Sono passati alcuni mesi da quando siamo in tre. Non e' stato facile, ma ci stiamo riuscendo egregiamente a mio parere. Rose impara velocemente ed e' molto tranquilla. Raramente piange e cio' ci facilita' in maniera impressionante. Ovviamente Ron l'adora e appena torna a casa controlla che stia bene. Io, da parte mia, mi sento piu' tranquilla di prima. Ero terrorizzata da tanti cambiamenti, ma ritrovarmi con mia figlia in braccio e' stato bellissimo. Oltre a occupare il mio tempo mi sento piu' completa; sempre piu' spesso mi fermano per strada in modo da guardarla e complimentarsi, mi riempie d'orgoglio sapere che tutta la trovato bellissima e adorabile. La mia bambina. E' strano pensare di essere una madre, ma e' bello allo stesso tempo. Il lavoro al ministero l'ho ripreso poche settimane dopo e, dato che mi ero avvantaggiata prima del parto, non ho nemmeno dovuto chiedere un momento di paura o, se si possono chiamare cosi', delle ferie.
Metto in forno la teglia con la pizza e mi volto per controllare la bambina, mi scappa pero' una risata quando noto che il suo gioco consiste nel mettersi una padella in testa. Mi chino accanto a lei e gliela tolto per metterla nel lavandino; prendo la piccola in braccio e la bacio dolcemente. In fondo stiamo crescendo insieme, forse non doveva essere cosi' pero' sono soddisfatta di come ci stia riuscendo. Lancio un'occhiata al forno e poi all'orologio prima di spostarmi in soggiorno per sedermi a terra con lei, passandole dei giocattoli. Mi incanto a guardare i suoi capelli rossi e i suoi occhietti vispi di un azzurro denso che, con i mesi, si sta stabilizzando.
-Guarda, la principessa Rose vuole un abbraccio.- Le mostro una bambola che lei subito prende e stringe contro il proprio piccolo petto. –Imiti la mamma?- Domando inconsciamente quando la vedo baciare la bambola prima di cullarla.
Non mi risponde e cio' non mi disturba, come potrebbe? E' ancora cosi' piccola eppure cosi' sveglia. Mi alzo decisa a controllare velocemente la cena.
-Rose, mamma torna subito. Resta qui, va bene? Poi facciamo il bagnetto.- Le accarezzo i capelli e mi dirigo in cucina. Pochi attimi dopo sento la porta di casa aprirsi segno che Ron e' tornato.
-Tu cosa ci fai qui?- Lo sento chiede, ma prima che riesca a rispondere sento una vocina ridere e mormorare un "papa'" entusiasta. Sgrano gli occhi e corro verso di loro per vedere Ron che si mangia di baci la nostra bambina.
-Ha detto papa'! L'hai sentita, Hermione? L'hai sentita?
-Si', l'ho sentita.- Confesso mentre mi appoggio ad un muro. –Piccola traditrice, ti avevo detto di restare in soggiorno non di gattonare in giro!- Sospiro divertita, in fondo e' anche figlia di suo padre quindi mai e poi mai ascoltera' cio' che le viene detto, non a primo avviso almeno.
-Eddai, lasciala stare, voleva fare una sorpresa a papa', non e' vero?- La difende con quella luce che ha sempre negli occhi quando e' nei paraggi.
-Hai il turno di notte al negozio?- Chiedo curiosa.
-No, abbiamo la sera per noi.- Mi passa Rose per togliersi la giacca dell'uniforme. –Piu' o meno soli.
-Piu' meno che piu'.- Rido tornando in cucina per spegnere il forno. –E' pronto!- Urlo dopo aver sistemato la bambina sul seggiolone. Aspetto un po' prima di portare tutto sul tavolo.
-Papa'!- Mi volto di scatto a sentirla parlare di nuovo.
-Miseriaccia, ora non posso piu' sgattaiolare dietro di te.- Ride Ronald, abbracciandomi dolcemente da dietro, baciandomi piano il collo.
-Si fredda.- Mormoro prima di sussultare appena nel sentirlo contro di me.
-Vorrei tanto scappare con te in corridoio, in questo momento.- Sussurra al mio orecchio prima di sedersi a tavolo e giocare con una manina di Rose.
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Credo di amarti - Romione
FanfictionSupponiamo che al settimo anno succeda qualcosa, cosa potrebbe comportare? Una storia facile e una vita felice o tutto potrebbe essere molto piu' difficile di quanto possa sembrare? Riusciranno Ron e Hermione a superare questo problema e ad arrivare...