Capitolo 6

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Marta
Aprii il mio iPad e nella schermata home c'era l'icona delle email con il n 2, mi affrettai ad aprire la prima
📩
Prof. Di Meo
CARA MARTA
TI COMUNICO LA DATA DEL MIO CONVEGNO AL BAMBINO GESÙ DI ROMA: VENERDÌ 14-05-2015.
SPERO TU DECIDA DI RAGGIUNGERMI A ROMA. VORREI FARTI CONOSCERE UNA REALTÀ OSPEDALIERA MOLTO ALL'AVANGUARDIA.
I COLLEGHI RICERCATORI SI IMPEGNANO DAVVERO TANTO.
QUEST'ANNO I RISULTATI SONO DAVVERO INCORAGGIANTI. MAGARI POTRAI PENSARE DI SFRUTTARE QUESTA OCCASIONE PER VALUTARE IL TUO ARGOMENTO  PER LA TESI.
A MIO AVVISO QUESTA REALTÀ POTRÀ DARTI UNO SPUNTO VALIDO.
E FORSE TI FARÀ CAMBIARE META  PER LA SPECIALISTICA, MAGARI SARÀ ROMA.
HO INTENZIONE DI PRESENTARTI UN PAIO DI MIEI COLLEGHI A CUI MI SONO PERMESSO DI PARLARE UN PO DI TE E DEL TUO IMPEGNO UNIVERSITARIO. È GENTE CON CUI COLLABORO DA ANNI.
QUANDO HO UNA PERSONA SPECIALE,CON LA SENSIBILITÀ E L'IMPEGNO GIUSTO , LA SOTTOPONGO ALLA LORO ATTENZIONE.
AFFINCHÈ POSSANO ARRICCHIRE LA LORO SQUADRA DI VALIDI ELEMENTI.
NON A CASO LA TUA ESPERIENZA PERSONALE SULLA MALATTIA POTRÀ DIVENTARE UNA RISORSA DI CUI FARE TESORO.
SPERO IN UNA TUA RISPOSTA POSITIVA.
PS.  METTI IN VALIGIA UN ABITO DA COCKTAIL, IL GIORNO SEGUENTE C'È  L'INAUGURAZIONE DEL NUOVO REPARTO DI DEGENZA PEDIATRICA, CURATA DA UN GIOVANE ARCHITETTO, CHE CON IMPEGNO PERSONALE REGALA AI PICCOLI PAZIENTI, SPAZI APPROPRIATI ALLA LORO PERMANENZA IN OSPEDALE.
CI TERREI CHE TU MI ACCOMPAGNASSI.
         UN ABBRACCIO DAL PROF. DI MEO

Fui lusingata nel leggere quella email. L'emozione mi tradì, facendo riempire i miei occhi di quel liquido salato che a volte arriva per dolore, ma altre per gioia. La stima che il prof. Aveva per me mi provocò quella commozione.
Mi affrettai subito a rispondere.
📨
Marta
           CARO PROF. DI MEO
LA RINGRAZIO IMMENSAMENTE PER L'ALTA CONSIDERAZIONE CHE LEI HA DI ME.
NEL LEGGERE LA SUA EMAIL HO PROVATO EMOZIONI FORTI.
FORSE LEI VEDE IN ME, CIÒ CHE IO NO RIESCO A VEDERE.
COME POTREI NON CONSIDERARE LA SUA PROPOSTA?
CON UN PO DI ORGANIZZAZIONE RIUSCIRÒ AD ESSERE A ROMA PER GIOVEDÌ 13, COSÌ DA POTERMI GUARDARE INTORNO E PERCHÈ NO... VALUTARE UN EVENTUALE CAMBIO DI ROTTA.
PS. AVEVO NELL'ARMADIO UN ABITO NUOVO VERDE ACQUA, CHE NON HO MAI INBOSSATO, CHE MI SEMBRA APPROPRIATO PER UN COCKTAIL ACCOMPAGNATA DAL MIO SETTANTENNE PROF..
