4* Capitolo. Hermione

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Mi lascio stringere ed e' come essere in paradiso. Finalmente posso nascondere il viso contro il suo petto senza aver paura di risultare ridicola. Mi sembra di sentire il suo cuore battere piu' veloce e non posso fare a meno di sorridere mentre alzo il viso per guardarlo, in cerca delle sue emozioni. Mi accorgo della sua espressione spaesata cosi' gli prendo il viso fra le mani e lo bacio di nuovo, dolcemente, mantenendo le labbra sulle sue per il maggior tempo possibile. Non vorrei mai allontanarmi, ma ricordo di essere in braccio a lui in mezzo al corridoio.

-Forse dovresti mettermi giu' ora.- Sussurro piano contro le sue labbra, mordendo quello inferiore.

-Devo proprio?- Mormora piano, senza cercare di liberare il labbro dai miei denti. Mi mette a terra chiaramente di malavoglia. Vorrei confessargli che avrei gradito molto di piu' che restassimo in quel modo ma so di preciso di non poterlo fare perche' potrebbe passare un professore da un momento all'altro. Allungo una mano per percorrere la sua mascella con due dita e mi sembra cosi' bello. Avverto i suoi occhi su di me e arrossisco lievemente, non mi e' mai piaciuto essere osservata con tanta attenzione. Cerco di distogliere lo sguardo, ma lui me lo impedisce baciandomi di nuovo. Quando si allontana mi rendo conto per la prima volta della differenza che ci separa. Per poterlo fare si e' chinato notevolmente e io mi ritrovo ad allungare il collo per potergli scorgere gli occhi. Sospiro piano, questo sara' un problema ogni volta che vorro' dirgli qualcosa a bassa voce. Scrollo appena le spalle, non m'interessa davvero. Non penso di essere mai stata cosi' felice in vita mia.

-Qualcosa non va?- Mi chiede quasi spaventato e sento il cuore mancare un battito. Non e' mai andato tutto cosi' bene. Vedo nei suoi occhi la tacita domanda, mi chiede se per caso ho gia' cambiato idea e voglio scappare da lui. Sicuramente si sta mentalmente sminuendo di nuovo, ricordando solo la parte peggiore di lui, quella che tutti vedono.

-Va tutto benissimo.- Gli prendo una mano e lo vedo cambiare di colore. –Pero' e' tardi e penso sia meglio rientrare.- Mi alzo sulle punte nel tentativo di baciargli una guancia, fallisco miseramente ma sembra che lui se ne accorga e si abbassi per aiutarmi. Gli scocco un bacio, felice, e torno in biblioteca per sistemare i libri che stavo usando per i compiti. Per questa sera posso anche chiudere qui lo studio.

Mentre infilo i libri nella borsa mi sorprendo di me stessa, ho per caso pensato sul serio che non serve studiare nelle prossime ore? Scuoto appena la testa e decido che non serve rimuginarci sopra, non ora, non ho intenzione di rovinare questa bellissima cosa venutasi a creare fra di noi.

-Se ci muoviamo non possono dirci nulla.- Mi richiama lui, ancora nei pressi della porta.

Mi volto con la borsa in spalla e sussulto leggermente, rendendomi conto di come mi guarda. Che non me ne fossi mai accorta? Che non ci avessi dato peso? Sistemo il maglione largo e cerco di abbassare la gonna mentre cammino verso di lui. Abbasso leggermente gli occhi per non dover affrontare la vista delle sue labbra che mi regalano un sorriso leggermente ambiguo.

-Possiamo andare.- Mormoro varcando la soglia della biblioteca in direzione della torre.

-Hai preso tutto? Sicura?

-Si, e' tutto nella borsa.- Lo rassicuro, annuendo convinta.

Non faccio nemmeno un passo che sento uno strano calore contro la mia mano. Realizzo velocemente che sta intrufolando le dita fra le mie e ricambio la stretta. Si, c'e' sicuramente speranza anche per noi due, non solo per i nostri amici. Lancio un'occhiata alle nostre mani e mi rendo conto quasi per la prima volta di quando la sua sia grande in confronto alla mia. Alzo poi il viso, guardandolo con la coda dell'occhio per controllare il suo colorito. Non sembra particolarmente imbarazzato e cio' mi fa sorridere.

Una volta oltrepassata La Signora Grassa mi lascio cadere sul divano posando i libri a terra e lo guardo. Sembra spaesato, mi guarda in cerca di aiuto cosi' gli indico il posto accanto al mio e mi appoggio a lui quando si accomoda. Sbadiglio appena, lanciando un'occhiata all'orologio.

Credo di amarti - RomioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora