Capitolo Diciotto.

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In pochi secondi un gigantesco macigno mi cade sulle spalle, spingendomi verso il pavimento dove mi accascio sulle ginocchia con un tonfo rumoroso.
Una scossa di dolore mi attraversa tutto il corpo, dalle ginocchia su per la schiena, ma stringo i denti.
Non riesco a sentire le parole che mi vengono rivolte, le urla accanto a me, le mani che cercano disperatamente di aggrapparsi a me trascinandomi da una parte all'altra. Vedo a malapena gli sguardi disperati, le bocche muoversi rapide, dietro a uno spesso strato di lacrime, chiudo gli occhi e mi abbandono a quel tocco violento che mi solleva da terra.

Anne's POV.
Le braccia muscolose di Gordon mi stringono contro il suo petto, dove ascolto il battito del suo cuore leggermente accelerato.
Con una mano stretta nella sua, disegno piccoli cerchi col pollice sul dorso della sua mano, mentre mi tengo al suo fianco con l'altra.
Le sue dita tra i miei capelli mi mandano piccoli brividi lungo tutta la schiena, mentre mi accarezza il capo per tranquillizzarmi.
'Perché Justin non torna?' mormoro nervosa, sollevando di poco il viso e incrociando i suoi occhi.
'Stai tranquilla, starà chiarendo con Summer, tra poco tornerà.' Vorrei credergli ma i suoi occhi sono fin troppo distanti da quelle parole.

Mi stringo a lui e sospiro, percependo i suoi addominali contrarsi in un brivido.
Rimaniamo lì in silenzio, accocolati sui sedili posteriori, fino a che non mi decido a fare qualcosa.
'Non ce la faccio a stare con le mani in mano. È la mia migliore amica.' parlo con voce decisa, allontanandomi da Gordon e aprendo la portiera dell'auto.
Lui mi segue a ruota e assieme ci dirigiamo verso la porta di casa.
Busso un paio di volte ma nessuno risponde.

'Dovrebbero imparare ad usare un paio di chiavi' sussurro, spalancando la porta.
Attraverso a passi spediti il soggiorno e salgo quei pochi scalini che portano al primo piano.
Gordon è dietro di me e sussulta come me, sentendo i rumori che provengono dalla porta socchiusa della camera di Summer.
'Oh merda' mormoro, spalancando anche quest'ultima.

Gordon mi supera in fretta, piegandosi sul corpo accucciato a terra, mentre io mi dirigo verso la madre di Summer, che sembra sconvolta.
'Isabelle che succede?'
'Oh grazie al cielo Anne, tesoro, l'ho trovato così, ma non so cosa fare.'
'Dov'è Summer?' chiedo con un fil di voce, mentre Gordon solleva da terra, come meglio può, Justin e lo aiuta a sedersi sul letto.

Isabelle scuote il capo 'Non ne ho idea' sussurra, dando le spalle alla finestra spalancata.
'Oh mio Dio' supero Isabelle, che non sembra essersi accorta dello stato in cui si trova la stanza e mi sporgo dalla finestra, sospirando di sollievo.
Poco ma sicuro, se ne è andata.

Mi volto verso Justin e gli tiro uno schiaffo leggero. Lui muove la testa e si strofina il viso col dorso delle mani.
'Ma che cazzo fai?'
'Eri in trans, fratello.' interviene Gordon.
Quindi il tanto famoso Justin Bieber piange esattamente come tutti gli altri. È umano.
Ripenso per un attimo a tutte le voci che girano su di lui e a quanto siano incompatibili col ragazzo che si trova ora davanti a me.
'Che è successo?' parla Gordon, di certo non sfruttando appieno la sua sensibilità.

Justin POV.
Indico la finestra aperta dietro di lui e la stanza attorno a noi.
Non c'è bisogno di parlare. È abbastanza chiaro cosa attraverserebbe la mente di chiunque entrasse qui dentro.
'Calmati' mi parla la biondina, che non so grazie a quale inspiegabile forza, è riuscita a mantenere la calma.
La madre di Summer intanto si è seduta accanto a me e i suoi sospiri veloci si tramutano in nuvolette si fumo, a causa dell'aria gelida.
'Non si è buttata' ci tranquillizza Anne, 'la troveremo, non può essere andata lontano.'
Rilascio un sospiro di sollievo, non avevo nemmeno avuto il coraggio di guardare giù dalla finestra, per vedere se effettivamente fosse successo quello che credevo, mentre questa ragazzina non aveva avuto alcun problema a chiarire la situazione.
Gordon la fissa confuso ma carico di ammirazione.
Mi sollevo in piedi. Mi sono ripreso, più o meno, ma sono ancora nella più totale disperazione. Non so cosa dire, come tranquillizzare Isabelle che ora sta piangendo sommessamente, né come ritrovare Summer.
Forse dovrei lasciare che Anne la riporti a casa per me.
No. Devo trovarla e assicurarmi che stia bene, non posso restare qui, nel panico.

Non Sono Anoressica. || Justin Bieber FanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora