Epilogo

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Marta

Quando entrai nello studio del Professore, lui mi abbracciò come un genitore fa con un figlio. Una lunga chiacchierata ci fece fare il quadro della situazione, un passo importante ed urgente da fare era prelevare i miei ovociti e conservarli, perché una delle conseguenze più comuni alle terapie da adottare , avrebbe provocato le mia sterilizzazione. Io non avrei più potuto avere figli in modo naturale. Oggi questo avrebbe avuto una importanza marginale, ma in futuro avrei sicuramente ringraziato il mio prof per la sua cautela. Chiesi ai medici di tralasciare questo particolare, di cui non doveva essere informato nessuno oltre me e loro rispettarono la mia privacy.

"Marta oggi un figlio è l'ultimo dei tuoi pensieri, ma credimi, l'esperienza mi dice che insieme sconfiggeremo la bestia. Un giorno incontrerai un uomo che rapirà il tuo cuore, e allora il vostro amore darà i suoi frutti facendovi desiderare di avere dei figli vostri,e tu ricorderai questo giorno con immensa gioia e gratitudine"

"Prof il mio cuore ha chiuso le sue porte, e per aprirle non basterà il principe azzurro ma ci vorrà un uomo mascherato, con il suo destriero e la sua spada, pronto a combattere con me contro questa brutta bestia, e mi creda... Uomini così non ne esistono."

"Marta per ogni donna c'è la sua anima gemella, basta aprire il cuore, guardarlo negli occhi e restarne rapito fino a desiderare di trascorrere con lui non un giorno , ma tutta la vita. Voler vivere ogni giorno con lui, voler invecchiare con lui e morire fra cento anni coccolata dal calore dalle sue  braccia e dai suoi baci che asciugano le tue lacrime."

"Se mai esistesse una persona così spero che incroci il mio cammino, per aver bisogno di lui per respirare, per placare quella sete di amore che oggi rende arido il mio cuore."

"Marta noi abbiamo una battaglia da combattere, e solo un lavoro di squadra farà raggiungere risultati e obbiettivi che portano alla vita e all'amore. Insieme ce la faremo!"

"Allora procediamo con questo prelievo, non si sa mai... Se dovessi incontrare il mio cavaliere mascherato, un giorno vorrei avere dei figli da lui e non vorrei mai dovergli dire che la bestia ha vinto sulla vita, prof giochiamo d'anticipo! La nostra squadra ce la farà!"

Quando la mia mente ritornò a quel giorno, un dolce sorriso trasparì dal mio volto. Diego mi reggeva la mano e con l'orologio sul polso destro contava i minuti che  passavano tra una contrazione e l'altra. Mi aiutava nella respirazione, mi sosteneva e mi incoraggiava. Quell'uomo stupendo e dolcissimo era mio, e lui fra tante donne aveva scelto me, con tutto il fardello che mi portavo dietro. Ora la nascita  del nostro bambino era la conferma di quell'amore infinito che ci legava e che ci faceva vivere .

"Diego non ringrazierò mai abbastanza lo zio Mario per quella sua proposta, quando un giorno mi fece il prelievo degli ovociti. Lui in un momento critico aveva visto lontano, oltre la bestia. Oggi questa nuova vita ne è la conferma."

Marta,  ancora non mi hai detto come chiameremo il nostro bimbo?"

"Amore, sei stato tu a dirmi che potevo decidere io il nome ora dovrai pazientare solo un'altra contrazione e poi una spinta. Vedrai ne sarai entusiasta, e tutti ne saranno felici."

"Marta ti amo più della mia vita, tu sei l'aria che respiro, sei la luce che mi illumina, sei l'acqua che mi disseta, sei il dolce profumo della sera, sei il forte vento che odo durante la tempesta. La gioia che provo oggi si può paragonare solo al giorno in cui ti sei svegliata dal coma, quando mi hai detto: "ti sposerò solo se il mio testimone sarà il Giullare""

"Diego sento che sia giunto il momento di dare alla luce questo piccolo Di Meo, sento  l'impulso di spingere, Diego chiama l'ostetrica..."

Quando diedi alla luce il nostro bimbo, Diego mi baciò dolcemente e le sue lacrime di gioia si unirono alle mie. La puericultrice prese il bimbo e lo posò sul mio petto, io lo guardai con immenso amore poi mi rivolsi a Diego e con gli occhi colmi di lacrime dissi a mezza voce

"Papà Diego... Ti presento Francesco Maria Di Meo" con  l'amore di una mamma  guardai prima il piccolo, poi Diego.

"Marta...Francesco come il mio papà..."

"Si! E poi Maria come la donna che ti ama come un figlio. Speriamo che l'anno prossimo potremo  aspettare una bimba."

"Marta ti amo, tu sei la mia vita, e da oggi anche il piccolo Francesco Maria, vi amo immensamente, entrambi." 

 

Quando giunsi in camera, ad attenderci c'erano parenti ed amici in vena di festa. I nostri occhi lucidi fecero vacillare la loro felicità ma subito lo zio Mario prese la parola e si congratulò con noi. Tutti tirarono un sospiro di sollievo nell'ascoltare le sue parole e scoppiarono in una fragorosa risata. All'improvviso fece il suo ingresso nella stanza anche il piccolo, avvolto in una coperta blu e bianca, sorretto con evidente sicurezza dall'infermiera.

"A chi diamo il piccolo Francesco Maria?"

Un delizioso silenzio si diffuse nella stanza. Ad interromperlo fu come al solito mio fratello che disse:

"Il primo sarà Diego...subito dopo io che sarò il suo padrino. E voi altri prendete il numerino perché l'attesa sarà lunga!!!"

Tutti scoppiarono a ridere, ma l'emozione più forte c'è la diede Diego... La sicurezza con cui lui prese in braccio il piccolo stupì tutti. Era come se lo facesse da sempre. Si avvicinarono tutti per guardarlo e scattare le prime foto. Diego li lasciò un po' fare, poi si avvicinò a me e mi porse il piccolo tra le braccia. Le lacrime iniziarono a sgorgare da sole, sfuggivano al mio controllo, ma la felicità era così tanta che  non riuscivo a fermarle.

"Fissate bene in mente questa scena, perché tra un anno esatto la rivivremo per la sorellina di Francesco Maria" disse Diego.

Tutti si congratulavano con noi per l'insolito coraggio.

Fui sopraffatta dalla gioia  e sommersa da buste, pacchetti e regali per il piccolo. Venne in mio soccorso il Giullare che mi tolse delicatamente dalle braccia il mio bambino.

"Io faccio conoscenza con il mio figlioccio, tu e Diego aprite i regali e ringraziate tutta questa gente,  che piano piano andrà via lasciandovi godere in tranquillità questo dolce momento, e lasciando riprendere il controllo sulle proprie emozioni a Marta."

Quando tutti andarono via dopo circa un'ora. Il piccolo era nella sua colletta, e Diego era sdraiato sul letto e i abbracciava dolcemente baciandomi  la fronte.

UNA DOLCE E IRRUENTE SCOSSADove le storie prendono vita. Scoprilo ora