raccordo, Diego si diresse verso la campagna, in periferia. Quando giungemmo in un maneggio la curiosità si fece più insistente. Diego parcheggiò, poi mi fece scendere e mi coprì gli occhi con le  sue mani, erano morbide e profumate.
"Vieni sarà un onore per me presentarvi " Mi guidò lui, non sapevo dire in quale direzione. L'odore di fieno e di stallatico si faceva sempre più intenso, poi ad un tratto Diego si bloccò e mi scoprì gli occhi. Davanti a me si aprì una scena tenerissima che io stentavo a credere potesse essere  realtà. Non avevo mai visto una cavalla in piedi che allattava il suo cucciolo. Diego le si avvicinò, le accarezzò la criniera poi disse:
"Camilla ti presento Marta. Marta lei è Camilla, la mia cavalla"
"Camilla piacere di conoscerti" la accarezzai seguendo la mano di Diego.
"E il piccolo puledro come si chiama? È un maschio o una femmina?"
"È un cucciolo di appena tre settimane, aspettava te perchè tu scegliessi un nome per lui"
"Davvero posso sceglierlo io?" Ero eccitata come una bimba che scarta il suo nuovo regalo.
"Qualunque nome tu vorrai dargli, sarà il suo nome. E lo avrai deciso tu piccola, perché questo cucciolo è tuo, quando sarà grande potrai cavalcarlo. Ora dagli un nome, ha già aspettato troppo "
Mi misi a saltellare e poi dissi tutta elettrizzata
"Zorro... Ti chiamerai Zorro come l'eroe  mascherato" lui scoppiò a ridere poi mi si avvicinò e disse
"È Zorro sia! Il puledro è tuo e il nome deve piacere a te"
"Diego troppi regali, io non sono abituata e poi non devi farmi pressioni"
"Marta Marta Marta... Io non ti sto pressando, io ti sto viziando come meriti e poi ti ho già detto che ciò che è mio, è anche tuo. Quando ero piccolo, la mia mamma mi ha insegnato che non bisogna essere egoisti, ma condividere è più bello perchè si sta  con gli altri. Ed io condivido con te, perchè noi stiamo insieme. E prima lo capirai, prima lo accetterai"
"Diego... Io voglio stare con te, sento che sei la persona giusta ti aspettavo da tanto tempo.
Nessuno mi ha mai fatto sentire i brividi, o le farfalle nello stomaco, o quella dolce sensazione di benessere quando sto con te, tu sei la prima cosa che voglio vedere al mattino  e l'ultima alla sera. Ma sta succedendo troppo in fretta che non sembra reale"
"Marta toccami, io sono vero, sono qui davanti a te e sono tuo" Mi prese le mani e me le posó sul cuore. Batteva forte, più veloce del  normale. Poi mi baciò con grande passione e trasporto. Decisi di scattare una foto e di mandarla a Giorgio.

UNA DOLCE E IRRUENTE SCOSSADove le storie prendono vita. Scoprilo ora