Capitolo Ventuno.

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"Non ce la faccio a dormire" mi lamento, rigirandomi sul letto.
Scontro delicatamente il mio naso contro quello di Justin.
"Siamo a Milano! In Europa!" ridacchio, specchiandomi nei suoi occhi.

"Lo so" sussurra Justin "ma sono le quattro e, se non ti addormenti, domani non riuscirai nemmeno a camminare."
Mi sposta i capelli dietro l'orecchio e arrossisco.
"Okay." canticchio, percependo le sue braccia avvolgermi in una stretta calda.
"Buonanotte Sum" mi soffia sulle labbra.
"Buonanotte" mormoro.

Mi stampa un bacio sulla fronte e si stringe di più a me.
Lo osservo per un po', gli occhi chiusi e la luce fioca dell'abat-jour che gli proietta le ombre delle ciglia sugli zigomi pronunciati, le labbra rosse socchiuse, leggermente screpolate.

Sono a Milano con Justin.

Mi ripeto in mente questa frase, ma faccio fatica a crederci. Sembra tutto uno splendido sogno da cui mi sveglierò a breve.

"Juss?" sussurro, picchiettandogli la spalla.
Sbadiglia e apre lentamente gli occhi, emettendo un sospiro.
"È Natale" esclamo, entusiasta della mia scoperta.
"Non hai proprio intenzione di dormire, vero?" sbuffa divertito.

Si solleva a sedere, appoggiandosi con la schiena al muro e passandosi una mano sul viso.
Mi alzo anch'io.
"Buon Natale, Juss."
Mi accarezza una guancia, incastrando la mano tra i miei capelli.
Mi avvicina a lui e fa scontrare le nostre labbra.
Ricevo il bacio con un sorriso e mi lascio guidare dal suo tocco, approfondendo fin da subito.

"Buon Natale" sussurra separandosi.
Allunga la mano verso il comodino e afferra il telecomando.
Scivolo con la testa sulle sue gambe e mi copro col piumone bianco, assecondando il suo tocco sui miei capelli.
Ci mettiamo un po' a trovare un canale in una lingua comprensibile, e alla fine ci ritroviamo a guardare un film, senza prestare molta attenzione alla trama.

Apro gli occhi. Sono sola a letto, una gamba a penzoloni avvolta nel piumone.
Il mondo mi investe.
È la mattina di Natale e siamo a Milano.

Justin esce dal bagno avvolto in un asciugamano e i miei occhi scivolano immediatamente sulla linea dei suoi addominali scolpiti, coperti da una leggera peluria bionda.
Sorrido.
Come sarebbe svegliarsi così tutte le mattine?
"Buon Natale, principessa" sussurra prendendomi una mano e aiutandomi ad alzarmi.
"Che si fa oggi?" domando eccitata come una bambina, mentre Justin si china ad afferrare un paio di boxer dalla valigia.

"Intanto direi di fare colazione e poi si vedrà" mi ammicca.
Mi dirigo verso il bagno e quando esco lo trovo già vestito. Un paio di jeans neri gli fasciano le gambe muscolose, mentre i capelli umidi sgocciolano sulla felpa grigia.

Mi afferra dolcemente due dita e usciamo dalla camera, attraversando il corridoio.
In pochi secondi siamo al piano terra, nell'ala ristorante.
Ieri sera ero troppo stanca per prestare attenzione all'hotel, ma ora mi rendo conto di quanto sia sfarzoso.
Un lampadario dorato pende dal soffitto, illuminando l'intero salone e proiettando sui muri giallo pastello le ombre dei camerieri che si avvicendano da un tavolo all'altro.

"È tutto così bello" sussurro, "Ma quanto hai speso?"
Lui scrolla le spalle.
"Ne abbiamo già parlato ieri, è il mio regalo di Natale."
Annuisco velocemente e lo trascino verso un tavolo per due. Al centro del tavolino è appoggiato un vaso in vetro opaco sui toni del viola, con un mazzo di fiori arancioni e gialli all'interno e, sul fianco il nome Bieber ricamato in oro.

"Mi sembra di essere in una favola" sorrido, sedendomi su una delle due poltroncine in velluto affiancate al tavolo.
Un cameriere ci raggiunge poco dopo.
"Buon Natale e benvenuti al Gardens." ci sorride cordialmente.
Gardens? Quindi anche questo hotel è del padre di Justin.
Rabbrividisco per un secondo, pensando a Jeremy.
"I signori Bieber gradiscono caffè, tè, latte?"
Arrossisco.
La signora Bieber. Suona dannatamente bene.

Non Sono Anoressica. || Justin Bieber FanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora