Capitolo Undici.

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Una voce alquanto familiare mi risveglia e, quando apro gli occhi, trovo mia madre che mi sorride.
Cerco di rialzarmi sul letto, sopportando il dolore al braccio e sfilando l'altro dal fianco di Summer, che dorme tranquilla accanto a me.
'Va un po' meglio?' mi chiede, accomodandosi sulla poltroncina accanto al letto, allontanando un po' gli altri macchinari.

Annuisco, lei sembra sollevata, fino a che non posa lo sguardo sulla ragazza al mio fianco.
'Lei chi è?' mi chiede in un sussurro, non volendo svegliarla.
'Si chiama Summer, è una mia amica.' rispondo, per poi vederla annuire.
'Solo un'amica?' insiste lei.
'Per ora sì, poi si vedrà.' mormoro e non posso fare a meno di sorridere.

Nella stanza cala il silenzio, intervallato solo dai sospiri di Summer che dorme.
Mia mamma si alza e si allontana, raggiungendo la porta, per poi voltarsi verso di me e sussurrare.
'Non fartela scappare.' annuisco e la osservo uscire dalla stanza, per poi dirigersi, probabilmente, al piccolo bar dell'ospedale.
Se la conoscesse, forse cambierebbe idea su di lei.
Non per il carattere, ovviamente, ma per altre ragioni.
Ad esempio per il quartiere in cui vive, o per la disponibilità economica non molto elevata della sua famiglia.
O ancora per la serie di, mi dispiace moltissimo dirlo, problemi che ha.
Ma è a me che deve piacere e non a lei, giusto?

Mi ridistendo accanto a lei, sussultando quando colpisco la testiera in ferro con il braccio dolente.
Probabilmente il rumore improvviso la risveglia, perché, dopo qualche secondo, apre dolcemente gli occhi.
'Hai dormito bene?' le sorrido, mentre si stropiccia gli occhi e si guarda intorno.
'Oddio, non pensavo di essermi addormentata, scusa.' risponde freneticamente mentre si solleva a sedere, per farmi più posto.
'Ehi bambolina, non mi sembra di averti chiesto di alzarti.'arrossisce al nomignolo e cerca di coprirsi le guance con i capelli, spostando lo sguardo da un'altra parte.
'Non farlo.' sussurro, portando il viso alla sua altezza.
'Fare cosa?' mi chiede ingenuamente.
'Coprirti il viso, sei bellissima quando arrossisci.' avvampa nuovamente al complimento, ma questa volta non si copre con i capelli, punta solamente i suoi occhi verdi nei miei, mordendosi l'interno della guancia.

Vorrei stare con te, in ogni momento penso, specchiandomi nei suoi occhi.
'Cosa?' mormora lei in domanda, facendomi accorgere di aver parlato ad alta voce.
'Nulla.' rispondo, evitando volutamente l'argomento.
'Ti ho sentito, sai.' si avvicina di più a me, posando le sue labbra ad un angolo della mia bocca.
'Ripetilo ancora Juss, fallo per me.' sussurra, muovendo dolcemente le labbra sulla mia bocca e passando la lingua sul mio labbro inferiore.
Cerco di approfondire il bacio, ma lei si allontana, facendo scontrare i nostri nasi 'Dillo, ancora.' mormora di nuovo e mi sciolgo alla sua richiesta, desiderando solo le mie labbra contro le sue.

'Ho detto che vorrei stare con te in ogni momento.' poso le mie labbra sulle sue e, finalmente, mi concede il bacio, scaricando tutta la tensione che si era formata.
Le nostre labbra si muovono in sincronia e, quando ci separiamo per riprendere fiato, lei porta le sue al mio orecchio, dove sussurra 'Anch'io'.

SUMMER POV.

Mi serve un calmante, o qualcosa del genere, perché credo di stare impazzendo. Vuole stare con me, ma in che senso?
Come amica o vuole qualcosa di più?
Sono tentata di chiederglielo, quando la sua mano sfiora la mia e sento qualcosa di freddo poggiarsi sul mio pollice.

Poso lo sguardo su di esso e il mio cuore fa una capriola, balzando fuori dal petto, non appena mi accorgo che mi ha dato il suo anello.
Porto la mano vicino al viso, esaminandolo meglio e un gridolino di eccitazione si fa spazio sulle mie labbra.
È un anello maschile, ovviamente, con alcune incisioni, riesco a riconoscere una J e una data di nascita, che presumo sia la sua.

Lui lo portava sull'anulare ma a me starebbe sicuramente largo lì, dato che mi calza a pennello sul pollice.
'Chi se lo aspettava, ho trovato una ragazza.' lo sento mormorare e gli sorrido apertamente, per poi buttarmi addosso al suo petto.
'Grazie' sussurro sulla sua spalla, senza riuscire a contenere la felicità 'Grazie, grazie, grazie.'continuo stringendolo a me.
'Sono contento che ti piaccia ma non uccidermi, per favore.' lo sento ridacchiare e mollo subito la presa sul suo braccio, lasciando che un 'Ops' fuoriesca dalle mie labbra.

Non Sono Anoressica. || Justin Bieber FanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora