Inaspettato

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"L'incantesimo Confundo potrebbe sembrare di innocua natura, ma non sottovalutate mai il potere di nessun incantesimo, soprattutto se può farvi derivare un grande controllo su oggetti o peggio ancora persone."

Ted dedicò uno sguardo d'intesa a quelli che sapeva fossero gli studenti più propensi ad usare la magia senza pensare alle conseguenze.

"Comunque per oggi è tutto! Potete andare a pranzo adesso..."

"Professore?" Ted rivolse uno sguardo ad un ragazzo biondo, il cui nome era Erik Goldstein, un Corvonero al quanto odioso e saccente, un tipo che già dal primo giorno lo aveva infastidito.

"Sì, Goldestein?Ho sbagliato qualcosa nella mia spiegazione?" tutta la classe cominciò a ridere divertita dalla battuta del professor Lupin, tranne Goldstein che anzi lo guardava con un sorrisetto al quanto malizioso.

"No professore, piuttosto mi chiedevo cosa sarebbe successo se avessi usato un' incantesimo del genere con una persona già rimbambita come la Dolohov?" Erik rivolse uno sguardo a Calypso, giusto per il gusto di vedere se almeno quella volta avesse reagito ma invece lei sembrava ancora più assente del solito, rendendo l'aria nella stanza tesa.

"Fuori di qui." la voce di Ted era quasi disumana, Lily non aveva mai visto quella luce nei suoi occhi, quella luce così tetra. Non sembrava più il Ted con cui era cresciuta. Non sembrava più lui.

"Come scus-"

"Non mi costringa a cacciarla fuori con la forza, Goldstein!" alzò la voce come non aveva mai fatto in vita sua, guardava Erik come se fosse stata la persona che odiava di più al mondo.

"Fuori di qui, Goldstein!" urlò più forte, e indicando con il dito la porta dell'aula.

"Lei non può cacciarmi senza un valido motivo!" protestò Erik alzandosi in piedi.

Ted lo fulminò con lo sguardo e poi con uno scatto veloce della bacchetta lo fece letteralmente volare via dall'aula.

Gli studenti erano senza parole. Lily era senza parole. Chi era quel ragazzo che adesso li stava guardando con occhi duri? Non era di certo il suo amico Ted.

"Bene." disse "Non voglio ripeterlo mai più: nella mia classe non sono ammesse stupide battute contro altri vostri compagni, okay?" i giovani studenti si guardarono in faccia sbigottiti "Sono stato chiaro?" alzò la voce Ted non sentendo nessuna risposta.

"Si, professor Lupin" esclamò in un sussurro la classe prima di uscire dall'aula.

Lily notò che la prima fu proprio Calypso Dolohov, che sparì in un battito di ciglia.

"Tu non vai a pranzo?" era rimasta solo lei nell'aula con lo sguardo accigliato di Ted puntato addosso.

"Cosa ti è preso?" ne aveva abbastanza dei convenevoli, Ted stava uscendo fuori controllo.

"Sono un tuo professore, dovresti rivolgerti con più rispetto"

"Col cavolo, Ted! Ti rendi conto di quello che hai fatto?" Lily era fuori di sé, non tollerava più quell'atteggiamento, soprattutto perché non era Ted a parlare, non quello che conosceva lei.

"Non costringermi a togliere punti alla tua casa, Potter"

Da quando Ted era diventato il suo professore non aveva mai voluto che tra di loro ci fosse quel tipo di distacco, Ted era sempre rimasto il ragazzo umile e dolce che conosceva da quando era nata.

Cosa gli stava accadendo?

"Ted tu hai fatto letteralmente volare fuori dall'aula uno studente per uno scherzo tra ragazzi!"

"Non nella mia classe" controbattè Ted duramente.

"Non puoi fare così, non puoi comportarti in questo modo... Vic non è morta!" forse non avrebbe dovuto dire quelle cose, ma era sicura di aver visto un lampo di lucidità negli occhi del suo vecchio amico.

"Cinquanta punti in meno a Grifondoro" fu l'unica cosa che gli sentì dire prima di vederlo sparire fuori dall'aula.

Aveva esagerato lo sapeva, ma cosa doveva farci? Vic era ancora in coma e lui non poteva salvarla in nessun modo.

Forse era presto andare alla Stamberga ma aveva bisogno di stare qualche ora da solo, in completa solitudine prima che la McGranitt lo chiamasse nel suo ufficio e lo sollevasse dal suo incarico.

Per fortuna non c'era nessuno alunno in giro, era metà novembre e il tempo era gelido. Ted immobilizzò i rami dell'albero e poi si buttò nel buco che portava alla Stamberga.

Ma quando arrivò era già occupata da qualcuno che conosceva molto bene.

"Calypso" la chiamò.

Calypso era girata di spalle, le braccia conserte e quando sentì la voce di Lupin chiamarla sussultò leggermente.

"Se ne vada" disse senza neanche guardarlo negli occhi.

Ma Ted, invece, le si avvicinò.

"Se ne vada, ho detto" questa volta Calypso alzò la voce.

"No" disse semplicemente Ted con quel tono dolce che in realtà riusciva a riservare solo per lei.

"Le avevo chiesto di non farlo mai più" lo rimproverò duramente Calypso stringendosi di più a sé.

I suoi lunghi capelli neri le coprivano il viso diafano, Ted glieli spostò con un gesto della mano dietro l'orecchio. Calypso sobbalzò a quel tocco inaspettato, ma quando i loro occhi si incrociarono non fu più capace di resistere.

La sua fedeltà era ancora legata a Vic, il suo cuore batteva ancora per quella chioma bionda e quegli occhi azzurro mare, ma quel Ted, con i capelli lunghi e nero pece, con lo sguardo duro, con ormai poca voglia di rimanere fedele a se stesso, voleva baciare quella ragazzina.

Voleva baciare Calypso perché era l'unica cosa che metteva fine ai suoi tormenti.

Così, con uno scatto veloce, appoggiò le sue labbra su quelle di Calypso e inaspettatamente lei ricambiò quel dolce bacio che Ted le aveva dato.

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