CON IMMENSA STIMA LA SUA GIOVANE ALLIEVA.

Schiacciai il tasto invio e portai il mio iPad con me in cucina per condividere con la mia famiglia, quel turbinio di emozioni che mi aveva confusa, eccitata e lusingata.
Erano ormai giorni che pranzavo con tutti in cucina, mi era mancato tanto  quell'ambiente caldo e confortevole.Quando entrai papà si alzò di scatto.
"Piccola... Chi ti ha fatto piangere?"
Con i miei occhi rossi misi in allerta tutti.
Tirai un respiro profondo poi dissi
"Voglio condividere con voi una cosa che mi è successa pochi minuti fa"
I loro sguardi interrogatori si incrociarono, in cerca di  risposte
"Queste non sono lacrime di dolore, scusatemi se non ho chiesto prima il vostro parere ma la trepidazione è stata troppo forte da farmi reagire d'istinto " lessi a tutti le email che ci eravamo scambiati con il prof. Di Meo.
La mamma scoppiò in lacrime. Papà e gli altri si alzarono per abbracciarmi.
"Marta siamo fieri di te" sovrastò su tutti la voce di papà.
"Ora posso comunicare a Diego la data, e vedere se riesce a trovarti una stanza nella pensione della sig. Cutolo"
Giorgio non aveva nemmeno terminato la frase che aveva già avviato la chiamata.
"Non avevo pensato all'aspetto logistico del viaggio. Mi sono lasciata trasportare dall'euforia del momento senza riflettere sulla cosa più importante: dove alloggerò? Non conosco Roma"
Giorgio mi indicò di fare silenzio, poi iniziò a parlare al telefono
"Diego... Come va? Abbiamo un piccolo problema logistico. Marta dovrà fare un salto a Roma per circa..." Gesticolando mi chiese quanti giorni.
Io mostrai un 7 con le mani.
"Circa 7 / 10 giorni, cosa dici riesci a trovare una camera per lei, diciamo dal 12 in poi?  Mi avevi parlato di quella tua conoscente che fitta camere vicino il Bambino Gesù " ........... "Certo! Aspetto tue notizie. Vedrai Marta saprà essere riconoscente,  sei un amico, ci sentiamo presto"
"Cosa diavolo stai facendo? Mi devi solo trovare una camera, mica mi devi fissare un appuntamento!"
"Per la camera mi ha detto che mi farà sapere. Male che vada..."
"Male che vada cosa?"
"Male che vada ha detto che ti cede il suo monolocale. Ha aggiunto: per Marta cederò volentieri anche casa mia, nonostante non l'abbia mai data a nessuno"
Emise un fischio sonoro e mi fece un inchino
"Io non voglio condividere il suo appartamento che magari sarà sudicio e pieno di scheletri. Va bene la stanza della pensione altrimenti cercherò altro"
"Ehi sorellina, non scaldarti tanto,  non ha mica parlato di condividere il letto? Ha detto che in caso non ci siano camere disponibili, ti cederà volentieri il suo monolocale. Questa per me vuol dire solo galanteria non altro"
"Voi uomini... Fammi sapere cosa riesce a trovarmi. Mamma io prendo un boccone veloce e vado ad organizzarmi per il viaggio"
"Marta ma siamo a sabato, mancano ancora 4 giorni alla partenza"
"Lo so mammina, ma sai che non voglio dimenticare nulla e poi, mi piace curare tutto nei minimi particolari"
"Mamma lo sai che Marta è una perfezionista, lasciamola in pace" borbottò Marcella.
Terminai presto il pranzo, poi mi alzai ed andai in camera. Ero veramente eccitata. Aprii l'armadio e tirai fuori l'abito verde, era in seta con la gonna a ruota, la scollatura a barca, senza maniche. Avrei dovuto cercare un golfino da metterci su, magari di un tono più scuro. Era semplice, ma appropriato per un cocktail . Non sapevo se indossare il tacco o le ballerine. Ci avrei pensato un pò.
