37* Capitolo. Hermione

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Sono tornata a casa da qualche giorno. Mi sento bene, la sola idea di poter restare incinta di nuovo mi da' forza. Se anche non funzionasse non penso finirei col sentirmi male di nuovo, saprei di averci provato. Entrambi ci abbiamo provato e non vedo il perche' il mio corpo dovrebbe rifiutare la realta'. Nonostante questo non posso fare molto, i medici hanno sottolineato piu' volte che ogni tipo di sforzo puo' mettere a rischio l'intervento fatto quindi mi limito ai lavori di casa che posso fare da seduta o comunque con molta lentezza. Mi siedo infatti sul letto, sospirando e ripiegando i panni appena asciugati. Divido le pile e poi sistemo la mia biancheria nel cassetto. Quello di Ronald e' dall'altra parte del letto cosi' lentamente mi alzo e inizio a sistemare finche' non noto qualcosa di bianco che spunta da sotto i calzini scuri. Aggrotto la fronte, che ci fa una lettera nella li'? La prendo e torno a sedermi, leggendo il mittente e trattenendo il fiato. La apro senza difficolta' dato che il sigillo e' gia' stato rotto. Apro il foglio e sbianco nel leggere la data. Risale a settimane fa. Le poche righe ricordano che si avvicina la data dell'ultima missione di Ron e poi elencano i rischi. Gli occhi mi si inumidiscono, e' una delle operazioni piu' rischiose mai iniziate. Piu' volte viene menzionato il rischio di morte. Lascio cadere la carta mentre le lacrime scorrono copiose, perche' non me lo ha detto? Ha intenzione di lasciarmi incinta e sola facendo finta di nulla?

Porto le ginocchia al petto, cercando di fare mente locale. Deve esserci un motivo, deve averlo fatto per proteggermi. Nonostante questo mi sembra che abbia solo peggiorato le cose. Cerco di restare immobile nel tentativo di calmarmi mentre il mio cuore si sgretola in piccoli pezzettini. Non si fida di me abbastanza da confidarmi una cosa del genere? Se e' cosi' allora che senso ha essere sposati? Non dovremmo poterci dire ogni singola cosa senza paura? Cerco di asciugarmi le guance ma e' inutile. Mi alzo piano dal nostro letto ed esco di casa. Non sento il freddo, il vento, non sento nulla. Potrebbe morire e non me lo ha detto; ha accettato di mettermi incinta sapendo che potrei ritrovarmi sola a crescere questo bambino. Torno a singhiozzare, lasciandomi cadere a terra. Come ha potuto farmi questo? Io gli ho sempre parlato di ogni cosa, ogni singola cosa.

-Mamma!- Mi chiama Rose, ma non mi alzo, non ci riesco. –Mamma fa freddo! Cosa fai?!- Continua mentre mi appoggia una giacca sulle spalle. Forse e' la sua, non lo so e non credo di volerlo sapere. –Ti ammalerai e tutti i vostri sforzi saranno inutili.- Mi ricorda mentre mi fa alzare e mi accompagna in casa, sistemandomi sul divano con una coperta.

-Tuo padre ha l'ultima missione fra qualche mese.- Dico dopo un po'. –E' praticamente una missione suicida.- Completo in modo che anche lei capisca la mia reazione.

-Ne sei certa?- Mormora accomodandosi al mio fianco.

-Lavoro al ministero, Rose, so benissimo cosa vogliono fare. Credevo che non fosse stata approvata, ma la difesa del mondo magico non e' compito mio... e' compito degli Auror. Ho sentito delle voci ma credevo... speravo che non fossero vere.- Sussurro con un filo di voce, tornando a singhiozzare.

Mia figlia mi abbraccia con forza, tremando a sua volta. La notizia l'ha evidentemente scossa e io invece di confortarla sto qui a piangermi addosso. Smuovo la coperta e la stringo a me. La mia bambina. Ancora ricordo le notti passate insieme sul lettone nell'attesa che lui tornasse. Le prime missioni, la gioia di vederlo tornare e quella luce nei suoi occhi ogni volta che partiva per salvare e proteggere il nostro mondo. Due voci maschili riecheggiano nella casa, poco dopo vedo Ron e Hugo tutti intenti a scherzare. Appena ci vedono si fermano e ci osservano preoccupati.

-State bene? Hermione?- Mio marito si avvicina a noi ma io non rispondo, abbassando lo sguardo. –Hermione? Amore? Cosa succede?- Continua ma io fisso il pavimento perche' non voglio parlarne davanti ai ragazzi. Saranno anche sposati ma sono ancora i nostri bambini e non devono sentirci discutere sulla morte di uno dei due.

Credo di amarti - RomioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora