Epilogo.

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Justin dorme al mio fianco, le ciglia che proiettano ombre scure sugli zigomi, le labbra socchiuse e i capelli biondi che gli coprono gli occhi.

Poso le labbra sulla sua fronte, lasciando un piccolo bacio sulla pelle morbida, ricevendo un gemito in risposta.

Scivolo giù dal letto, afferrando la sua maglia bianca e infilandomela addosso.

Esco dalla sua stanza, socchiudendo dolcemente la porta alle spalle e scendo le scale in punta di piedi.

Attraverso il salotto ed entro in cucina, muovendomi lentamente nel buio.
La luce bluastra del frigo illumina il pavimento riscaldato di marmo, mentre afferro la bottiglia d'acqua frizzante e la poso sul tavolo.

Riconosco il mio bicchiere sul ripiano della cucina e lo riempio d'acqua, bevendo a piccoli sorsi per non congelarmi lo stomaco.

Sblocco il cellulare di Justin appoggiato sul tavolo per leggere l'ora.
Forse farei meglio a tornare a letto.
Sono le cinque e mezza e siamo andati a letto appena un'ora fa.

Un altro anno si è concluso appena da poche ore.
Un anno importante, impegnativo, a tratti difficile.

Uno splendido anno.

La mia mente vola al mio Natale con Justin. Siamo rientrati appena due giorni fa e mi sembra già lontano anni e anni.

Sussulto quando una figura si avvicina a me, irriconoscibile a causa del buio.

Allungo due dita verso l'interruttore della luce e riconosco Jeremy davanti a me.

"Sei sveglia" constata, cercando un bicchiere nella credenza.

Mi limito ad annuire, finendo di bere.

Lui si appoggia con la schiena al ripiano della cucina, incrociando le braccia davanti al petto e stringendo un calice di spumante tra le dita.

Si passa una mano sul viso e alza gli occhi al cielo, notando il mio sguardo gelido.

"Io e te non siamo partiti esattamente col piede giusto, non è vero?" sospira, bevendo in un sorso solo il contenuto del bicchiere.

"Se sta cercando di farmi il lavaggio del cervello per la seconda volta, può anche evitarsi il disturbo" lo liquido, appoggiando il bicchiere vuoto nel lavello.

Gli volto le spalle e faccio per uscire dalla stanza, quando mi trattiene per un braccio.

Alzo lo sguardo nei suoi occhi, aspettando che si decida a parlare.

"Scusa." sbuffa, grattandosi la tempia.

"Non deve chiedere scusa a me, ne parli con Justin." parlo, stizzita.

"Ci sto provando. Ci ho provato a venirvi incontro, ho riaccolto Justin anche dopo che mi aveva disubbidito, portandoti a Milano, tu ora sei qui per la notte di Capodanno. A dormire, mi auguro."

Arrossisco, abbassando di poco il viso sulla maglia di Justin che mi copre a malapena l'intimo.

"Dimmi come posso fare per riavvicinarmi a mio figlio."

Mi passo una ciocca di capelli dietro l'orecchio e lo guardo negli occhi, notando una sfumatura di tristezza nei suoi occhi.

"Provi a parlarne con lui, a parlarne con Justin. Io credo che anche lui vorrebbe instaurare una sorta di rapporto con lei. Certamente criticando ogni sua scelta non andrà molto lontano. Provi ad accettare quello che vuole, ad accettare me."

Jeremy annuisce.

"Grazie Summer."

Alzo le spalle ed esco dalla cucina, risalendo velocemente le scale.

Mi infilo sotto le coperte, percependo il braccio di Justin avvolgersi attorno ai miei fianchi.

"Dov'eri?" mi sussurra con voce roca sull'orecchio, posandomi dolcemente le labbra sul lobo.

"Ero qui, mi sono allontanata solo per un attimo" mormoro, voltandomi verso di lui e facendo scontrare i nostri nasi.

Justin schiude le palpebre incrociando i miei occhi fissi su di lui.

"Non allontanarti più, Sum" mi soffia sulle labbra, stringendo il mio corpo tra le sue braccia.

E mi sento bene. Dannatamente bene. Stretta nel suo abbraccio, a contatto col suo corpo, con la sua pelle, con lo sguardo allacciato al suo, mi sento a casa.

Mi sento completa, mi sento viva.

"Non mi allontanerò mai più" sorrido appena, accettando il suo bacio dolce e stringendomi a lui.

"Lo giuro, Juss."

Sussurro, vedendolo sorridere.

"Lo giuro anche io, bambolina."

Mi ripete, stringendomi una mano tra le dita.

The end.


Spazio autrice.
Oh mio dio non ci credo.
Mi sembra ieri che ho iniziato questa storia e mi sembra impossibile che sia finita.
Ammetto che rileggendola ero veramente perplessa ma mi sono resa conto che alla fine questa storia rappresenta me.
È la prima storia che ho scritto ed è cresciuta con me, se così si può dire.
Mi rendo conto che dal primo all'ultimo capitolo ne è passata di acqua sotto i ponti, è cambiato il mio modo di scrivere e probabilmente anche gli obbiettivi della storia.
Lo so, la storia finisce così nel nulla e forse è anche un bene, perché tirarla avanti inutilmente sarebbe stato forzato e pesante.
Summer è cresciuta con me e così anche Justin.

In primis vorrei ringraziare tutti quelli che hanno seguito la storia, chi dall'inizio, quando ancora la pubblicavo solo su efp, chi da quando ho iniziato a scriverla qui, e anche chi l'ha letta tutta d'un fiato, appena pochi giorni o poche settimane fa.
Voglio ringraziare chi ha commentato e chi mi ha spinto a continuare.
Senza di voi non saremmo qui.

Vi invito a passare a leggere le mie altre storie, se non avete nulla da fare, e vi ringrazio di nuovo.
Un grande bacio,
Lucrezia.

Non Sono Anoressica. || Justin Bieber FanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora