Lettere

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"Cara Vic,
nonostante il tuo respiro aleggia ancora come il vento in estate, sento di averti persa. Sei ancora distesa su quel letto mentre ti scrivo questa lettera. Ho sempre pensato che fossi bellissima con quell'espressione beata che solo il sonno riusciva a darti, ma ora questo incessante dormire ti sta allontanando, giorno dopo giorno, da me e da quello che eravamo un tempo.
Non so se leggerai mai questa lettera, ma per me è importante imprimerci tutto l'amore che provo per te e che probabilmente non cesserà mai di esistere neanche quando non ricorderai più il mio nome."

Quel posto, in cui Ted scriveva l'ennesima lettera per Vic, era diventato più speciale di quanto non lo fosse mai stato.

La Stamberga era stato un rifugio per il Ted adolescente di qualche anno prima, e molti anni addietro era stato un posto speciale per suo padre. Quel posto lo avrebbe protetto da tutti quegli sguardi di commiserazione che gli riservavano tutti. Perfino Lily.

"Allora non lo capirà mai, a quanto pare è più testardo di quanto credessi"

Sì, era testardo e sua nonna Andromeda non smetteva mai di ricordargli quanto fosse simile anche in questo alla madre.

"Ciao Calypso" ma quella sua testardaggine almeno riusciva a portarlo da lei, l'unica che in tutta la scuola non lo guardava con quegli occhi pietosi.

"Sta ancora scrivendo..." Ted si guardò le mani dove stringeva la lettera per Vic, e all'improvviso si rese conto di quanto fosse ridicolo tutto quello.

"Che stupidaggine..." disse mentre con un gesto veloce stroppicciava il foglio e lo faceva sparire con un colpo di bacchetta.

"Io non lo credo" disse però Calypso, incrociando le braccia al petto.

"Non incominciare, Dolohov" l'ammmonì subito Ted, alzandosi in piedi e dandole le spalle.

"Cosa non dovrei cominciare a fare, professore? Dirle la verità? È questo che non dovrei fare?" sebbene odiasse sentire quel tono di voce, non poteva fare a meno di concordare con lei.

Calypso sembrava essere l'unica a dire le cose giuste.

"È già difficile accettare che lei sia in coma, non posso accettare che si dimentichi di me"

"Ma l'amore che provate per entrambe è più forte di questo..." a Ted parve improvvisamente che il tono di voce della Dolohov, si fosse addolcito. Perciò si girò verso di lei e cercò la conferma nei suoi grandi occhi neri.

Ma lei abbassò subito la testa, e si rese conto di come fosse imbarazzata. Le sue guance erano stranamente rosate più del solito.

"Cosa stavi dicendo a proposito dell'amore, Calypso?"

"Lo sa benissimo cosa intendo" il tono di voce si era meticolosamente indurito, e i suoi occhi erano di nuovo quelle due pozze di tenebra che la caratterizzavano "Ora devo andare" aggiunse poco dopo e in un lampo era già fuori dalla Stamberga.

L'unico posto dove sarebbe voluta rimanere era la Stamberga, ma il professor Lupin l' occupava da giorni e da giorni cominciavano quelle strane conversazioni in cui lei finiva per uscire da quel posto, e andare chissà dove.

Non era tanto la presenza di quell'uomo, ma il modo in cui la guardava ogni volta che la innervosiva.

"Ehi!" ecco, aveva colpito qualcuno "Stai attenta!" le aveva detto Lily Luna Potter con quel tono un po' acuto.

"Scusami..." tuttavia disse la Dolohov, senza fermarsi e continuando a correre verso la biblioteca.

Lily la guardò allontanarsi, stupita di averla sentita dire qualcosa in tutta la sua vita. La Dolohov non chiedeva mai scusa, non rivolgeva parola a nessuno, e quando la prendevano in giro lei rimaneva in silenzio, con quello sguardo vuoto fisso in un punto qualsiasi della stanza. Era una persona inquietante.

Ma quella volta le aveva chiesto scusa, e ciò era più strano del suo modo abituale di comportarsi.

"Lily, cosa ci fai qui?"

"Oh, Ted!" era così concentrata sulla Dolohov che la voce di Teddy la fece sussultare.

"Professore, Lily, non Ted"

Lily guardò il suo amico un po' interdetta, da quando - in privato - Ted era il professore?

"Perché non sei in classe?"

"Perché non ho lezione" perché era così freddo e distante?

"Vai a studiare allora, ci vediamo a cena" Ted annuì e poi la liquidò in un secondo senza darle il tempo di ribadire.

Da quando era tornato a scuola Teddy si era chiuso in se stesso. Lily rispettava questa sua reazione, Vic era l'amore della sua vita, e perderla sarebbe stato devastante, ma perché continuava ad evitarla e adesso addirittura a trattarla in quel modo così poco familiare?

Inoltre non solo i capelli di Ted erano cambiati in maniera drastica, ma anche l'espressione del suo viso era più dura e a volte, durante le lezioni, era totalmente assente, era come se vagasse alla continua ricerca di qualcosa.

A Lily sembrava star cadendo sempre di più in un baratro, ma sperava che il risveglio di Vic lo riportasse indietro.

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