La cartella clinica era in prima vista sulla mensola della scrivania, già pronta per la partenza. Mancava solo l'ultimo emocromo che avrei dovuto fare lunedì.
Mi girai verso l'armadio e tirai fuori qualche jeans, dei pantaloni skinni, un paio di vestitini comodi, arricciati in vita, in morbida viscosa. Un paio di shorts. Una giacca a vento. Qualche cappello(almeno quattro di diverso colore ) per la mia cervicale e altrettante sciarpe  in tinta. Per ultimo avrei fatto scorta di biancheria intima. Qualche paio di scarpe.
"Ok la valigia sarà piena. Forse dovrei portare un borsone per le scarpe" parlavo da sola ad alta voce quando Marcella entrò
"Sorellina quanta roba, hai intenzione di star via un mese intero?"
"Prevedo una settimana salvo imprevisti"
"Mamma e papà stanno discutendo su chi ti accompagnerà al controllo"
"No no, avevamo già discusso di questo, al controllo sarei andata da sola. Anche perchè adesso si è aggiunta questa novità per la tesi! Ci parlerò domani ora ho altro a cui pensare. Devo prendere anche qualche libro da leggere"
Mi avvicinai davanti alla scrivania e presi distrattamente due libri, li misi accanto ai vestiti scelti. Marcella mi osservava durante le sue pause da cellulare. Questi ragazzini stavano sempre connessi, sempre a messaggiare con tutti , riuscivano a gestire almeno tre conversazioni contemporaneamente. Io riuscivo a gestirne a malapena una.
"Marta io vado, vedo che hai da  fare però, prima della partenza voglio passare un po di tempo con la mia sorellina"
"Ok ci sto, ne ho voglia anch'io"
Andai in cantina a cercare il mio trolley fuxia, presi anche il borsone per le scarpe. Mentre salivo le scale pensai che avrei dovuto mandare un messaggio a Gabriele e a Giuliana per annunciare loro le ultime novità. Chissà se Gabriele se la stava spassando a quell'ora a Casablanca, dove era ritornato. Giunta in camera, misi i vestiti in valigia. Aggiunsi un paio di leggins per la corsa. Forse avrei trovato un parco lì vicino per poter correre nella capitale.
Stefania mi aveva raccomandata nella moderazione, diceva che non dovevo correre più di tre giorni alla settimana, almeno per il momento. Dovevo riprendere gradualmente per dare al corpo il tempo di ritornare ai vecchi standar.
Misi la valigia sulla poltrona, aperta per poter aggiungere qualcos'altro all'ultimo momento. Mi feci una doccia veloce, indossai il pigiama e mi infilai nel letto. Sul comodino c'erano adagiati i due libri che volevo portare con me.
Presi quello di Jamie Mc Guire, avevo intenzione di leggerlo, ma quando lo aprii restai di stucco... Sul fronte della prima pagina c'era scritto
DIEGO DI MEO
CELL. 347 3520700
Ricordai che non avevo visto completamente Diego in viso. La cosa mi incuriosiva, così pensai di memorizzare il suo contatto, così da poter guardare la foto del suo profilo wat's up. Effettuai la registrazione e subito comparve il suo contatto. Ne rimasi delusa, non aveva messo la sua foto, ma  un'alba al mare. Mi affrettai a sostituire la mia foto con un tramonto. Non volevo che scoprisse che avevo memorizzato il suo numero, lui mi aveva vista in viso, mi avrebbe riconosciuta all'istante. Non mi andava di passare per quella leggera o curiosa...
La delusione mi fece chiudere il telefono, mi sollevai sui gomiti e accesi un po la TV. Dopo un veloce zapping , riconobbi di non aver voglia di guardare nulla, così misi il canale radio e mi sistemai il cuscino, ascoltare la musica mi rilassava, riordinai un po le idee circa il viaggio e poi mi lasciai rapire dal Dio del Sonno.

UNA DOLCE E IRRUENTE SCOSSADove le storie prendono vita. Scoprilo ora