Memoria

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"Era ancora umana, Madama Chips mi ha assicurato che non diventerò un lupo mannaro"

Da quando lo aveva notato, Bill Weasley aveva subito riconosciuto quella cicatrice che Ted aveva sul braccio. Non l'aveva notata subito, ma quando Ted si tolse la giacca a Bill quasi venne un colpo. Lo aveva infatti attirato fuori dalla stanza in cui, distesa su un letto, c'era la povera Victorie.

"Sei sicuro?" gli aveva chiesto di nuovo, non voleva che al giovane Ted succedesse ciò che lo tormentava da anni. E che per anni era stata una maledizione per suo padre Remus.

"Sì, Bill... puoi stare tranquillo" rassicurare Bill Weasley gli diede una certa tranquillità e per qualche secondo dimenticò lo stato in cui si trovava Victorie in quel momento.

Era stata investita da una auto babbana. Da una stupida ed inutile auto babbana. Anni prima di lei, gente era morta ed entrata in coma per cause magiche, e lei era stata semplicemente investita da un'auto.

Ted non se ne capacitava, e ancora di più non riusciva a rendersi conto che la magia non sarebbe servita a nulla.

Non l'avrebbe comunque salvata.

"Ted, come stai?"

La nonna Andromeda lo accolse tra le sue braccia, non c'erano risposte per quel tipo di domanda.

"Perché lei, nonna, perché?"

Continuava a ripetere senza smettere di singhiozzare.

"Una stupida auto babbana..."

Per lui era assurdo credere che un oggetto senza magia avesse ridotto in quello stato l'amore della sua vita.

Non era accettabile, non per lui.

"Andromeda... il Guaritore vorrebbe parlarci." la signora Weasley, con gli occhi ancora lucidi, richiamò la loro attenzione.

Era difficile per tutti accettare che la sbarazzina e bella Vic fosse ormai distesa su quel letto, con le palpebre che coprivano quegli occhi verde mare, e la bocca serrata in una smorfia di dolore.

"La signorina Victorie sta migliorando, sosteniamo che possa svegliarsi da un momento all'altro... ma..." c'era sempre un ma quando le cose cominciavano ad andare per il meglio "ma sosteniamo che parte della sua memoria non sarà più come prima, molte cose della sua vita, molte persone, potrebbe anche averle dimenticate."

Cosa era peggio?
La morte o dimenticare di aver amato una persona?

Ted credeva che a questo punto fosse meglio morire che trovarsi davanti una persona che non conosceva affatto.

"Non capisco, che cosa significa che dimenticherà delle cose?" Bill, con il braccio sulle spalle della moglie, guardò il Guaritore preoccupato ed incredulo.

"Che parte della sua vita non sarà mai esistita per lei..." la signora Weasley si mise una mano sul petto, Arthur abbassò la testa, Andromeda stringeva la mano di Ted, che a testa bassa cercava di far finta che quello fosse tutto un incubo.

"Posso parlare io con la McGranitt, Ted" zio Harry era seduto accanto a lui, ma il giovane Lupin non riusciva a guardarlo negli occhi "Posso trovare un altro professore, Minerva non farà problemi... lei stessa mi ha det-"

"No, zio..." Ted aveva alzato lo sguardo, gli occhi rossi, il viso stremato "...preferisco ritornare al Castello, Hogwarts ha bisogno di me, con i ragazzi ho instaurato un bel rapporto... poi Calypso si è finalmente aperta di più...devo tornare"

"Chi è Calypso?"

Non si era accorto di aver fatto un pensiero ad alta voce, e a quella domanda di Harry si sentì come messo al muro.

"Una studentessa che sto aiutando, zio... è la figlia di Dolohov, non è facile per lei trovare degli amici"

Harry annuì, ma poco convinto diede una pacca sulla spalla di Ted e gli chiese di contattarlo qualora ne avesse avuto bisogno. Però prima di lasciarlo solo con la sua Vic, Harry notò qualcosa di insolito.

"Ted..."

"Sì, zio?"

"Da quando ti piacciono i capelli lunghi?"

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