Sono distrutta. A pezzi.
Gli ultimi giorni sono stati tremendi.
Non ho più sentito Justin dalla nostra discussione in auto e non so nemmeno cosa siamo ora. Una coppia?Mi sento terribilmente in colpa per come mi sono comportata. Non faccio altro che ripetermi la nostra conversazione nella testa e rendermi conto ogni volta di più di quanto sono stata sciocca.
Mi alzo dal letto e mi faccio una doccia, sperando che mi aiuti a rilassarmi e prendere una decisione.
Quando esco dal bagno, mi dirigo verso l'armadio, stringendomi nell'accappatoio. Indosso dei vestiti puliti, senza curarmi troppo di cosa scegliere.
Un luccichio attira la mia attenzione e allungo la mano sulla scrivania, afferrando l'anello di Justin. Devo essermelo tolto in un momento di debolezza.Lo stringo tra le dita, passando i pollici sulla superficie liscia e fredda.
Justin mi manca da morire. È passato meno di una settimana dall'ultima volta che l'ho visto ma non riesco a non sentire la sua mancanza in ogni momento.
Mi siedo sul bordo del letto, reggendomi la testa con le mani.
Che cosa ho fatto?
Sono davvero in grado di chiuderlo fuori dalla mia vita?
Nessuno mi ha mai guardata come mi guarda lui e chissà se qualcun'altro riuscirà mai a guardarmi così. Voglio davvero arrendermi a quello che il padre di Justin mi dice di fare? O voglio lottare per quello che desidero?Mi infilo l'anello al pollice e apro il primo cassetto del comodino.
I due biglietti sono lì, uno sopra l'altro, nel cassetto vuoto.
Ripenso a tutte le volte che mia madre mi ha ripetuto di accettare, di andare a Milano con lui, in questi giorni. Afferrò i biglietti e mi alzo in piedi, guardandomi intorno.
La mia valigia è lì all'angolo, già pronta.
Mia mamma mi ha quasi costretta a prepararla. "Quando cambierai idea ti farà comodo averla già pronta."Lei già lo sapeva che avrei dato ascolto alla parte più egoista di me e sarei partita.
Non so se sia la sensazione del momento e se magari tra un'ora mi pentiró di quello che sto facendo, ma sollevo la valigia e la porto in ingresso.
Sono le nove. Se voglio riuscire a convincere Justin a venire a Milano e prendere quell'aereo in tempo, devo assolutamente muovermi.'Mamma' la chiamo, entrando in cucina.
Lei si volta verso di me, finendo di sorseggiare dalla sua tazza.
'Ho deciso. Ci voglio andare'
Si apre in un sorriso e appoggia la tazza sul lavello, per poi stringermi in un abbraccio.
'È la scelta giusta, amore. Un'occasione del genere non la puoi perdere per uno sciocco litigio. Justin ti ama e si vede, ti starà aspettando a braccia aperte' annuisco sulla sua spalla.
'Lo spero' sussurro, ricevendo un bacio sulla fronte.'Ti porto da lui. È già tardissimo' ridacchia, infilandosi un paio di scarpe e un giaccone.
'Summer, che aspetti?' mi chiama poi, risvegliandomi dai miei pensieri.
E se Justin non volesse partire?
Scaccio quelle stupide idee dalla mia mente e mi infilo addosso una giacca, seguendo mia mamma verso l'auto.
Grazie al cielo le hanno riabilitato il permesso di guida.Scrivo rapidamente un messaggio a Gordon, che non tarda a rispondermi.
È tornato dai suoi.
Leggo il messaggio e indico la strada a mia mamma.
Quando arriviamo davanti alla porta sono nervosissima. Molto più dell'ultima volta che sono stata qui. Il che è tutto dire.Saluto mia madre con un bacio, annuendo alle sue raccomandazioni e promettendole di chiamarla al mio arrivo.
Mi avvicino al portone metallico, stringendomi nella giacca, col trolley al mio fianco.
Esito per un secondo.
Sono sicura di volerlo fare, vero?
Annuisco a me stessa.Premo l'indice sul campanello e aspetto.
Un paio di minuti dopo si spalanca la porta e mi accorgo di stare trattenendo il fiato, non appena Justin compare davanti a me.
Per fortuna non mi ha aperto suo padre.
Mi osserva confuso, allacciando il suo sguardo al mio.
'Posso entrare?' gli sussurro quasi sulle labbra.
Lui fa un paio di passi indietro, lasciandomi varcare la soglia.
'Cosa ci fai qui?' mi chiede poi, chiudendomi la porta alle spalle.
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Non Sono Anoressica. || Justin Bieber Fanfiction
FanfictionLei è una ragazza con una vita difficile, circondata da persone che non attendono altro che un suo errore. Lui ha una vita perfetta, quello che ognuno sognerebbe, o almeno cosi sembra, ma la sta vivendo nel modo sbagliato. Il destino vuole dare...