Calypso

Colto in Flagrante

Era andata via, come aveva immaginato.

Avrebbe voluto parlare, capire cosa c'era dentro di lei, dentro il suo cuore, capire se anche lei, in fondo, qualcosa la provasse per lui.

Ma per lei era stato troppo, aveva avuto vergogna e paura nell'affrontare chi per la prima volta l'avesse fatta sentire speciale.

Ted era di un'altra, il vero Ted non avrebbe mai fatto una cosa del genere.

Ted non la vide per tutto il giorno, Calypso era rimasta chiusa in camera con la scusa di un malessere. Doveva darle tempo, si era detto, era così giovane e non avrebbe retto quello che lui alla fine avrebbe scelto.

Per quanto amasse Vic, non poteva sposarla se nel cuore aveva preso posto un'altra donna.

Che fosse stata la sera stessa, il giorno dopo o l'ultima settimana prima delle vacanze, Ted avrebbe fatto la sua scelta e glielo avrebbe detto.

Quella sera, però, fu Lily a presentarsi alla sua porta.

"Allora, finalmente potrò sapere cosa stai combinando con quel Goldestein?" fu la prima cosa che le chiese quando si sedette alla sua scrivania.

"Se mi dirai cosa stai combinando tu con la Dolohov, Ted"

Era così preso da se stesso, da quello che gli era capitato in soli tre mesi, che non si fosse accorto che qualcuno lo avesse notato?

"Cosa vorresti dire? Calypso è una allieva come altre, ha solo bisogno di essere capita" dal modo in cui la difendeva e negava, fece capire a Lily che le sue supposizioni non erano sbagliate.

"Ted, per favore, io vi ho visti"

Il giovane Lupin la guardò per un lungo istante, chiedendosi cosa avesse potuto vedere, o quando li avesse visti.

"Ieri sera vi ho visti, vi ho sentito parlare, so che c'è qualcosa tra di voi Ted, perché? Perché stai facendo tutto questo? Cosa ti è successo?" nel parlare Lily si era alzata dalla sedia e lo guardava con occhi umidi di lacrime.

"Non potresti capire, non sono cose che ti riguardano Lily, non intrometterti"

"Ted ma non capisci? Quella ti ha fatto una posizione d'amore, sei sotto l'effetto di un sortilegio!"

"BASTA!" Ted si alzò dalla scrivania e la sedia rotolò a terra per la rabbia "Io non sono sotto nessun sortilegio, e tu devi starne fuori!"

"Come vuoi Ted, ma..." Lily si sforzò di calmarsi "... ma questo è un antidoto, se davvero ti importa di quella ragazza, prendilo e dimostrami che le mie sono solo supposizioni" poi appoggiò il piccolo flaconcino con l'antidoto che Erik le aveva preparato sulla sua scrivania, sotto lo sguardo torvo e rabbioso di Ted.

"Non berrò nulla Lily, Calypso non farebbe nulla del genere"

Lily cercò di far prevalere il suo lato più diplomatico e continuò a tentare di convincere Ted, almeno a bere quel antidoto.

"Neanche se ti dicessi che ho sentito mio padre dire a tua nonna che è stato proprio il padre di Calypso ad uccidere Remus?"

Ma Ted non voleva ascoltare, non gli importava chi avesse ucciso i suoi genitori, ormai era successo, niente avrebbe cambiato le cose.

"Non cambia nulla" rispose quindi girandole le spalle.

"Ma non capisci? Lei si vuole vendicare, vuole finire il lavoro!"

"SMETTILA LILY!"

Lily giurò che fu la prima volta che vide Ted così furioso, mai uno sguardo così aveva visto sul suo volto prima di allora.

"Ted... io ti voglio bene e voglio solo che mi dimostri che tutto questo parte da te, ti prego... non deludermi" la porta si chiuse con un tonfo e la sua chioma rossa sparì dietro di questa.

L'antidoto era sulla scrivania e il vuoto nel suo stomaco. Nessuno gli aveva detto chi fosse stato ad uccidere i suoi genitori e scoprire che fosse stato proprio il padre di Calypso, lo scombussolarono.

Era sicuro che quello che provava per Calypso fosse vero, ma...

Distolse lo sguardo e cadde sul Platano, che poteva vedere dalla sua finestra. Rimase molto tempo a pensare, a chiedersi se avesse dovuto bere o no quella pozione, se fosse stato giusto, corretto, se in realtà non fosse invece giusto dimostrare che Calypso non c'entrava nulla.

Ma era troppo tardi per fare delle scelte, ci avrebbe pensato il giorno dopo.