36* Capitolo. Hermione

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Non abbiamo mai parlato seriamente di quello che la dottoressa ci ha proposto giorni fa. L'idea di avere un altro bambino sfiorava entrambi ma diversi anni fa, prima che diverse complicazioni ce lo impedissero. Non so nemmeno se devo prendere in considerazione la cosa, ma sinceramente non direi mai di no a una tale opportunita'.

Mi siedo sul letto a gambe incrociate, guardando Ronald che torna in camera dopo la doccia. Inclino appena il capo di lato e sorrido. E' cosi' affascinante, mi sento cosi' fortunata ad averlo come marito.

-Cosa succede?- Aggrotta la fronte, confuso.

-Oh, nulla, ammiravo mio marito.- Scrollo le spalle con un sorriso. Lui ride.

-Non c'e' nulla da ammirare. Forse prima si', ora solo cicatrici.

-Le cicatrici sono molto sexy.- Dico per l'ennesima volta. Questa conversazione si ripete uguale da anni. –Pensavo alle parole di quella dottoressa.- Mormoro.

-Sul nuovo bambino?- Domanda lui, appoggiandosi al muro e infilando le mani nelle tasche dei jeans. –Vuoi farlo, vero?- Annuisco appena.

-Non voglio prendere pastiglie e fare sedute dallo psicologo per mesi se c'e' l'alternativa... io penso che sarebbe il modo migliore. Un ultimo figlio, scegliere noi di non averne altri.

-Ci ho pensato anche io, non sarebbe male come cosa.- Dice tranquillo, guardandomi.

-Davvero?

-Si', sei mia moglie e nonostante la rabbia iniziale per quell'altro discorso... non voglio vederti cosi'. Il mondo magico non puo' vederti cosi'. I nostri figlio non posso vederti cosi'. Questa cosa ti renderebbe felice e io voglio solo questo. Voglio renderti felice.

Lo guardo con le lacrime agli occhi. E' cosi' dolce certe volte. Mi alzo dal letto e lo raggiungo, abbracciandolo e appoggiando la fronte contro il suo petto. Le sue braccia mi stringono con forza e lentamente mi stendono sul letto per poi armeggiare con la zip dei pantaloni.

-Te li sei appena messi.- Gli faccio notare, divertita.

-Ho commesso un errore.- Fa spallucce, baciandomi.

Lo aiuto a sfilarli e poi mi svesto velocemente, lasciando che mi guardi e mi baci. Non mi vergogno piu' dato che in questi ultimi anni ho provveduto a rimettermi in forma. Ho avuto tempo e voglia di farlo, tra creme ed esercizi mi sento molto piu' a mio agio. Ron scorre le mani sui miei fianchi e io lo accolgo dentro di me con un gemito. Mi aggrappo alle sue spalle e mi lascio sopraffare dalle sue spinte fino a che perdo il lume della ragione e mi abbandono sul letto, in preda al piacere che lui mi provoca. Socchiudo gli occhi, baciandolo e tirandogli appena i capelli. Quando pero' si ferma sbatto le palpebre diverse volte per cercare di capire cosa sia successo. Seguo il suo sguardo e vedo la porta aperta, Rose che ci guarda per un attimo prima di correre via borbottando delle scuse.

-E' meglio se andiamo da lei.- Mormora Ron, rivestendosi velocemente. C'e' qualcosa di buffo in tutto questo e mentre prendo i miei vestiti mi sfugge una risatina.

-Cos'hai tanto da ridere?- Dice lui, sorridendo appena. -Nostra figlia ci ha scoperto.

-In un qualche modo dovrebbe sapere da dove viene.- Dico divertita, quasi ridendo. –Nostra figlia e' una donna sposata e con un figlio, Ronald.- Gli ricordo.

-E adesso? Jen mi ha scoperto nudo , ora lei...- Sospira con aria afflitta, facendomi ridere.

-Jennifer ti ha visto nudo?- Domando. -Quando?

-Nascondo dei pacchetti di patatine nel cassetto, di solito dopo una doccia ne mangio uno steso nudo sul letto e lei...- Confessa mentre io finalmente capisco il perche' ci sono sempre alcune briciole sul letto.

Credo di amarti - RomioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora