A Conti con la Realtà

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Quelle parole le giravano in testa come una litania. Più volte aveva sentito i suoi genitori discutere dei Mangiamorte, e il nome di Dolohov le era sempre stato familiare; ma mai avrebbe immaginato che proprio lui avesse ucciso Remus Lupin.

Aveva notato che Ted aveva una leggera preferenza per Calypso, ma ora si chiedeva se forse non fosse proprio per questo motivo. Perché magari Ted, in realtà, sapeva che fosse stato proprio Dolohov ad uccidere suo padre ed il suo era un modo nobile per dimostrare che non devono essere gli altri a pagare le conseguenze di chi ha fatto le scelte sbagliate o che, come aveva detto zia Andromeda, Ted non sapesse nulla ed era semplice generosità la sua.

Lily si stava chiedendo questo da due giorni, e non riusciva a smettere di pensarci anche lì, seduta al suo tavolo, in Sala Grande, mentre Erik Goldestein raccontava balle colossali riguardo le vacanze che avrebbero passato insieme.

"Credo che Lily rimarrà affascinata dalla villa in montagna dei miei nonni" stava infatti dicendo mentre mordeva la sua fetta di pane e marmellata "Proprio ieri stavamo decidendo il programma... i miei hanno in mente di fare diverse escursioni..." avrebbe voluto che un pezzo di quel pane gli rimanesse in gola, così da zittirlo.

Ancora si chiedeva perché, dopo che Ted sembrava essere tornato quello di sempre, dovesse portare avanti quella farsa; ma non ebbe molto tempo per rifletterci perché qualcosa destò la sua attenzione improvvisamente.

Calypso Dolohov era appena uscita dalla Sala Grande e Ted non aveva esitato a seguirla.

Era tornato da solo un giorno eppure non appena vide i suoi lunghi capelli neri svolazzare fuori dalla Sala Grande, gli avevano ricordato che avrebbe dovuto chiarire quella situazione con Calypso.

Perciò la seguì senza esitazione.

La vide dirigersi verso la biblioteca, sicuramente aveva un'ora di buca. Tuttavia non poteva aspettare che girasse un altro corridoio e incurante di alcuni studenti presenti, richiamò la sua attenzione.

La sua autorità di professore ebbe l'effetto sperato, perché Calypso si fermò istantaneamente e si girò molto velocemente verso di lui.

"Non posso stare ad ascoltarla ora, Ted"

Ted cercò di mascherare l'imbarazzo nel sentirsi chiamare in quel modo un po' troppo intimo davanti a degli studenti che li guardavano un po' troppo incuriositi.

"Mi dispiace Calypso" ricambiò Ted "ma dovrà venire nel mio ufficio ora, ho delle cose di cui parlarle"

Impotente e con la poca voglia di dare ulteriore spettacolo davanti a quei ragazzini, Calypso annuì e lo seguì nel suo ufficio.

"Siediti pure, Calypso" Ted le indicò la sedia davanti la sua scrivania, ma rimase in piedi davanti la porta.

Sapeva cosa voleva dirle, e trovava tutto quello una perdita di tempo.

"Preferisco rimanere in piedi" rispose con freddezza e senza guardarlo negli occhi.

Ted preferì non insistere e si appoggiò alla scrivania con le braccia incrociate, chiaramente a disagio.

"Credo che..." era difficile dover far quel discorso "... che tu sap-"

"Senta" lo interruppe però Calypso bruscamente, già stanca di tutto quel tentennare "Non c'è bisogno che mi dica nulla, so perché sono qui e so cosa vuole dirmi ma non c'è bisogno di discuterne, come le avevo già detto lei ha avuto un momento di debolezza e mi scuso se le ho permesso di cedervi..." ingoiò un boccone amaro poiché si era accorta che nel dire ad alta voce quelle cose la facevano sentire uno strano vuoto allo stomaco "... non dirò nulla di ciò che è accaduto tra di noi, lei sarà stato solo il mio professore di Difesa Contro Le Arti Oscure ed io una sua allieva..." Calypso lo guardò negli occhi per la prima volta dopo tutto quel tempo e quando Ted rivide quel fuoco che li animava quando qualcosa la colpiva davvero, non resistette più e si fiondò su di lei.

Le prese il viso tra le mani e, spingendola verso la porta, la baciò come non aveva mai fatto con nessuna.

Calypso si ribellò, lo spinse via, ma le labbra del professor Ted erano troppo anche per lei, e alla fine si lasciò andare come mai aveva fatto prima di allora.

In poco tempo non erano più nell'ufficio ma nel piccolo letto a baldacchino di Ted, mentre una Lily scioccata usciva dall'ufficio di Ted, il suo Teddy, senza riuscire a rendersi conto di quello che aveva sentito e visto.

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