10* Capitolo. Hermione

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Non posso far finta di nulla, con ogni ora che passa sento questa piccola presenza crescere dentro di me. So che potrei finire questa storia anche oggi, ma non ne ho intenzione, va contro ogni mio codice morale; non riesco a uccidere nemmeno uno scarafaggio. Non so di preciso cosa voglio fare ora, ho la certezza che potro' finire la scuola tranquillamente, potrei anche entrare al ministero per qualche mese. Non so se riuscirei a riprendere subito il lavoro e quanto meno so se sarebbero disposti ad assumere per qualche mese, anche chiedendo di restare in prova per tornare dopo la nascita del bambino dovrei chiedere aiuto ai miei genitori in modo da poter tirare avanti. Ormai devo farlo per mio figlio, se prima era una questione di realizzazione personale ora e' il bisogno di offrire al mio bambino tutto cio' di cui ha bisogno. Questo mi riporta alle parole di Ron: ha detto che non mi lascera' ma non posso certamente chiedergli di rinunciare al proprio futuro. Quello che si puo' fare e' provarci, ma non ho alcuna intenzione di precludergli la salita verso la vetta degli Auror, sono piu' che convinta delle sue potenzialita' e lo spronero' a fare cio' che davvero desidera, io posso rimandare di qualche anno, posso anche tentare il lavoro di casa pero' nel lavoro che desidera lui non si puo' rimandare, necessita anni di preparazione che saranno sempre piu' difficili con l'avanzare degli anni.

Ho paura, tanta paura. Non voglio che finisca cosi' e so per certo che non succedera', lui non mi lascerebbe mai ora, ma potrebbe succedergli qualcosa non appena prendera' ufficialmente tale strada. Saro' fiera di lui e lo spronero' sempre a inseguire i proprio sogni, ma alla sola idea del pericolo che vuole correre mi si stringe il cuore gia' ora.

Come faremo? Cercheremo di fare come quelle coppie che hanno un figlio ma non si sposano mai? Potrei anche accettarlo, potrei vivere cosi' nonostante sogni da piccola il giorno del mio matrimonio. Sono cosciente del fatto che lui ha detto di volermi come moglie, pero' bisogna considerare tutto il resto visto che ormai non si tratta solo di noi, la nostra vita e' gia' radicalmente cambiata e per quanto io possa ostinarmi a cercare altro questa presenza, questa sensazione continua, mi ricorda che non sono mai sola.

***

Mi scorro una mano sulla pancia per l'ennesima volta.

-Signorina Granger, vuole renderci partecipi dei suoi pensieri?- Mi richiama il professore.

Sussulto e riporto lo sguardo sul mio libro nel tentativo di dissimulare l'imbarazzo mentre tutta la classe mi guarda; non sono mai stata richiamata e mi rendo che cio' possa suscitare la curiosita' di gran parte dei miei compagni, soprattutto sei Serpeverde che continuano a sghignazzare. Abbasso lo sguardo mortificata, se solo sapessero cosa succede non smetterebbero mai di rinfacciarmelo. Gia' immagino frasi del genere "Ma quindi sei una donna e non un robot" o "Pur di non restare zitella a vita ti fai mettere incinta dal primo che passa" senza tenere in conto tutte le offese che potrebbero dedicare al mio piccolo grumo di cellule conoscendo il padre. Questo e' qualcosa di cui non deve sapere nessuno fino alla fine della scuola, non ho intenzione di dirlo ad altri. Lo sanno i diretti interessati e la mia migliore amica, lo verra' a sapere anche Harry ma nessun altro. Possono parlare, finche' non interferiscono su di lui non m'interessa cio' che credono.

-Signorina!- Alza la voce spazientito.

-Mi scusi.- Biascico cercando di stringermi nella mia uniforme.

-Continui la lettura, prego.

Sospiro e individuo subito l'inizio del nuovo paragrafo, iniziando a leggere la provenienza di alcune delle rune piu' potenti. La lettura riesce ad assorbirmi completamente e per qualche minuto posso permettermi di non pensare. Una volta finita la lezione raccolgo velocemente le mie cose catapultandomi fuori con l'intenzione di trovare quello che e' il mio ragazzo e che recentemente e' anche diventato il padre di mio figlio. Voglio sfogarmi, voglio solo... non so di preciso cosa voglio da lui ma trovarlo e' un primo passo. Percorro velocemente i corridoi fino a trovarlo insieme a qualche altro membro della squadra di quidditch seduto sotto la loggia. Sembrano decisamente tranquilli, mi avvicino per senire il loro discorso e noto come tutti stiano parlando delle strabilianti sperimentazioni fatte a letto con quella o l'altra ragazza. Il viso di Ron e' interessato ma evidentemente provato dal discorso. Non parla e prima ancora di capire cosa sto facendo mi avvicino a loro, sedendomi sulle sue gambe e baciandolo provocando urletti e risatine intorno a noi. Non m'interessa cosa pensano ma una cosa che posso assicurare e' che, probabilmente, a letto lui e' piu' bravo di tutti loro messi insieme.

Credo di amarti - RomioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora